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Coordinatori dell’intimità e sceneggiatori non binari: la creatrice svela i segreti di Sex Education

Sex Education è senza dubbio uno di quegli originali Netflix che è stato in grado di incantare il pubblico. Dopo il grande successo delle prime due stagioni, la serie tv è tornata di recente con un nuovo ciclo di episodi (qui potete leggere la nostra recensione sulla terza stagione), ma non è tutto. Infatti, durante l’evento TUDUM dello scorso sabato (riguardo al quale potete trovare tutti i dettagli e novità proprio qui) è stato anche annunciato il rinnovo dello show per una quarta stagione! Insomma, Sex Education sembra essere davvero un prodotto inarrestabile.

Per i pochi che ancora non conoscessero la serie tv in questione, Sex Education è una storia per lo più corale, che vede originariamente come punto di sviluppo il giovane Otis. Il ragazzo è un adolescente inglese figlio di una scrittrice e terapista sessuale. Per questo motivo, dato che la sua vita è sempre stata in qualche modo invasa dal lavoro della madre, si sente particolarmente sensibile ai problemi altrui, in particolar modo quando sono di natura sessuale. Dopo un suo consiglio a un compagno di scuola (che grazie a lui riuscirà ad avere un rapporto completo con la fidanzata), la giovane Maeve, altra compagna di scuola di Otis, scopre le sue abilità terapeutiche e lo invita a diventare una sorta di consulente sessuale per i suoi compagni, previo ovviamente pagamento. Come è naturale che sia nel corso della serie tv si sviluppano poi moltissimi legami tra i vari personaggi, sia di natura amichevole che sentimentale.

Visto l’incredibile successo ottenuto, risulta dunque normale domandarsi cosa renda Sex Education un così grande successo? A svelare alcuni segreti a questo proposito è stata la creatrice, Laurie Nunn.

L’intero show si basa su sesso e relazioni sentimentali, perciò ci troviamo di fronte a un argomento molto delicato da trattare. Vogliamo renderlo nel modo migliore possibile” ha detto la stessa Laurie Nunn durante lo Standard Stories Festival, serata che è stata creata in associazione con Netflix. Sex Education si è dunque sempre posta come una serie tv all’avanguardia, in grado di trattare tematiche controverse rendendole comunque alla portata di tutti. Un esempio da prendere più nello specifico in questa nuova stagione dello show può essere, tra le altre, la scena d’intimità tra i personaggi di Isaac e Maeve. Creare infatti una scena in cui si esplora come una persona con disabilità arrivi ad avere un rapporto sessuale completo non è una cosa che si vede in televisione tutti i giorni.

Lo stesso interprete di Isaac, George Robinson, ha dichiarato: “Vedere la scena come la rappresentazione di un momento culturale, vuol dire perdere di vista ciò che realmente sta accadendo sullo schermo. Si tratta di vedere insieme due persone che dimostrano di tenerci molto l’una all’altra“. La creatrice ha inoltre aggiunto che avere qualcuno che coordinasse le scene d’intimità, sia a livello logistico che per la sicurezza degli attori, è stato essenziale nella produzione di Sex Education. “Si sentono tante storie terribili su registi che si sentono a disagio e lasciano gli attori da soli durante le prove, per poi tornare solamente per girare le scene” ha detto la Nunn, che ha poi anche aggiunto: “In quanto creatori e coordinatori consultiamo sempre degli esperti di educazione sessuale, dei veri e propri coordinatori, quando si tratta di gestire le nostre storie”.

A dare un’ulteriore spinta verso la rappresentazione sempre migliore dei personaggi, la Nunn ha anche deciso di lavorare con sceneggiatori che fossero in grado di dare una loro visione più interna e personale sui problemi affrontati dai personaggi in Sex Education. Chinenye Ezedu, interprete di Viv Odusanya, ha domandato alla Nunn come si è arrivati alla figura di Cal, personaggio non binario che si imbarca in una relazione con Jackson. “Dato che lavoriamo con sceneggiatori dichiaratamente non binari abbiamo la possibilità di scavare ancor più in profondità, dando così alla storia il maggior numero di sfumature possibili per renderla completa” ha risposto la creatrice di Sex Education, che ha poi aggiunto: “Siamo davvero orgogliosi di poter avere una rappresentazione non binaria all’interno dello show, e spero davvero che se dovessimo riuscire a lavorare su altre serie potremo continuare ad avere modo di parlare di questi temi che trovo davvero essenziali“.