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4 Miniserie di cui mi vanto quotidianamente a cena con gli amici

Che io sia la saccente del gruppo questo i miei amici lo sanno bene. Quando si tratta di Serie Tv o cinema non riesco a contenermi e dopo una cena tutti tornano a casa stravolti e con le orecchie fatte a pezzi. Quando finalmente possono mettersi a letto non riescono a dormire perché sentono il doloroso dolore alle orecchie che io, e soltanto io, gli ho provocato con i miei consigli (chiamiamoli così per non dire obblighi da assolvere e di cui farmi un resoconto mirato). Se prima ciò di cui parlavo insistentemente aveva a che fare soltanto con cinema Serie Tv, da qualche tempo ho iniziato a proporre ai più pigri anche alcune miniserie che sono convinta non possano non essere apprezzate. Sono cinque, soltanto cinque, ma bastano per far capire il motivo per cui io mi vanti così tanto della loro sceneggiatura, dei loro dialoghi, della loro essenza. Le mie cene con loro potrebbero essere definite per questo motivo stressanti, ma alla fine della fiera sapete quanti di loro hanno cominciato grandi produzioni grazie al mio stress?

Irma Vep, Halston: queste sono solo alcune delle miniserie di cui mi vanto di più a cena con i miei (poveri, ma fortunati) amici

1) Halston

netflix
Halston (640×360)

Cominciamo con una delle mie imprese più difficili: Halston. La Serie Tv biografica di Ryan Murphy è infatti spesso stata sottovalutata all’interno del catalogo Netflix non riuscendo mai a ottenere grandi soddisfazioni. Halston è stata in silenzio, e chi sono io per non restituirle un po’ di rumore? Con Ewan McGregor nel ruolo del protagonista, la miniserie si basa sul romanzo Simply Halston di Steven Gaines e narra gli eventi professionali e personali del noto stilista americano. Io, da sempre affascinata dalla regia di Ryan Murphy, ho potuto osservare il regista statunitense in una veste nuova fino a quel momento. Dahmer e The Watcher sarebbero infatti arrivati diverso tempo dopo, facendo sì così che Halston potesse essere una delle sue primissime Serie Tv biografiche. Seppur passata inosservata, la miniserie rivela in che modo Murphy gestisca le storie già scritte, quelle su cui non può spaziare ideando scenari che sottolineano la sua forte identità. I miei amici, che conoscono i suoi lavori, non conoscevano questa produzione, e così ho avuto modo di vantarmene sostenendo che, per la prima volta, avrebbero potuto conoscere un nuovo volto del regista.

2) Irma Vep

Irma Vep (640×360)

I miei amici lo sanno: mai separare il dramma dalla mia cultura cinematografica e seriale. Se non puoi combattere il nemico del dramma, almeno diventa il suo migliore amico, ed ecco così spiegata la mia totale ossessione a questo genere. Irma Vep un questo senso ha saputo rapirmi completamente restituendomi il racconto di un’essenza malfunzionante e fatta a pezzi che vede come protagonista Mira Harberg. Attrice di successo, la ragazza va via da Hollywood dopo uno scandalo mediatico e una brutta delusione d’amore. La sua nuova destinazione è Parigi ma, soprattutto, un nuovo lavoro a cui prendere parte. A dispetto di altri prodotti a cui ha preso parte, questo sembra farla immergere completamente dentro il suo personaggio tanto da renderle impossibile capire quando stia recitando e quanto invece non lo stia facendo. Irma Vep è una piccola ode all’arte, al mistero, all’affascinante pluralismo di personalità che possediamo dentro di noi. Le sfaccettature dell’essere umano sono così vaste da non poter essere descritte in modo lineare, e Irma Vep prova a mettere in atto questa operazione, riuscendoci splendidamente.

3) Godless

godless
Godlesse (640×360)

Partiamo da una premessa fondamentale: dove va Jack O’Connell vado io. Fin dai tempi di Skins l’attore non si è infatti mai fermato prendendo parte a diversi produzioni di successo che ho amato fin dal primo momento. Tra queste spicca di certo anche Godless, la miniserie in cui O’Cononnell prende parte da protagonista. Con solo otto ore complessive, la serie ci fa immergere nel mondo nel genere western con una prospettiva completamente diversa e fresca. Non mancano i momenti di tensione, d’azione, di suspense o commozione. A Godless, per farla breve come l’ho fatta ai miei amici, non manca assolutamente niente. E’ una storia di vendetta, una storia di donne al potere e di azioni che reclamano una conseguenza. Una storia fatta di chi crea e di chi, invece, distrugge. Quando ne parlo riesco a vedere perfettamente il volto perplesso dei miei interlocutori, non sono convinti dal genere, lo immaginano oramai superato. Ma basterebbe guardare questa produzione per capire che in realtà questo tipo di narrazioni sta finalmente vivendo una nuova era, e chi sono io per non dargli un po’ di supporto?

4) Seven Seconds

seven seconds
Seven Seconds (640×360)

Concludiamo questo viaggio tra le mie miniserie con Seven Seconds, una produzione Netflix che non ha mai conosciuto grande successo. La piattaforma non l’ha mai sponsorizzata, e il mio comizio durante una cena non basta per far risalire gli stream. In fondo i miei amici si contano su un palmo della mano, non siamo così tanti da incidere sugli ascolti di una produzione. Distribuita nel 2018, la serie narra una vicenda che – ancora una volta – mette al centro della propria storia la parola ingiustizia. In Seven Seconds c’è chi può e chi non può, e sono proprio queste due categorie a portare avanti la narrazione. Nel dettaglio, un poliziotto investe un giovane ragazzo che crede fin da subito morto. Invece di denunciare la faccenda, chiede alla sua squadra di aiutarlo a coprire il fatto. Il ragazzo non è in realtà morto, e da questo momento le cose reclamano delle conseguenze. Pagare il prezzo delle proprie azioni è qualcosa da cui non possiamo esimerci, e questa è una lezione che il protagonista della miniserie sembra non avere intenzione di imparare. Seven Seconds si impone per questo motivo come una produzione nuda e cruda, una di quelle che ti racconta il lato brutto del mondo, dell’ingiustizia, del prezzo da pagare se non si detiene alcun potere. Vive dispersa nel catalogo Netflix, e nessuno ne parla mai. Eppure è lì e, anche se difficile, io cerco di fare del mio per restituirle ciò che merita. Chissà, magari allargando la mia cerchia di amicizie qualcosa di bello accadrà.

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