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Mr. Robot è il regno della confusione, ed Elliot ha un nuovo nemico

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla 2×09 di Mr. Robot. 

Hello, friend(s). Chi vi scrive si chiama Antonio Casu, ha 27 anni e qualche settimana ha avuto l’idea di recensire gli episodi della seconda stagione di Mr. Robot. Pensava sarebbe stato difficile, ma non fino a questo punto. Perché la prima stagione, seppure ricca di stravolgimenti continui di trama, era in qualche modo leggibile, mentre la seconda è un cubo di Rubik che si complica di settimana in settimana. Fino alla 2×07, momento nel quale abbiamo capito che Elliot ci aveva preso in giro per un mese e mezzo. Fino alla 2×09, episodio che ha stravolto definitivamente il patto informale che una serie tv fa con i suoi spettatori.

Chiariremo meglio il concetto nella seconda parte del pezzo, ma una cosa è certa: non c’è un solo personaggio all’interno del gioco che abbia la minima idea di dove andrà a parare questa storia delirante. Nessuno, veramente nessuno. Anzi, uno sì: quel fottuto genio di Sam Esmail. Per quanto ne sappiamo noi, potrebbe succedere di tutto. Potrebbe anche succedere che Antonio Casu sia in realtà l’ennesima polarizzazione di Elliot Alderson e nessuno avrebbe niente da ridire. Chi vi scrive guarda con diffidenza ogni cinese pensando possa essere Whiterose, d’altronde. E ora è terrorizzato perché chiunque potrebbe chiedergli numi sulla seconda fase del piano. Sì, quale seconda fase? Quale piano? E dove diavolo è finito Tyrell?

La lunga premessa è necessaria per arrivare ad un punto fondamentale: la 2×09 non è un episodio che si può recensire. Potremmo andare all’impazzata per righe e righe senza manco un punto o una virgola cercando di viaggiare all’interno del flusso di pensieri di Elliot Alderson e non arrivare ad una conclusione. Senza fiato. Oppure, al contrario, tirare il fiato continuamente. Fermarci ogni dieci secondi. Cogliere ogni dettaglio. Ragionare su tutto. E non arrivare ad una conclusione. Stop. Ma questo è un articolo, non un telegramma, e proveremo comunque a recensire l’episodio. Faremo il possibile.

Elliot Alderson non ha più un angelo custode 

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Una settimana fa avevamo detto che ci saremmo aspettati un episodio che sarebbe stato il vero pilot della seconda stagione, dopo l’incredibile colpo di scena della 2×07. Non è stato così, ed Elliot non è apparso in scena per manco un secondo. Nonostante ciò, la 2×08 non è stata una puntata preparatoria. Affatto. Partendo da un presupposto del genere, la 2×09 sarebbe dovuta essere una puntata esplosiva, fondata sulle azioni più che sulle sensazioni. Non è stato così. Affatto. Perché le sensazioni di Elliot, ora capaci di interagire con le azioni del mondo che lui stesso ha creato, hanno rubato ancora una volta la scena, creando maggiore confusione.

Dalla 1×07 in poi c’eravamo abituati al rapporto che lega Elliot a Mr. Robot. Un rapporto complesso, nel quale due anime della stessa persona sono entrate in contrasto, si sono riappacificate, hanno collaborato e hanno offerto uno schema chiaro, seppure estremamente complesso. Quello schema non esiste più. Elliot e Mr. Robot sono ora uniti contro un personaggio che non conosciamo ancora. Il leader carismatico e l’eroe depresso hanno lo stesso numero di dati a disposizione. Elliot non ha più un angelo custode mascherato da nemesi. Elliot non ha più nessuno con cui confrontarsi per avere delle risposte. Le informazioni intanto si disperdono, il server è stato resettato e un pericolosissimo virus ha intaccato il sistema.

Elliot, fautore della collaborazione che unisce la fsociety all’Esercito Oscuro di Whiterose, non ha idea di che diavolo abbia combinato. Ha cercato disperatamente una soluzione al quesito posto nell’episodio precedente, la misteriosa fase due. Salvo poi scoprire che il piano è stato ideato da lui stesso. Chi custodisce gelosamente l’informazione? Elliot ha una terza anima con la quale dovrà confrontarsi? Non è da escludere. Non si può escludere a priori alcuna ipotesi. Neanche quella più affascinante che riguarda Tyrell. Da un anno a questa parte, tutti si sono domandati chi fosse realmente, e in molti erano arrivati ad una conclusione che nel contesto di una serie tv normale sarebbe da escludere categoricamente: Tyrell non è altro che una proiezione della mente di Elliot.

La soluzione narrativa sarebbe complessa e difficilmente spiegabile. Giusto per fare un esempio: Elliot lavorava alla AllSafe, mentre Tyrell era un dirigente della Evil Corp. Apparentemente, questo sviluppo finirebbe in un vicolo cieco, ma Mr. Robot è totalmente imprevedibile e la teoria merita una menzione.

E poi c’è la realtà. Quell’altra 

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Le uniche certezze le regalano gli altri personaggi. La fsociety si è dissolta nella morsa letale dell’FBI e dell’Esercito Oscuro, Darlene è totalmente allo sbando e non sa più di chi possa fidarsi e Angela continua a giocare col fuoco dimostrando di essere estremamente fortunata. Così sembra, almeno. Chissà che ne pensa la DiPierro.

E poi c’è Whiterose, il personaggio più affascinante di Mr. Robot dopo Elliot. Il misterioso cinese gioca su più fronti  apparentemente impossibili da collegare tra loro e richiama sempre più la figura ingombrante di Frank Underwood, anche grazie ad un omaggio più o meno voluto nella sequenza in cui ha pisciato sulla tomba di un vecchio dirigente della Evil Corp. Finché si parla di chiunque non sia Elliot Alderson, le carte si stanno scoprendo gradualmente, offrendo un quadro nel quale ogni tassello sembra messo a caso e verrà riordinato dal nostro protagonista, unico deus ex machina di questa grande storia. I prossimi tre episodi ci diranno tutto a riguardo, o almeno si spera. Fino ad allora, terremo per noi un grande quesito: perché uno degli uomini più potenti del mondo tiene tanto all’hacker rivoluzionario? Staremo a vedere.

Mr. Robot ha stravolto definitivamente le leggi delle Serie Tv

Mr. Robot - Season 2

Ad inizio articolo avevamo parlato di un patto rotto con gli spettatori. Ogni serie tv offre gradualmente dei punti di riferimento per affrontare una storia partendo da una base che si sviluppa progressivamente, fino ad arrivare ad una conclusione. Mr. Robot, invece, stravolge la storia continuamente, non concedendoci nemmeno la certezza che quel che vediamo corrisponda al vero. La fruizione delle sensazioni condiziona le azioni al punto da plasmarle sempre in nuove forme, disorientando lo spettatore e rendendolo capace di credere realmente alla possibile concretizzazione di qualunque teoria (l’ipotesi riguardante Tyrell è perfetta in questo senso).

Arrivati a tre episodi dalla fine del secondo capitolo, dopo averne visti nove, non abbiamo ancora un’idea precisa di quello che abbiamo visto. Il protagonista, normalmente, è il riferimento più forte che abbiamo all’interno della storia, mentre in Mr. Robot accade l’opposto. Elliot è il riferimento più debole e allo stesso tempo l’unico che potrà unire tutti i tasselli del mosaico. Citare un’altra serie tv che utilizzi degli schemi narrativi anche solo simili è impossibile, e proprio questo rende Mr. Robot una serie tv straordinaria. Siamo in balia di Sam Esmail, e per quanto ne sappiamo Antonio Casu potrebbe essere in realtà Elliot Alderson. Oppure Tyrell Wellick. Oppure Whiterose. Oppure uno che non ha idea di come riuscirà a recensire la 2×10. Bye bye, friend(s).

Antonio Casu