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8 Serie Tv che in Italia non guarda quasi nessuno (e noi non ne capiamo il motivo)

Chissà perché, le Serie Tv di cui stiamo per parlarvi in Italia non hanno conosciuto il successo che avrebbero meritato, e che in molti casi all’estero hanno ottenuto. Vivono in silenzio, tra un Non l’ho mai vista e un Non l’ho mai sentita. Molte di queste non sono neanche recenti, non si può dunque neanche dar la colpa al poco a tempo a disposizione. Pensate che, infatti, una di queste nasce nel 2005. Dal 2005 al 2023, che ve lo diciamo a fare, di tempo ce n’è a bizzeffe. Ma niente: nessuno ha il coraggio di cominciarla. Coraggio, sì, perché in alcuni casi bisogna averlo anche quando si tratta di Serie Tv da vedere che ci sembrano apparentemente lunghe e distanti dal nostro gusto personale. Ognuna di queste potrebbe restituirci qualcosa facendo luce su diversi aspetti che ci riguardano. E questo lo ha spiegato bene una delle Serie Tv da vedere assolutamente che più vengono snobbate in Italia e che ritroverete in questa lista fatta di rimpianti, di occasioni non date a grandi produzioni che le avrebbero meritate. È difficile provare a capire il motivo di questa diffidenza, ma proviamo a capire di cosa stiamo parlando. Forse, così facendo, vi daremo una ragione per rifletterci sopra e, chissà, magari cominciare a cambiare idea.

Da The Brifge e Rectify: ecco 8 Serie Tv che in Italia non guarda quasi nessuno, purtroppo

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1) It’s Always Sunny in Philadelphia

It’s Always Sunny in Philadelphia (640×360)

Prendete una spolverata di Seinfeld, un gruppo di protagonisti che non sanno dove andare, un umorismo politicamente scorretto e il gioco è fatto. Sono questi, d’altronde, gli ingredienti principali di It’s Always Sunny in Philadelphia, una comedy spesso ignorata qui in Italia che invece all’estero, fortunatamente, ha avuto quel che meritava. E a dimostrarlo ci sono le ben 16 stagioni che, nel totale, compongono 164 episodi di una storia che è bella soprattutto perché non sa dove andare. O meglio, lo sa, ma non lo sanno i suoi protagonisti. I personaggi della serie sono infatti caratterizzati dalla totale assenza di evoluzione. I loro errori non hanno l’obiettivo di insegnargli qualcosa, la loro non è una vita fatta di problemi da superare e da cui trarre un insegnamento.

Come nel buon vecchio Seinfeld, It’s Always Sunny in Philadelphia si distingue dal resto delle altre comedy per la sua leggerezza, per il suo modo politicamente scorretto di trattare alcune tematiche delicate. Probabilmente questa è la ragione per cui questo tipo di comedy non ha ottenuto il giusto riconoscimento in Italia: questo tipo di narrazione è molto distante da quello a cui siamo abituati, e basarci su una storia che racconta il niente o, al massimo, la vita di un gruppo di ubriaconi, non entusiasma il pubblico che invece favorisce momenti più delicati o intensi con degli insegnamenti che da qui non potrebbe trarre. Con uno straordinario Danny De Vito, It’s Always Sunny in Philadelphia è una comedy unica nel suo genere nel panorama attuale. Forse una delle poche che decidono di osare e di distanziarsi dal resto degli altri prodotti che, in qualche modo, vogliono sempre darci una direzione.

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