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Barbie è (a sorpresa) un flop in Corea del Sud: la possibile spiegazione, secondo il The Guardian

Barbie, la nuova pellicola di Greta Gerwig, sta dominando al botteghino in tutto il mondo. Dalla sua uscita il 20 luglio ha già incassato più di 1 miliardo di dollari e la Barbie-mania non accenna a fermarsi. Al centro della trama del film, che presto potrebbe diventare un cult, c’è la famosa bambola della Mattel che è stata impersonata da Margot Robbie. Nel film Barbie e Ken, dopo aver lasciato Barbieland, partono per un viaggio alla scoperta del mondo reale dove trovano una realtà molto diversa da quella che immaginavano. Greta Gerwig e Noah Baumbach, attraverso una storia semplice, sono riusciti ad affrontare numerose importanti questioni riguardanti il ruolo delle donne nella società e il rapporto tra i sessi. C’è stato chi ha molto apprezzato le diverse chiavi di lettura di Barbie: una larga fetta della critica e del pubblico ha lodato il film e ne ha apprezzato i momenti più impegnati. Tuttavia la pellicola è stata anche accusata da alcuni di essere troppo femminista e di essere ingiusta nei confronti del genere maschile. Ma non è stato un successo ovunque, a quanto pare. E il flop sta arrivando in un Paese normalmente molto redditizio per l’industria di Hollywood.

Mentre nel resto del mondo sta ottenendo numeri da capogiro, Barbie si sta rivelando un flop in Corea del Sud.

Solitamente i sudcoreani apprezzano i prodotti cinematografici statunitensi: si stima, infatti, che lo Stato sia il terzo più grande mercato cinematografico della regione asiatica dopo la Cina e il Giappone. E infatti il nuovo capitolo di Mission Impossible, arrivato nelle sale il 12 luglio, è stato già guardato da 3,6 milioni di spettatori in Corea del Sud. Al contrario Barbie, secondo i dati raccolti dal Korean Film Council, ha venduto poco più di 460.000 biglietti. Questi risultati hanno sorpreso i dirigenti della Warner Bros.,che credevano che il nuovo film di Greta Gerwig avrebbe ottenuto ottimi risultati anche nel mercato asiatico. A dimostrazione di questo, infatti, era stata organizzata una première a Seoul alla quale avevano partecipato gli attori principali del film. Perché, mentre il resto del mondo ha perso la testa per Barbie, i sudcoreani non sembrano affatto interessati a vederlo? Secondo un’indagine condotta dal Guardian, i temi affrontati dalla pellicola sarebbero considerati ancora un tabù in Sud Corea e molte donne avrebbero paura di essere additate come femministe. L’attivista per i diritti delle donne sudcoreane Haein Shim ha spiegato:

Penso che Barbie evidenzi senza dubbio il fatto che un film incentrato sulle donne con un umorismo femminista sia ancora considerato un argomento tabù. Le donne potrebbero essere riluttanti ad andare a vedere il film. La paura di essere etichettate come femministe in Corea del Sud è reale. La parola ‘femminismo’ è diventata una parolaccia per molte persone in Corea, e le persone non sono disposte a riconoscere – e sono a disagio nell’affrontare – il patriarcato profondamente radicato che ha guidato la società per così tanto tempo”.

Un’altra voce autorevole, il critico cinematografico coreano Jason Bechervaise, ha aggiunto:

Alcuni film guidati da donne fanno fatica a livello locale e gli antifemministi attaccano senza dubbio film di questo tipo, ma non credo che questo sia l’unico motivo per cui Barbie non sta ottenendo successo qui. […] La Corea è un mercato unico: alcuni film come Elemental ottengono risultati migliori rispetto agli Stati Uniti, mentre altri fanno l’opposto, cosa che stiamo vedendo con Barbie.

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