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Grey’s Anatomy 15×13 – Maggie Pierce da sola potrebbe funzionare

Bentornati con la recensione del tredicesimo episodio della quindicesima stagione di Grey’s Anatomy. Chi segue le mie recensioni sa che non amo Maggie Pierce come personaggio, ma, in questo episodio, è stata sopportabile.

Sono convinta che ci siano troppe cose che non funzionano di questo personaggio. Quando arrivò in Grey’s Anatomy (qui il profondo simbolismo dell’ascensore nella serie), le mie aspettative erano alte. La ragazza prodigio della famiglia era sempre stata Lexie fino a quel momento. Nonostante fosse già bella che morta da tempo (catastrofe che non ho mai processato definitivamente. Ancora spero in un suo ritorno in stile Taylor Hamilton di Beautiful). Ero scettica, ma speranzosa. Certo, non mi aspettavo che sostituisse Lexie, ma sapere che c’era qualcun altro su cui Meredith poteva contare, mi rassicurava. Scoprire poi, che è anche la figlia di Richard Webber che è un bell’essere umano, mi rendeva ancora più predisposta a pensare che sarebbe stata un bel personaggio.

Grey's Anatomy

Ma Maggie arriva e dopo un po’ di tempo diventa insopportabile. Bisognosa, egocentrica, a tratti viziata. Praticamente lo stereotipo della figlia unica rimasta emotivamente all’età di dodici anni. E non è assolutamente questo ciò che mi aspettavo da lei. Purtroppo, col tempo, la mia opinione non ha fatto che degenerare. Ed ero sicura che Maggie Pierce non sarebbe più stata in grado di farsi voler bene. Poi, ho visto questo nuovo episodio. E non dico di essermi completamente ricreduta, ma ho ritrovato quel potenziale che il personaggio aveva all’inizio. Le prime volte che è apparsa in Grey’s Anatomy.

Sarà che era così presa dal suo dramma personale di cui, per una volta, era effettivamente protagonista, ma è stata sopportabile. Ad un certo punto mi ha anche fatto tenerezza. Quando l’amica ha raccontato degli scherzi poco carini che le facevano, come quando le mettevano i pannolini sul banco, mi è dispiaciuto. Ha dato un buon esempio riuscendo a mettere da parte le sue tensioni personali per riuscire a salvare la sua compagna di università. Ma è ancora tanta la strada che deve fare per entrare in contatto con la sua parte più umana. È estremamente immatura e spero che questo possa essere il punto di partenza che la porterà alla maturità emotiva.

Sono estremamente convinta che per raggiungere la maturità debba stare da sola. Solo quando sarà in grado di stare bene sola, potrà fare entrare un’altra persona nella sua vita. E speriamo davvero che questa non sia Jackson perché la loro storia è ridicola.

Grey's Anatomy

Parliamo adesso del capo migliore del mondo: Alex Karev. La star indiscussa di questo episodio. Lui che, nonostante tutti credessero che non sarebbe durato, sta dimostrando di essere perfetto per il lavoro. Certo, all’inizio ci aveva fatto preoccupare. Aveva speso l’intero budget di un trimestre in una sola giornata. Ma, piano piano, si è messo in carreggiata. Addirittura, dopo aver consigliato agli specializzandi dei posti in cui appartarsi, gli offre la colazione una volta a settimana. Se non è il migliore, non so davvero chi potrebbe esserlo.

Mi è piaciuto molto il modo in cui ha tenuto testa a Miranda quando, gelosa per il suo ottimo lavoro, gli chiede di terminare prima il suo incarico. È stato rispettoso e non ha mollato, si è fatto rispettare. Effettivamente era quello su cui non avrei scommesso nemmeno per sbaglio durante la prima stagione di Grey’s Anatomy. E sono felicissima, sinceramente orgogliosa del capo e dell’uomo che è diventato. Mi ha fatto molto piacere vedere la sua foto accanto a quella del CAPO per antonomasia, Webber, e poi accanto a quelle di Derek Shepherd (RIP mio indimenticabile McDreamy), Hunt e Bailey.

Ho trovato molto divertente la scena in cui Jo e Miranda scambiano la posizione delle foto. E ho assolutamente amato il sorriso forzato e sghembo di Alex davanti al suo ritratto. Il bello di tale personaggio è questo. Lui è uno pratico, non ha bisogno di mettersi in mostra né di ricevere lusinghe. Non ha bisogno del superfluo. Gli basta ciò che è necessario. Perciò ancora bravo Karev, continua così e – come si scrivevamo su tutti i diari delle amiche alle medie – non cambiare mai!

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Finalmente ha fatto il suo esordio in Grey’s Anatomy Jennifer Grey aka Baby di Dirty Dancing. Come pensavamo, è la mamma di Betty/Britney. Ed è una stronza. Più stronza del marito. Mi sono quasi pentita di aver provato empatia nei suoi confronti. A breve, vi spiego perché.

La storyline di Amelia e Owen mi sta piacendo. Nonostante l’assurdità della loro situazione, la loro è la storia più reale. Sì, lo so è un paradosso, ma è così. Dubito che possa effettivamente accadere che una ragazza tossicodipendente partorisca e dia in affido il bambino sotto falso nome. Perché dubito che i servizi sociali non facciano controlli al riguardo. Ma, superati questi due ostacoli, la situazione è una delle più reali, una delle più vere. Owen e Amelia si trovano a dover affrontare, come tutti i genitori, l’adolescenza di una ragazza problematica. Le ansie di Amelia sono così reali, le sue paure sono vere. Sono quelle che avrebbe un qualunque genitore, ma moltiplicate per via della tossicodipendenza di Britney/Betty.

Amelia non trova pace per questa situazione. La vediamo turbata, ma nonostante le bugie della ragazza, nonostante la rivelazione che fa riguardo la sua identità, non si dà per vinta. Quella, nonostante tutto, la sente una sua responsabilità. Sente di doverla aiutare e continua a lottare per lei.

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Essendo lei stessa un ex tossicodipendente, possiamo leggere la battaglia nei suoi occhi. Durante l’episodio dell’intervento di Catherine ha parlato della tentazione di ricadere, ma non lo fa. Non lo fa perché deve rimanere lucida per ritrovare Betty, per darle il buon esempio. Amelia Shepherd è cresciuta. Finalmente è una persona nuova. È di nuovo pronta a diventare madre. Ne sono fortemente convinta. Che sia suo figlio biologico o meno, credo sia arrivato il momento per lei di affrontare quest’ultima paura.

Mi è piaciuto molto anche Owen. Avevo paura che con l’arrivo di suo figlio biologico, avrebbe potuto avere ripensamenti sulla custodia del piccolo Leo. Ma non è così. Owen ci dimostra, ancora una volta, che i figli sono di chi li cresce. È chiaramente distrutto dal pensiero che Leo possa essergli tolto per essere affidato ai suoi nonni. E mi devasta questa cosa. Perché sì, i nonni non sapevano della sua esistenza e giustamente ora vogliono l’affidamento del piccolo, ma è Owen quello che ha fatto le notti in bianco con lui, è Owen che l’ha cresciuto in questo tempo.

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Il padre di Britney/Betty non mi è per niente simpatico, ma sua moglie mi aveva ingannato. Le sue lacrime e il suo sfogo con Amelia mi avevano fatto provare tenerezza per lei. E Amelia l’aveva rassicurata, le aveva detto che non era colpa sua. Si era aperta con lei, raccontandole anche del suo passato. E qual è stato il risultato? ‘Sta str***a ha usato quella confessione contro Amelia. Le ha rinfacciato la sua tossicodipendenza. E sono sicurissima che utilizzeranno questo espediente per riavere indietro Leo. Non si fa così Baby, non si fa!

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Importante è il messaggio che viene dato riguardo la regolamentazione delle armi. Questo è un problema sempre più imponente negli Stati Uniti. La gente random ha accesso alle armi da fuoco e si mette a sparare alla cazzo in giro. Già nella scorsa stagione c’era stata una storia che aveva visto coinvolto in una sparatoria un ragazzino che poi aveva perso la vita. E, in questo episodio di Grey’s Anatomy, accade qualcosa di estremamente simile. Un ragazzino scozzese, mentre suonava con suo padre e la sua banda, viene colpito da un proiettile e rischia la vita.

Il padre del ragazzo racconta che una volta un pazzo aveva sparato a dei ragazzini uccidendoli e da quella volta, in Scozia avevano fatto qualcosa al riguardo. Era bastato un singolo episodio per portare tutti ad agire. E quelle vittime ancora venivano ricordate con lo stesso dolore. Questa è una chiara denuncia alla situazione americana in cui notizie del genere sono all’ordine del giorno e nessuno pone fine a questo problema. Tutti ne parlano, tutti promettono di fare qualcosa e nessuno agisce. Chissà, magari, nel suo piccolo, Grey’s Anatomy porterà qualche spettatore a riflettere su questa questione.

Per questa settimana è tutto, alla prossima
Halleloo!

P.S. Datemi più Teddy e Koracick. Ormai sono loro la mia nuova ship del cuore.

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