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Le 5 migliori canzoni della colonna sonora di Mr. Robot

Nel corso di quattro stagioni (qui troverete la spiegazione del finale), Mr Robot si è distinto come uno dei prodotti più innovativi della serialità. Nato dalla mente geniale di Sam Esmail, la serie ha saputo costruire una sua personalissima identità, sostenuta da un cast eccezionale, linee narrative mai lasciate al caso, e scelte stilistiche che hanno elevato un prodotto già di per sé sorprendente. Ma se Mr Robot ha lasciato un segno così profondo negli spettatori, il merito va anche all’originale utilizzo della musica.

Così come le inquadrature di Esmail hanno enfatizzato il senso di isolamento dei personaggi, la colonna sonora di Mac Quayle ha saputo raccontarci le sensazioni provate dal protagonista. Intrecciando l’elettronica con suoni orchestrali, il compositore ha infatti creato un contrasto che ben si adatta a un personaggio come Elliot Alderson: paranoico e costantemente in balia di conflitti interiori. Ma la collaborazione con Quayle non era sufficiente per raccontare la storia dell’hacker. Esmail sapeva che per esaltare un racconto così complesso aveva bisogno anche di una variegata selezione di canzoni, che potessero innestarsi nel tessuto narrativo.

E così è stato: Queen (Perfume Genius), Take Me Home (Phil Collins), The Hall of Mirrors (Kraftwerk), Pictures of You (The Cure), The Moth & The Flame (Les Deux Love Orchestra), Kool Thing (Sonic Youth), Bull in The Heater (Sonic Youth), Everybody Wants to Rule the World (Tears for Fears), Listen to Your Heart (Roxette), Everything Means Nothing To Me (Elliott Smith), Outro (M83). Questi sono solo alcuni dei brani che, pur non essendo stati inclusi nella nostra selezione, meritano quantomeno una menzione d’onore.

E ora vediamo insieme le 5 migliori canzoni della colonna sonora di Mr Robot.

1) Where is My Mind (Maxence Cyrin)

A un occhio attento, l’influenza di Fight Club su Mr Robot è chiara sin dall’inizio. Difatti, il piano di Mr Robot di cancellare il debito pubblico e distruggere la E Corp richiama il Progetto Mayhem di Tyler Durden. Allo stesso modo, la rivelazione dell’identità di Mr Robot ha lo stesso sapore di quella della pellicola di David Fincher. Ma il più grande omaggio che Esmail ha voluto fare al film del 1999 è sicuramente la scelta di “Where is My Mind?” nel penultimo episodio della prima stagione. Così come il brano dei Pixies accompagna l’ultimo memorabile frame del Narratore e Marla, l’arrangiamento al piano di Maxence Cyrin fa da sfondo alla sequenza finale della 1×09.

Questa meravigliosa versione strumentale ha lo stesso ruolo di quella originale in Fight Club: farci porre delle domande sulle motivazioni e sanità mentale del protagonista, così come sul contesto e personaggi che lo circondano. Il confronto fra Tyrell ed Elliot assume così nuove sfumature, facendoci mettere in discussione tutto: l’esistenza di Tyrell, che molti credevano fosse un’altra personalità di Alderson. Le vere intenzioni di Elliot, ancora sconvolto dalla rivelazione scioccante dell’episodio, e più generalmente ciò che stava accadendo e ciò che sarebbe potuto accadere da quel momento in poi.

2) If You Go Away (Neil Diamond)

Ciao amico, l’episodio pilota di Mr Robot, ci mostra immediatamente la peculiare messa in scena di Esmail.

Ma ancor più di questo, ci trascina sin da subito nella vita di Elliot, ingegnere informatico di giorno e hacker vigilante di notte. La doppia vita del protagonista è il primo esempio di contrasto nello show, un espediente che ritroveremo anche più avanti nel pilot. Dopo un confronto fra Mr Robot ed Elliot, la serie ci presenta infatti una macro-sequenza che ci mostra diversi momenti nella vita del protagonista: il suo viaggio in metropolitana, i suoi tentativi di hacking, l’arrivo negli uffici della Allsafe.

Questo montaggio è accompagnato da “If You Go Away“, cover inglese di Neil Diamond del brano “Ne Me Quitte Pas” di Jacques Brel (che troveremo in una delle prime sequenze del series finale). Classica e malinconica, la canzone è in netto contrasto con gli elementi semi-distopici che ci vengono mostrati, specchio di una contemporaneità desolante e dal sapore per niente nostalgico. Ma allo stesso tempo, il brano è anche in grado di rispecchiare la lotta interiore di Elliot, ancora incerto se andarsene e rifiutare l’offerta di Mr Robot, o rimanere e vedere così l’alba di un nuovo giorno.

But if you stay, I’ll make you a day
Like no day has been or will be again

3) Guiding Light (Television)

Sam Esmail non ha mai avuto paura di sperimentare, e la 2×06 ne è un perfetto esempio. “Guarda davanti a te” si apre infatti con una sequenza onirica in formato sit-com che, nonostante l’assurdità, ha funzionato perfettamente nell’episodio. Ma ciò che ha elevato la puntata non è tanto l’esperimento dello sceneggiatore, quanto più la sequenza finale: un malinconico flashback sull’infanzia di Elliot e il suo rapporto con il padre. Ancora ignari della verità su Edward Alderson, questo momento è riuscito a emozionarci come poche altre scene della seconda stagione, merito soprattutto della stupenda scelta musicale.

Ad accompagnare le immagini c’è infatti “Guiding Light” dei Television, commovente brano del 1977 che ben si adatta al dialogo a cuore aperto fra padre e figlio. Sulle note della dolce melodia, non solo scopriamo la malattia di Edward ma anche l’origine del nome “Mr Robot”, coniato da un giovane Elliot entusiasta della nuova attività del padre. Una sequenza che va dritta al cuore, insieme alle parole della band.

When comfort and warmth can’t be found I still reach for you
But I’m lost, crushed, cold and confused with no guiding light left inside

4) Touch (Daft Punk)

Angela è uno dei personaggi femminili che ha avuto la migliore evoluzione (o involuzione, a seconda dei punti di vista) nello show. Da ragazza un po’ ingenua, ancorata a un’idea di giustizia tradizionale, è diventata una donna disposta a tutto anche a numerosi sotterfugi e tradimenti pur di porre rimedio alle tragedie del passato. È proprio per questo motivo che decide di lavorare per la E Corp prima, e di unirsi al piano di Whiterose dopo. Una svolta inaspettata ma inevitabile, almeno dal punto di vista di Angela che proverà a spiegare le sue motivazioni nella scena finale della 3×01.

L’incontro con la leader della Dark Army risulta determinante. La mette di fronte a una possibilità tanto remota quanto allettante: riavvolgere il tempo e tornare a quel momento in cui sua madre era ancora viva. Uno scenario chiaramente irrealizzabile, ma che la protagonista vede come l’unica soluzione per disfarsi della sua rabbia e lasciare il posto alla speranza. E il brano che accompagna il monologo di Angela, “Touch” dei Daft Punk, ci parla proprio di questa fiducia. Ci parla dell’importanza del tocco, del ritrovare una connessione umana, di tornare ad amare e amarsi. La settima traccia di Random Access Memories diventa così il mezzo perfetto per veicolare le emozioni della protagonista, mentre la luce torna a illuminare le strade di New York.

5) In Time (Robbie Robb)

Il filo conduttore della terza stagione è il desiderio di modificare le azioni passate, così come la consapevolezza che un piccolo errore può cambiare per sempre le sorti del mondo. Ma nell’ottavo episodio, il nichilismo che aveva caratterizzato gli appuntamenti precedenti lascia spazio alla speranza di chi crede ancora nell’uomo, nella sua volontà di porre rimedio ai suoi errori. Un sentimento che troviamo soprattutto nella sequenza finale della 3×08, un bellissimo confronto fra Elliot e Angela. Separati da una porta e stremati dal mondo cinico e spietato che li circonda, i due riescono a trovare una nuova prospettiva.

Mentre il ragazzo riprende possesso del suo passato, la sua amica d’infanzia ritrova l’innocente “Andrà tutto bene” della sua infanzia, contrapposto a quel “Staranno tutti bene” della 3×07, conseguenza delle manipolazioni di Whiterose. Nonostante la distruzione che li circonda, c’è ancora speranza. C’è ancora tempo per sistemare le cose, come ci ricorda “In Time” di Robbie Robb, la canzone che accompagna questo momento commovente. Nonostante all’inizio dell’episodio Elliot volesse togliersi la vita, alla fine capisce che non tutto è perduto, che la cancellazione non è sempre permanente. Ma soprattutto, di avere ancora tanto da fare per salvare il mondo.

BONUS) Mr. Roboto (Styx)

Come traccia bonus, non potevamo che includere “Mr. Roboto”, un pezzo che ogni fan di Mr Robot si sarebbe aspettato di incontrare prima o poi.

E dopo quattro anni, Esmail ci ha accontentato! La canzone degli Styx apre il penultimo episodio della quarta stagione, la prima parte di un finale capace di chiudere perfettamente il cerchio, dopo averci ribaltato completamente il cervello. Il testo del brano è piuttosto eloquente, soprattutto nella parte introduttiva in giapponese:

Domo arigato misuta Robotto
Domo arigato misuta Robotto
Mata au hi made
Domo arigato misuta Robotto
Himitsu wo shiritai

Tradotta in italiano:

Grazie mille, Mr Robot
Grazie mille, Mr Robot
Fino al nostro prossimo incontro
Grazie mille, Mr Robot
Voglio conoscere il tuo segreto

Poche strofe che, da sole, ci anticipano uno dei plot twist più scioccanti della serie e un finale emozionante che difficilmente dimenticheremo.

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