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Li fa tutti Favino: Pierfrancesco Favino in 10 delle Serie Tv più iconiche di tutti i tempi

Ai tempi degli attori prezzemolino, dei signori di Hollywood e delle star che spadroneggiavano tra un film e una serie tv, il popolo italiano aveva bisogno di un eroe per alzare lo share degli ascolti. Finalmente arrivò Pierfrancesco Favino.

Pierfrancesco Favino

Immaginate. Siamo a Grande Inverno e un uomo si aggira meditabondo, chiuso nel suo glaciale silenzio, pronto a dispensare consigli non richiesti e una giustizia severa, anzi severissima. Un uomo temprato dalla guerra, dai segreti, dagli innumerevoli figli e dall’insana voglia di farsi sempre gli affari degli altri. Quest’uomo è Ned Stark e sta per… basta! basta! Favino stammi a sentire, tu devi fare la faccia tormentata ma tanto tormentata. Di più, di più. Tu c’hai na responsabilità assurda sulle tue spalle, custodisci un segreto che se si viene a sapere è la fine. Sei afflitto, più afflitto su. Tua sorella è morta. Il tuo figlio bastardo è in realtà tuo nipote. Tua moglie sotto sotto ti detesta. Il tuo migliore amico è un cretino. I tuoi altri figli so’ tutti strani. Tu il freddo lo soffri pure. Ti prego mostrami il vero dolore.

E Pierfrancesco Favino, che di ruoli ne ha fatti tanti, è pronto a mostrare tutto il dolore più recondito della sua psiche, quella sofferenza che aveva conservato in un cassetto della sua mente e che aveva giurato di non aprire mai più. Ora è finalmente pronto ad abbracciarlo, a incanalarlo per dare vita a… stop! stop! Favino splendido! Favino magnifico! Io mi rendo che a lavorare co’ sti due morti di fame, ti viene meno l’ispirazione ma troppo bravo lo stesso. Sta serietta da quattro soldi almeno avrà un attore serio. Senti ma, mentre che sei qui, ti posso fare provare altre due cosine?

E Pierfrancesco Favino, che di ruoli ne ha fatti tanti, di certo non si tira indietro e accetta di buon grado il nuovo copione.

Dalla terra gelata di un mondo fantasy, ci troviamo adesso in un sobborgo di Albuquerque. Il personaggio principale sembra un tipo apparentemente innocuo, un professore di chimica che scopre di avere un cancro ai polmoni. Favino già si immedesima, pensa di passare almeno due mesi in un reparto di oncologia per fare ricerca, però si rende conto che la storia parla di altro. Il professore si mette a produrre metanfetamine, inizia un rapporto abusivo con un giovane spacciatore e raccoglie pizze dai tetti. Favino è un po’ perplesso ma ha già in mente dove poter fare ricerche sulle droghe, per il film ovviamente. Favino troppo bravo! Che espressività, che sguardo incazzato nero. Favino sei pronto a rasarti a zero? Si? Non avevo dubbi. Dai un’occhiata a quest’altra robetta.

E Favino, che di ruoli ne ha fatti tanti, prende in mano il nuovo copione. Mica male stare su un’isola a girare, pensa tra sé e sé. Ci sono dei sopravvissuti, una strana creatura e forse roba top secret, per il resto non è che lui ci abbia capito granché. Gli sembra una serie un po’ scialba, un progetto di cui non parlerà nessuno ma Favino, che non è solo un attore straordinario ma anche un uomo magnanimo, è pronto a mettere a servizio le sue doti. Il ruolo è quello del protagonista, ovviamente. Favino mi serve la tua faccia da uomo di scienza. Si, dammi il tuo Einstein migliore. Bravissimo! Fammi vedere un po’ di Newton! Perfetto, manco a dirlo. Aspetta Favino ma tu ne capisci anche di medicina, vero? Allora che ne dici di sto’ drama? Mah, no nulla de che. Sai una di quelle cose tipiche americane però fai lo zoppo. La parte è quella di un medico zoppo, burbero ma anche carismatico. Cioè l’unico a cui si può pensare sei te Favino.

E Favino, ancora una volta, che di ruoli ne ha fatti tanti ci pensa su giusto un paio di minuti prima di accettare. Il medico zoppo, in effetti, non l’ha mai interpretato prima e che non si dica che Pierfrancesco Favino non sia disposto anche a zoppicare per la settima arte. Però lui vorrebbe anche fare qualcosa di leggero, qualcosa di divertente e non troppo impegnativo. Insomma, una comedy. Guarda un po’ qua, ce sta quella perfetta per te! Sono un gruppo di amici che vivono a New York e tutto quello che fanno è prendere caffé e stare su un divano. Lo so, il rischio c’è. Sono tutti dei signor nessuno e il titolo ricorda il programma di Maria, ci sta che c’hai la preoccupazione però è na roba leggera. Come volevi tu. Perfetto allora.

Favino, lo dobbiamo proprio dire, di ruoli ne ha fatti tanti. Una volta a Hollywood l’hanno chiamato disperati perché avevano bisogno di lui per il ruolo di un pubblicitario. Sapevano che solo il suo talento poteva salvarli e, di fatto, così era stato. Per quel ruolo Favino era diventato un fumatore incallito, si era dato all’alcol e indossava solo completi, anche quando andava a dormire. A Hollywood erano tutti estasiati dal suo impegno, non avevano mai visto un attore più devoto al “metodo” di lui. Alcuni dicevano, a bassa voce, che fosse persino superiore a Leonardo DiCaprio e Daniel Day Lewis. Ma Favino è anche un uomo estremamente umile e le lusinghe non l’avevano corrotto in alcun modo.

Un’altra volta era stata la BBC a chiamarlo sul numero privato. Aveva ricevuto una telefonata agitatissima dove gli chiedevano se fosse libero per un paio di anni. Per far cosa? Aveva chiesto incuriosito. Quelli gli avevano detto che erano rimasti a corto di “dottori” (o così aveva capito lui, non è che Favino abbia molto tempo per migliorare l’inglese abbiate pazienza) e che lui era l’unico che potesse ricoprire il ruolo. Si trattava di un programma per bambini, qualcosa a che fare con viaggi nel tempo o nello spazio. E Favino che – non è solo un attore straordinario, un uomo magnanimo ed estremamente umile ma anche un padre amorevole – ha detto di si per le sue figlie. Favino ascolta. Tu te la cavi con gli accenti no? Eh appunto, lo sapevo io. Senti, ci sta un ruolo che secondo me è micidiale. Con questo ci vinci l’Emmy fidati. Praticamente tu sei un detective depresso, fai origami con le lattine di birra per dimenticare il passato, ti odiano tutti e sei pure tutto secco e malaticcio. Tu basta che me perdi 30 chili, mi fai l’accento del sud e la parte è tua.

E Pierfrancesco Favino che, ormai lo avrete capito, di ruoli ne ha fatti tanti, si illumina all’idea di vincere l’ennesimo premio. In verità non è una questione di premi, a Favino non importano questi simulacri di vanagloria però l’accento del sud lo intriga, si tratta di una sfida adatta a uno come lui: il ruolo di un detective del sud tormentato è come un regalo di Natale in anticipo. Poi gli viene in mente che, poco tempo prima, se l’era pure studiato quell’accento lì, per una serie tv sugli zombie. Una seriaccia di serie B che non sarebbe andata da nessuna parte. I produttori gli avevano messo anche un cappello da cowboy in testa durante il provino che era andato, manco a dirlo, magnificamente. Solo che Favino si sentiva sprecato in quel ruolo così aveva lasciato perdere. Adesso che sta per andarsene, però, si ricorda all’improvviso di una serie tv italiana di cui ha sentito parlare, così chiede se può fare il provino anche di quella. Favino ma t’interessa sta cosa qui? Io ti propongo Hollywood e tu mi chiedi se puoi fà sta cosa troppo italiana con i pesci rossi in boccia, le attrici cagne e i toscani per giunta? Boh, contento tu. Ci sta libero il ruolo del regista se ti può interessare. È uno che urla sempre, sta sempre incazzato e fa le cose a cazzo di cane. Ti va bene?

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