Misfits

“Misfits” li chiamano così, gli anglofoni, i disadattati. Non sarebbe certo il primo teen drama a prendere questa fetta della popolazione adolescente per raccontarcene le “mirabolanti” imprese, ma è sicuramente il primo a rendere così demenzialmente e magnificamente questi disagiati dei veri e propri supereroi.
Nathan, Alisha, Kelly, Curtis e Simon sono costretti ai lavori socialmente utili per aver commesso dei piccoli reati. Insomma, non il massimo della vita se non fosse che durante il primo giorno di lavoro una strana tempesta si abbatte sulla città e, dopo essere stati colpiti da un fulmine, i cinque ragazzi si riscoprono dotati di nuovi super poteri. Ai classici del genere (capacità di leggere nella mente altrui, invisibilità, tra gli altri) si sommano poteri un po’ più particolari, come quello di scatenare un’indomabile eccitazione sessuale in chiunque si sfiori. Stupiti dell’accaduto, i ragazzi si renderanno presto conto che l’influsso del temporale non ha agito solo su di loro. Così toccherà proprio a questi disadattati confrontarsi e sconfiggere alcune (spesso assurde) forze del male che si sono impossessate dei concittadini.
I personaggi che si avvicendano in Misfits nel corso delle 5 stagioni sono diversi, ma condividono tutti la sorte di essere dei super sfigati con super poteri. Con uno humor salace, qualche volta nero, spesso demenziale, Misfits ha superato la prova di critica e di pubblico, svincolandosi dalle classiche rappresentazioni dell’asocialità adolescenziale e mixando più generi in una storia sconclusionata, ma originale quanto avvincente.