Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » SERIE TV » 10 sequel già concordati che sono stati cancellati

10 sequel già concordati che sono stati cancellati

Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Hairspray 2: White Lipstick, Gump & Go, The Cat in the Hat Comes Back, Gods of Mars, The Subtle Knife, E.T. : Nocturnal Fears, Mrs. Doubtfire 2, Le cronache di Narnia: Magician’s Nephew, Chicken Little 2, The Divergent Saga: Ascendent

Che succede quando infrangono i nostri sogni? Quando anche il cinema, in cui onestamente riponiamo gran parte delle nostre poche gioie, ci lascia a bocca asciutta? Succede che dobbiamo rassegnarci e accettare la sconfitta. Anche il cinema, infatti, può farci del male e nello specifico può decidere di cancellare delle promesse. Spesso non vogliamo i sequel dei film che abbiamo amato e non li vogliamo soprattutto perché siamo troppo affezionati ai primi e non vogliamo che le nostre aspettative vengano disilluse. Ma peggio di un brutto sequel c’è solo un sequel annunciato e poi cancellato. Per un motivo o per un altro può succedere che le case di produzione decidano di non imbarcarsi in un progetto, anche se già concordato, anche se già annunciato. Succede nel cinema, nella serialità televisiva e anche nell’editoria. Ma se forse siamo un po’ contenti che non si faccia il sequel di E.T. (perché guai a chi ci rovina E.T. L’extraterrestre), è vero anche che per molti altri prodotti rimaniamo delusi dalla mancata uscita del sequel, come succede per esempio con Le cronache di Narnia. E allora tiriamo su col naso, ci mettiamo l’anima in pace e magari cerchiamo di capire quale sia il motivo oppure se effettivamente sia possibile farne a meno oppure no. Se è meglio così oppure no.

1. Hairspray 2: White Lipstick

Hairspray Le Cronache di Narnia

Hairspray è già, di per sé, una sorta di sequel dello spettacolo originale e omonimo di Broadway. Quando uscì il primo film, nel 2007, il successo fu incontenibile. Non solo per la bellezza del film, che rese benissimo la storia e che portò avanti una narrazione perfettamente calzante con la trama di base; ma il suo successo fu dovuto sicuramente per gran parte anche alle bellissime canzoni che divennero iconiche e che fecero il giro del mondo, rendendo Hairspray un film cult per una generazione intera. Per quanto riguarda il sequel, in questo caso siamo di fronte ad un progetto mancato davvero di pochissimo. Potevamo avere un altro film iconico, altre composizioni bellissime e altre coreografie coloratissime e pazzesche e, invece, per pochissimo, non ci siamo riusciti. Adam Shankman, già regista del primo film, ha semplicemente dichiarato che il sequel è sempre stato una sorta di vicolo cieco, da cui è difficile estrarre qualcosa e che non è facile da realizzare. E se lo dice lui, chiaramente gli crediamo. Che Hairspray abbia davvero esaurito i suoi temi? Ha forse detto tutto quello che doveva dirci tramite il musical e poi tramite il film? In questo caso, la scelta di Shankman sarebbe anche piuttosto coraggiosa.

2. Gump & Go

Forrest Gump

La storia di Gump & Go è una storia che ha dell’assurdo e che, a raccontarla, può sembrare inverosimile. Partiamo dall’inizio: Winston Groom, scrittore del romanzo originale di Forrest Gump, da cui deriva il film campione di incassi nonché di svariati premi, tra cui anche sei Premi Oscar, dopo il successo del primo film decise di scrivere un seguito della sua storia, intitolata per l’appunto Gump & Go. Scrisse quindi a tutti gli effetti un sequel di uno dei libri più comprati al mondo, suscitando anche parecchio scalpore avendo anche molto successo. A quel punto Eric Roth, scrittore e sceneggiatore di Forrest Gump, viene contattato proprio da Groom per accordarsi su un nuovo film, ispirato al nuovo libro. Inizialmente, in accordo anche con Robert Zemekis (regista di Forrest Gump) e con lo stesso Tom Hanks, il progetto aveva preso piede e aveva cominciato a vedere la luce ma qui viene l’assurdo. Eric Roth consegnò la prima stesura della sceneggiatura la notte del 10 settembre del 2001. Poche ore dopo, perciò, il progetto inevitabilmente passò in secondo piano e, a quel punto, lo stesso sceneggiatore, il regista e anche Tom Hanks stesso decisero di comune accordo di interrompere tutto. I tre, infatti, erano d’accordo che non si poteva far uscire un film in quel clima di terrore, non si poteva far passare in secondo piano un evento come quelle delle Torri Gemelle e non avrebbe avuto senso, per il film stesso, nascere in quello spazio mediatico. Così Gump & Go non vide mai la luce, oscurato dal cambiamento mondiale in atto.

3. The Cat in the Hat Comes Back

The Cat in the Hat Le cronache di Narnia

Il film tratto dal libro per bambini The Cat in the Hat, scritto da Dr. Seuss, è un classico della commedia per bambini. Quando nel 2003 Bo Welch uscì al cinema con questo riadattamento il successo fu enorme, soprattutto grazie all’iconica performance di Mike Myers, nei panni del gatto col cappello rosso e bianco, protagonista della storia. Anche questa volta, il motivo del mancato sequel dipenderà proprio dal fattore principale di successo del primo: pare, infatti, che la moglie del Dr. Seuss (all’anagrafe Theodore Geisel), Audrey Geisel, abbia opposto una grande resistenza all’avvio del sequel di The Cat in the Hat, che si sarebbe dovuto chiamare The Cat in the Hat Comes Back, e il motivo sarebbe proprio l’interpretazione di Mike Myers. La donna, infatti, non è rimasta affatto contenta di come l’attore ha portato avanti, nel primo film, il personaggio che ha donato una grande notorietà al marito, ad oggi defunto. Proprio per questo motivo non ha lasciato margine di scelta e ha imposto ai creatori del progetto di fermarsi e di non scritturare per quel sequel né Mike Myers né nessun altro. Insomma, all’epoca nessuno di noi avrebbe mai sospettato una cosa del genere, anche perché se conosciamo il gatto col cappello in tutto il mondo è solo grazie all’iconico viso di Mike Myers travestito da gatto.

4. Gods of Mars

Gods of Mars Le cronache di Narnia

Andrew Stanton, ideatore e autore del film Jhon Carter, era convinto che il suo sarebbe stato il film ch avrebbe dato inizio alla prossima saga epica di successo. Eppure, così non è stato. Ma Stanton era talmente convinto da aver già scritto un suo sequel, appunto God of Mars. La saga dell’ex ufficiale dell’esercito catapultato su Marte sembra non aver avuto lo stesso impatto che ebbe sul suo creatore cinematografico. Proprio a causa del mancato successo del primo film, Jhon Carter, God of Mars non vide mai la luce e tutte le avventure del protagonista che Stanton si era raffigurato non appariranno mai sul grande schermo. Da una parte è molto triste, proprio perché Stanton aveva anticipato che sarebbero stati molti i colpi di scena e che i protagonisti avrebbero compiuto degli ulteriori viaggi e degli ulteriori scontri. Sembrava avvincente, insomma.

5. The Subtle Knife

The subtle knife Le cronache di Narnia

Dal 1995 al 2000 Philip Pullman scrive una trilogia fantasy intitolata His Dark Materials, che non ottiene lo stesso successo di altre saghe ma che vanta un buon numero di adepti e fanatici del genere. Saranno proprio loro la chiave del mancato sequel. The Subtle Knife avrebbe dovuto essere, infatti, il secondo film tratto dai libri di Pullman e avrebbe dovuto fare seguito al primo, The Golden Compass. Ma proprio il malcontento dei fan riguardo al primo film fece sì che gli autori e i produttori di The Subtle Knife si fermassero. Nonostante Hossein Amini, uno degli autori del primo film della saga, avesse già iniziato a scrivere il sequel, data la risposta negativa da parte dei fan della saga, il film non vide mai la luce. Gli adepti di Pullman, infatti, lamentarono soprattutto una scrittura scarna e per niente simile a quella del loro beniamino; inoltre, fecero molto presente il fatto che il film sconvolse troppo la trama e non fosse attinente a quella del libro di origine. Insomma, si fecero sentire. Nel 2007, quando uscì The Golden Compass, il primo film, la fanbase non si limitò quindi a dare la sua opinione ma ebbe un ruolo fondamentale nel limitare tutti i seguenti possibili film. E la saga non ebbe mai un continuo.

6. E.T. : Nocturnal Fears

ET

Effettivamente, forse, siamo un po’ contenti che il sequel di E.T. non si faccia. Non tanto per il sequel in sé, che comunque si portava dietro quantomeno un minimo di curiosità, quanto per una questione affettiva. Il dolce alieno nascosto nell’armadio rimane nell’immaginario collettivo di una generazione che ha versato molte lacrime sulla fine di quel film. Probabilmente molti di questi spettatori all’annuncio del sequel hanno pensato che Spielberg fosse impazzito. Eppure, la curiosità c’era e c’era la voglia di capire quanto un film come E.T. possa essere riletto nel 2023, con un linguaggio completamente diverso e con un pubblico cresciuto a cui aggiungere un pubblico del tutto nuovo. Sarebbe sicuramente stata una sfida. Ma fortunatamente Steven Spielberg ha poi ritrattato sulla volontà di fare un sequel più che altro per un motivo di narrazione: il regista ha infatti affermato che riparlare di E.T. avrebbe privato il film originale della sua innocente verginità e lo avrebbe svalutato. Quindi si, eravamo curiosi ma, a ben pensarci, forse è stato meglio così.

7. Mrs. Doubtfire 2

Mrs Doubtfire

In questo caso davvero non si poteva fare altro. Mrs Doubtfire 2 era in cantiere da tanti anni e il progetto prevedeva già uno script, nonostante né Robin Williams Chris Columbus, il regista del film, siano mai stati molto appassionati al progetto stesso. Ma nel 2014, quando sembrava che si potesse davvero portare avanti il sequel del film e dargli una forma, con la morte di Robin Williams, i creativi si sono ovviamente fermati. Il piano b c’era, ed era quello di reinventare una storia parallela che non avesse gli stessi protagonisti e che non prevedesse, perciò, Robin Williams. Inizialmente l’idea venne anche approvata, quantomeno come omaggio al grande attore scomparso. Ma poi, come spesso succede, è subentrata la malinconia e l’insicurezza e gli autori hanno compreso che fare un film di Mrs Doubtfire in chiave completamente diversa avrebbe annullato il fantastico lavoro di Williams. E quindi, giustamente, non se la sono sentita. Il sequel di Mrs Doubtfire ha quindi un motivo più che valido per non esistere e certe volte è più coraggioso prendere una scelta del genere piuttosto che andare avanti a tutti i costi, traendone un vantaggio che è però solo ed unicamente economico. Il volto di Mrs Doubtfire è e sarà sempre quello iconico di Robin Williams.

8. Le cronache di Narnia: Magician’s Nephew

Le cronache di Narnia

Le cronache di Narnia è una delle saghe più famose dell’editoria mondiale e del mondo cinematografico ed è anche una delle più longeve. Il primo film de Le cronache di Narnia risale, infatti, al 2005 e da allora tantissimi fan hanno preso parte al viaggio incredibile dei fratelli Pevensie. Al momento i film de Le cronache di Narnia, però, si sono fermati a tre: Il leone, la strega e l’armadio, Il principe Caspian e Il viaggio del Veliero. Per quanto riguardo un quarto film de Le cronache di Narnia, che sarebbe dovuto essere un prequel, Il nipote del Mago, si sa poco ma quello che si sa non è affatto rassicurante. Il presidente della Walden Media, la casa di produzione dell’intera saga de Le cronache di Narnia, afferma di non aver mai pensato che Il viaggio del veliero potesse essere l’ultimo film e Il nipote del Mago avrebbe dovuto colmare quell’ultimo vuoto della saga. Ma, quando nel 2011 (quindi a solo un anno dall’uscita dell’ultimo film), la Walden Media perde i suoi diritti sulla saga cinematografica, Le cronache di Narnia subisce un rallentamento per quanto riguarda il prequel in progetto. Persi i diritti sul franchise, la Walden Media perse anche il progetto de Il nipote del Mago, che quindi non vedrà mai la luce. Al momento, infatti, i diritti della saga sono stati affidati a Netflix, che non si è ancora mai esposta a riguardo.

9. Chicken Little 2

Chicken Little

Vittima del cambio di vertice alla Disney, Chicken Little 2 non si farà. Era stato annunciato un sequel direct-to-video, ossia un tipo di distribuzione che non passa per la filiera cinematografica ma che è pensata unicamente in formato home video. Un formato, quindi, in cui il regista ha più spazio di manovra e con cui c’è meno confronto con la critica diretta. Ma con l’arrivo di Lasseter in casa Disney le cose sono cambiate: l’ex Pixar ha infatti annullato molti di questi progetti, simili a quello di Chicken Little 2, senza alcuna remora, dichiarando che non sono veri e proprio film e che la spesa è più imponente di un eventuale riuscita. Il canale di DisneyToons, che si occupa specialmente di quel formato, è stato etichettato da Lasseter come inutile. Molto severo, forse giusto. Eppure, su Chicken Little 2 ci speravamo perché il primo, che è uno dei cartoni più sottovalutati della Disney, avrebbe avuto appunto il diritto di riscattarsi. Probabilmente, in un’epoca molto più connessa e molto più veloce come è quella in cui viviamo, Chicken Little 2 avrebbe potuto ridare dignità al primo, facendolo conoscere ad una nuova generazione che forse lo avrebbe apprezzato di più.  Ma Disney, si sa, ci da tanto e ci toglie tanto.

10. The Divergent Saga: Ascendent

Divergent Le cronache di Narnia

La serie di Divergent ha subito vari cambiamenti nel corso della sua storia e, per quanto riguarda il sequel ancora di più. Infatti, dopo il primo film, Divergent, e il primo sequel, Insurgent, il terzo film della saga avrebbe dovuto avere due parti distinte, come era già successo per Harry Potter e per Hunger Games. La prima parte, Allegiant, ha preso vita ma la seconda, Ascendent, è invece rimasta in sospeso e solo da poco la notizia di una vera e propria cancellazione, lasciando così la saga incompleta. O meglio, la saga cinematografica. Divergent è infatti un film che ha le sue origini in un libro e i fan conoscono bene, quindi, la fine della storia. Ma si sa che il cinema ha il suo impatto, soprattutto perché non tutti hanno letto la saga editoriale. Ascendent, che doveva essere inizialmente l’ultimo capitolo della storia di Divergent, subisce vari colpi: prima, a causa del grande flop al botteghino di Allegiant, si era pensato di farne un film per la televisione e dimenticare quindi il grande schermo. Poi addirittura gli autori si erano orientati su una serie televisiva. Entrambi i progetti sono ovviamente naufragati, soprattutto per un motivo di narrazione. Per quanto la saga di Divergent possa essere finita male a livello di introiti, la sua narrazione è di tipo cinematografico prima di tutto e interrompere quella serie sarebbe stato quasi ridicolo.