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La classifica delle 5 migliori interpretazioni in carriera (finora) di Alessandro Borghi

Tra le stelle più luminose del firmamento artistico italiano brilla sicuramente la luce di Alessandro Borghi, uno dei principali attori della scena contemporanea, con alle spalle già una carriera ricca di momenti molto importanti nonostante la sua esplosione abbastanza recente. Il momento di svolta nella carriera dell’attore romano si colloca nel 2015, “annus mirabilis” per Borghi, che si affaccia al grande pubblico con due grandi interpretazioni in film divenuti presto iconici come Non essere cattivo e Suburra.

Da quel momento la carriera di Alessandro ha letteralmente spiccato il volo, portando l’attore a ottenere ben sei candidature ai David di Donatello, con una vittoria all’attivo grazie a Sulla mia pelle. La portata del protagonista di Suburra si è poi fatta sempre più globale, grazie al successo della serie Netflix e alla partecipazione a grandi produzioni internazionali come Diavoli. Così, oggi Alessandro Borghi è senza ombra di dubbio uno dei principali attori italiani, conosciuto in tutto il mondo e con alle spalle una serie di grandi interpretazioni che hanno messo in mostra il suo straordinario talento. Oggi, dunque, omaggiamo la carriera di Alessandro Borghi andando a stilare la classifica, per nulla facile da mettere in piedi, di quelle che finora sono state le migliori cinque interpretazioni nella carriera dell’attore romano, passando tra i più grandi successi di cui è stato protagonista come Sulla mia pelle e Suburra e ripercorrendo queste straordinarie prove attoriali.

5. Le migliori interpretazioni di Alessandro Borghi: Non essere cattivo

Alessandro Borghi
Alessandro Borghi e Luca Marinelli in Non essere cattivo (640×340)

Torniamo a quel famoso 2015, l’anno che ha lanciato la grande stella di Alessandro Borghi. L’Italia intera si è accorta del suo straordinario talento grazie a un film che è divenuto presto un vero e proprio cult, l’ultimo capitolo dell’ideale trilogia di Claudio Caligari, composta nei primi due capitoli da Amore tossico e L’odore della notte. Non essere cattivo rappresenta il vero e proprio testamento artistico di Caligari, venuto a mancare poco dopo la fine delle riprese, e ha avuto un impatto enorme, risultando anche il film italiano scelto come rappresentante del cinema italiano per gli Oscar del 2016, anche se poi non è finito in cinquina.

Non essere cattivo, tra i suoi tanti pregi, ha anche quello di mettere in mostra due dei migliori attori italiani del momento, lanciati proprio da questa storica pellicola. Si tratta di Luca Marinelli e, per l’appunto, di Alessandro Borghi, entrambi candidati ai David nella categoria Migliore attore protagonista. Non essere cattivo, insieme al film Suburra, ha segnato il vero e proprio esordio di Alessandro Borghi, un ingresso in scena esplosivo, una brillante esplosione di luce. Piccola nota a margine: nello stilare questa classifica la quinta piazza è stata contesa da Non essere cattivo e Le otto montagne, altro film in cui vediamo uno straordinario Borghi, ma la scelta è ricaduta sul film di Caligari proprio per premiare la prima grande affermazione dell’attore romano, ma era impossibile non citare anche Le otto montagne.

4. ll primo re

Alessandro Borghi
Alessandro Borghi ne Il primo re (640×340)

Se il 2015 ha lanciato la carriera di Alessandro Borghi, l’altro grande punto di svolta si colloca nel 2017, anno dell’inizio della serie Netflix Suburra, che consacra definitivamente l’attore. L’ascesa del protagonista di Sulla mia pelle è devastante e piano piano Borghi inizia a diventare il volto di progetti sempre più ambiziosi, tra cui spicca Il primo re di Matteo Rovere. Si tratta di una rivisitazione del mito di Romolo e Remo, in cui Alessandro Borghi interpreta il fratello che nella leggenda viene ucciso dal fondatore di Roma. Al di là della straordinarietà del film, spicca la grandissima prova dell’attore, che ne Il primo re si cimenta in una prova davvero ostica.

L’opera di Matteo Rovere non è stata solo una grandissima produzione, ma ha messo di fronte Borghi a diversi ostacoli, tra cui il doversi calare nel contesto storico e soprattutto il dover recitare in protolatino. Questa è la grande peculiarità de Il primo re, che ha richiesto agli attori un lavoro incredibile per adempiere alla scelta artistica del regista. Un banco di prova enorme per Alessandro Borghi, che ne esce alla grande ottenendo un’altra candidatura ai David di Donatello come migliore attore protagonista.

3. Le migliori interpretazioni di Alessandro Borghi: Diavoli

Alessandro Borghi in Diavoli (640×340)

Un anno dopo la grande avventura con Il primo re, per Alessandro Borghi arriva una sfida se possibile ancora più ostica. Con Diavoli l’attore esordisce in una grande serie tv internazionale, recitando al fianco di una stella dalla portata globale come Patrick Dempsey e allargando la sua aura al mondo intero. Anche qui l’attore romano deve reinventarsi, recitando in inglese, una prova forse ancora più complessa del protolatino de Il primo re, perché qui c’è un pubblico madrelingua pronto a giudicare, non come nel caso della sua personificazione di Remo.

Diavoli è la grandissima consacrazione internazionale di Alessandro Borghi, che nella serie interpreta il ruolo di Massimo Ruggero, giovane fenomeno della finanza che si arricchisce grazie alle sue speculazioni. Diavoli appare come una naturale conseguenza del grande lavoro fatto in Suburra, un allargamento dei confini internazionali di un attore che ha dimostrato di essere estremamente versatile e che proprio con questa serie ha raggiunto una maturità artistica importante, specialmente se considerato che il suo primo grande ruolo in scena risaliva ad appena cinque anni prima.

2. Suburra

Alessandro Borghi in Suburra (640×340)

Iniziamo a scalare la classifica e ci avviciniamo ai ruoli più iconici di Alessandro Borghi. Il personaggio con cui l’attore romano è maggiormente noto al grande pubblico è sicuramente quello di Aureliano Adami, la porta verso il successo mainstream per il protagonista de Sulla mia pelle. Borghi ha interpretato Aureliano prima nel film del 2015, ma è grazie alla serie di Netflix che è diventato un tutt’uno col personaggio, contribuendo in maniera sostanziale al successo di una delle serie italiane più amate e apprezzate negli ultimi anni.

Per continuità di rendimento, Suburra è sicuramente una delle interpretazioni più riuscite di Alessandro Borghi, perfettamente a suo agio nei panni di un personaggio estremamente complesso e spinoso, che compie un enorme percorso di maturazione nella serie, senza mai perdere la sua forte identità. Siamo davanti a uno di quei casi in cui i confini tra l’attore e il personaggio si sfumano, tanto è profonda la loro connessione, e certi risultati si ottengono solo con un lavoro egregio. Suburra, poi, ha aperto ad Alessandro Borghi molte altre porte, tra cui la citata Diavoli e quella che, a nostro avviso, è stata la migliore interpretazione della carriera dell’attore romano fino ad ora.

1. La migliore interpretazione di Alessandro Borghi: Sulla mia pelle

Alessandro Borghi in Sulla mia pelle (640×340)

Un anno dopo l’esordio di Suburra, Alessandro Borghi si ritrova nuovamente al centro di una grandissima produzione Netflix, uno dei titoli più chiacchierati e forti degli ultimi anni. Sulla mia pelle mette in scena la delicata vicenda riguardante Stefano Cucchi e, al di là di tutte le implicazioni che hanno circondato il film derivanti dal caso che si è scelto di narrare, è impossibile non evidenziare la straordinaria interpretazione di Alessandro Borghi, che non a casa è stato insignito del David di Donatello grazie a questa sua prova, la prima vittoria a fronte di ben 7 candidature tra Migliore attore protagonista e non.

Tantissimo del successo di Sulla mia pelle si riconduce al grande talento di Borghi, sulla cui interpretazione fa molto affidamento il film per esprimersi e raggiungere la propria compiutezza. L’attore romano è semplicemente dominante nella pellicola distribuita da Netflix e la sua grande prova è andata incontro a un numero incredibile di apprezzamenti e riconoscimenti. Impressionante è l‘immersione che Borghi fa nel personaggio. Anche in questo caso si perdono i confini tra l’attore e il protagonista del film, ma a sovraccaricare ancora di più la portata dell’interpretazione di Alessandro Borghi c’è il fatto che ha dovuto prestare il volto a una persona reale, immedesimandovisi al massimo. Sulla mia pelle resta, ad oggi, la migliore interpretazione della carriera di Borghi, la punta di diamante tra tutta una serie di pietre preziose, a cui presto, ne siamo sicuri, si aggiungeranno molte altre gemme splendenti.