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5 Serie Tv che usano gli zombie per parlare di tutt’altro

La preparazione delle serie tv sugli zombie segue una ricetta comune: scenari apocalittici a fare da cornice, il blocco dei vivi impegnato nello sforzo di evitare il contagio, sbudellamenti che si consumano sulle note di un sonoro fatto di versi ferali e strascicati. The Walking Dead, Z Nation, Black Summer e tanti altri titoli rispondono ai criteri stabiliti da questo canovaccio, che non a caso risulta essere quello dominante nell’immaginario collettivo che fa capo a queste creature.  

Effettivamente si tratta della formula prevalente, ma non dell’unica che è possibile riscontrare nei prodotti a loro dedicati. Negli anni il panorama della serialità legato agli zombie si è notevolmente diversificato. Questo cambiamento li ha inseriti in contesti del tutto differenti da quelli in cui eravamo abituati a vederli calati e, soprattutto, li ha resi veicoli di contenuti in grado di recapitare al pubblico messaggi che li trascendono.

Scopriamo i risultati di quest’evoluzione passando in rassegna cinque serie tv che usano gli zombie per parlare di tutt’altro.

1) iZombie

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Olivia Moore, per gli amici Liv, vive una vita praticamente perfetta: è una studentessa brillante, ha un ragazzo di cui è innamorata e un futuro roseo spianato di fronte a sé. A porre fine all’idillio è l’aggressione che subisce durante una festa in barca; avviene ad opera di uno zombie e la fa risvegliare affamata di cervelli. La soluzione a cui Liv ricorre per fronteggiare la situazione è farsi assumere come assistente presso uno studio di medicina legale, in modo da potersi cibare dei cadaveri in attesa di autopsia. Quando Liv inizia a nutrirsene, scopre di poter acquisire memorie e capacità dei defunti e di conservarle fino al successivo pasto umano.

iZombie è una serie tv sugli zombie, ma è strutturata come il più classico dei polizieschi, con casi da risolvere e crimini su cui far luce.  

Liz utilizzerà la sua dote per aiutare il detective Clive Babineaux nelle indagini relative ai decessi, fingendo di essere una sorta di sensitiva per tutelare il suo segreto. Ma iZombie non è soltanto crime. La serie esplora il personaggio di Liv alle prese con la sua nuova condizione, raccontandone le vicissitudini con toni perennemente in bilico tra il dramma e la commedia.

2) Santa Clarita Diet

Joel e Sheila sono una coppia di agenti immobiliari con una vita talmente normale da risultare quasi asfissiante. L’evento che finirà per rivoluzionarla si verifica poco dopo il loro arrivo a Santa Clarita, un piccolo sobborgo in cui si trasferiscono insieme alla figlia Abby. Mentre mostra un appartamento a dei potenziali clienti, Sheila viene colpita da un improvviso attacco di vomito e, fuggita in bagno per smaltirlo, arriva addirittura a morire. Non in maniera definitiva, però. Sheila torna miracolosamente in vita, affamata di carne umana e libera dai freni inibitori che l’hanno sempre tenuta imbrigliata.

Santa Clarita Diet è una serie tv sugli zombie che mette in scena situazioni di vita quotidiana esilaranti per la loro assurdità.

Joel si mette a caccia di prede in grado di soddisfare le nuove esigenze alimentari della moglie, scegliendo come vittime sacrificali individui dallo stile di vita deplorevole. Essere trasformati in uno zombie non è esattamente quello che ci si augura per se stessi, ma sta di fatto che nella circostanza ha il merito di rendere l’esistenza della famiglia Hammond meno piatta e convenzionale.

3) In the Flesh

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In the Flesh supera la fase dell’apocalisse per raccontarci un post imperniato su uno spunto inedito: il reinserimento in società di zombie ricondotti a una condizione di sostanziale normalità grazie a un farmaco in grado di sedarne gli istinti. I cittadini di Roarton sono tutt’altro che felici di riaccogliere all’interno della comunità gli stessi non morti – o meglio, affetti da “sindrome di morte parziale” – da cui sono stati brutalmente aggrediti il giorno del Risveglio. Alcuni di loro arrivano a formare gruppi armati messi su apposta per tenerli a bada e, se necessario, eliminarli.

In the Flesh utilizza gli zombie per costruire una metafora sui temi della discriminazione e dell’accettazione del diverso di straordinaria attualità.

Emblematica è la storia del protagonista, Kieren, per il quale il trattamento ricevuto dopo essere tornato in vita non differisce troppo da quello che gli è sempre stato riservato. “Quelle persone mi odiavano anche prima che diventassi così”, afferma amaramente, dimostrando che il punto della questione è l’odio che molti trovano il modo di riversare sul prossimo a prescindere dal fatto che sia uno zombie o meno.

4) Les Revenants

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Nello stesso solco tracciato da In the Flesh si pone Les Revenants, in cui le persone tornate in vita non presentano alcuno degli effetti collaterali che siamo abituati ad associare agli zombie. Camille, Simon, Louis, Serge e Viviane non hanno un aspetto inquietante e non si nutrono di cervelli, ma conservano le stesse fattezze di sempre e una natura totalmente umana. Per questo motivo ci aspetteremmo per loro un processo di reinserimento agevolato, ma in realtà nemmeno nel loro caso le cose funzionano in maniera così automatica.

Les Revenants è una serie tv sugli zombie che indaga i rapporti umani e la loro complessità.

Il vuoto scavato dall’assenza dei protagonisti è stato riempito da altro, togliendogli il posto che gli è appartenuto in passato. I loro cari hanno voltato pagina e le cose che li circondano sono irrimediabilmente cambiate. La sfida per i redivivi non è quella di imparare a controllarsi o di trovare un modo per nutrirsi senza dover uccidere, ma di riprendersi quella vita che sembra essere andata avanti senza di loro.

5) Dead Set

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Il presupposto narrativo da cui Dead Set parte non si discosta dai canoni tradizionali del genere. Abbiamo la classica apocalisse zombie con orde di morti viventi che imperversano lungo le strade, atmosfere horror e scene di violenza altamente grafiche. Allora perché tirarla in ballo? Perché quello che stiamo stilando è un elenco di serie tv che hanno utilizzato gli zombie per parlare di tutt’altro e l’intento che sta dietro a questo show risponde pienamente al requisito.

Dead Set è una serie tv sugli zombie che rappresenta la condizione di vuoto e annichilimento in cui lo spettatore dell’era moderna si ritrova a versare.

Non è un caso che le mire degli zombie convergano sulla casa del Grande Fratello, i cui concorrenti scoprono ciò che sta accadendo all’esterno solo quando vengono attaccati. In mezzo al sangue e agli sventramenti sono inserite scene dalla chiara valenza simbolica in cui gli stessi zombie figurano imbambolati davanti all’occhio artificiale di una telecamera o allo schermo di un televisore. L’aspetto di critica sociale si conferma una prerogativa della scrittura di Charlie Brooker, padre di quel Black Mirror con cui Dead Set ha indubitabilmente un sottotesto comune.

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