Sin dalla sua pubblicazione sulla piattaforma streaming di Netflix, Baby Reindeer ha avuto un enorme successo. Come ben sappiamo, quella che ci è stata raccontata è la vera storia di Richard Gadd, che è anche creatore e protagonista della serie. Nonostante lui stesso abbia chiesto di non speculare sulle vere identità delle persone coinvolte, il pubblico è stato sin da subito molto curioso e non ha sicuramente impiegato molto tempo prima di scoprire sempre più dettagli.
Ricordiamo che Gadd, a tal proposito, aveva affermato: “Dal punto di vista emotivo è tutto vero, al 100%. È tutto preso in prestito da casi che mi sono accaduti e da persone reali che ho incontrato. Ma ovviamente non è possibile riprodurre l’esatta realtà, sia per ragioni legali che artistiche. Voglio dire, non puoi semplicemente copiare la vita e il nome di qualcun altro e metterlo in televisione. E ovviamente eravamo consapevoli che alcuni personaggi fossero persone vulnerabili, quindi non vorremmo rendere loro la vita più difficile. Ho dovuto quindi cambiare alcuni dettagli per proteggere me stesso e le altre persone coinvolte. Le persone a cui voglio bene, con cui ho lavorato e che ammiro (incluso Sean Foley) sono state ingiustamente coinvolte nelle speculazioni. Per favore non speculate su chi possano essere i personaggi della serie nella vita reale. Non è il focus della nostra serie“
Richard Gadd aveva chiesto di non speculare sulle vere identità dei personaggi di Baby Reindeer
Nonostante ciò, sul web è subito partita una sorta di “caccia” ai veri protagonisti della storia che ci è stata raccontata. Successivamente, a intervenire in merito alla messa in sicurezza delle identità reali dei personaggi è stato Benjamin King, Senior Director of Public Policy del Regno Unito. King ha infatti affermato che Netflix avrebbe dovuto trovare una sorta di equilibrio tra la protezione delle identità e il mantenimento della veridicità della serie. Ha affermato che Netflix e il produttore Clerkenwell Films hanno preso “ogni ragionevole precauzione nel mascherare le identità della vita reale delle persone coinvolte in quella storia“
Il Senior Public Policy Director di Netflix ha inoltre affermato: “Non volevamo renderlo anonimo o renderlo generico al punto che non fosse più la sua storia, perché ciò avrebbe minato l’intento dietro allo show“. King ha poi detto: “È molto difficile controllare ciò che fanno gli spettatori, soprattutto in un mondo in cui tutto è amplificato dai social media“
Netflix ha cercato di mantenere l’anonimato dei personaggi di Baby Reindeer
Sappiamo bene che, nonostante i tentativi, non è stato poi così difficile scovare i veri “protagonisti” del racconto di Gadd. Ricordiamo inoltre che la “vera” Martha è anche stata intervistata da Piers Morgan, dopo aver confermato lei stessa la propria identità.