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Mr. Robot potrebbe averci preso in giro. Ancora una volta

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Fight Club e sulla 2×12 di Mr. Robot.

I conti non tornano. Non tornano affatto, anche se apparentemente sono in regola. La seconda stagione di Mr. Robot è appena finita ed un cliffhanger pazzesco ci accompagnerà per un lunghissimo anno. Il capolavoro di Sam Esmail è tendenzialmente restio a regalare certezze, togliendo fiato allo stesso tempo all’elaborazione di possibili teorie. Non c’è spazio, semplicemente. Stavolta no. Stavolta è diverso. Lo spazio c’è, e Mr. Robot potrebbe averci preso per i fondelli ancora una volta. Alla grande, oltretutto, celando la verità dietro una smentita netta.

Il nostro obiettivo è sempre lui, lo stesso che ci tormenta da più di un anno: Tyrell Wellick. Il misterioso Tyrell Wellick. Stiamo parlando di quel pazzo, cercando disperatamente una risposta credibile. Chi diavolo è? Da dove viene? Cosa lo lega realmente a Elliot Alderson? Esiste? È esistito? Boh.

Proviamo a fare un po’ d’ordine, è indispensabile: volete davvero aspettare un anno senza manco provare a dare una risposta?

Elliot potrebbe aver capito tutto…

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Partiamo da un presupposto: la teoria elaborata potrebbe essere vanificata da una telefonata, un elemento capace di buttar giù un castello di carte manco fosse un uragano. E allora perché ci proviamo lo stesso? Perché Mr. Robot si sviluppa su troppi piani per non prendere in considerazione qualunque opzione anche dopo esser stata smentita. E la storia che stiamo per raccontarvi ha una logica e un grande dubbio. Stop, rewind.

La 2×12 ci ha lasciato con un colpo di pistola. Elliot, dopo un periodo tormentato, passato tra il carcere e la ricerca vana di un equilibrio con il suo alter ego rivoluzionario, è riuscito ad incontrare Tyrell Wellick. Quello morto, in teoria. Quello deceduto, in assenza di un cadavere. Quello ucciso da Elliot, a detta di Mr. Robot. È talmente morto da aver preso in mano una pistola ed aver inflitto un colpo potenzialmente mortale al socio rivoluzionario.

I due, sostenuti dall’Esercito Oscuro, stavano mettendo in atto un piano incredibile, ma ad un certo sono entrati in contrasto perché Elliot si era convinto che Tyrell, in realtà, non esistesse. Pensava fosse l’ennesima proiezione della sua anima distorta. Tyrell, a quel punto, ha mantenuto una promessa fatta allo stesso Elliot, proteggendo il piano da chiunque, ideatore incluso. Gli appassionati di Fight Club ringraziano per l’ennesimo omaggio e noi siamo costretti ad arrenderci all’evidenza della realtà nel momento in cui Tyrell telefona ad Angela e le chiede di raggiungerlo. La storia finisce qui, per ora. E qui inizia la nostra teoria. Perché, fino a prova contraria, Tyrell Wellick non è frutto dell’immaginazione di Elliot Alderson, ma noi abbiamo più di un dubbio a riguardo. Anche se la telefonata potrebbe essere una dimostrazione inappuntabile dell’esistenza di Tyrell Wellick.

Spieghiamoci meglio.

… e Tyrell Wellick potrebbe essere realmente frutto dell’immaginazione di Elliot Alderson… 

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La prima exit strategy che ci permetterebbe di risolvere rapidamente la questione è piuttosto banale. Troppo banale, e la escludiamo a priori proprio per questo motivo. Pensiamoci un attimo: Elliot ha ritrovato Tyrell in un contesto atipico. Cercava una risposta, e per farlo ha tenuto la mente lucida all’interno di un suo sogno. Quindi potrebbe non essere successo niente di quello che abbiamo visto nell’ultimo episodio e ci ritroveremmo al punto di partenza. Non andrà così, ne siamo sicuri: non sarebbe coerente con il modus operandi di Sam Esmail, quindi Elliot Alderson è realmente ferito. Resta da chiarire un aspetto: stiamo parlando di un tentato omicidio o di un tentato suicidio?

Ora entra in gioco la seconda exit strategy, la teoria col dubbio: Tyrell Wellick è realmente esistito ma è morto nel corso della notte del 9 maggio, ucciso dall’Esercito Oscuro o dallo stesso Elliot. Quello che abbiamo visto nell’ultimo episodio è frutto dell’immaginazione del nostro protagonista, una proiezione maligna della sua anima incarnata dalla persona che più di ogni altra ha rappresentato finora il male assoluto.

Freud, a questo punto, sorriderebbe: l’ultimo schermo protettivo, incarnato dal padre, non è più in grado di gestire Elliot e lascia spazio ad un’anima distruttiva e totalmente slegata dal suo spirito. Il caos è il rimedio estremo alla necessità di un nuovo ordine. Tyrell ricalcherebbe le orme di Tyler, Tyler Durden. L’assonanza tra i due nomi risalta alla luce dei richiami continui di Mr. Robot a Fight Club, e ci concede l’onore e l’onere del dubbio.

Gli studi portati avanti dalla psicanalisi non sono l’unico indizio, affatto. Ripensiamo per un attimo alla reazione del tassista che ha accompagnato Elliot e Tyrell nella 2×11: è evidente che vedesse solo il nostro hacker. Perché? Si potrebbe comprendere solo se dessimo credito a questa teoria. E poi ci sono i dubbi incalzanti di Elliot, convinto dell’inesistenza di Tyrell al punto da farsi sparare. Ci aveva promesso di dire sempre tutto, e l’ha fatto anche stavolta. Elliot, inoltre, parla animatamente con Mr. Robot, citando direttamente Tyrell. Lui non si gira, reagisce quasi fosse una situazione normale e mostra dal suo ritorno in poi un atteggiamento diverso nei confronti di Elliot rispetto al Tyrell che avevamo conosciuto nella prima stagione. Sembrano quasi due persone diverse. E se lo fossero?

Un ultimo dubbio riguarda il segmento incluso tra l’ultima sequenza con protagonisti i due e la telefonata ad Angela. È una trasmissione televisiva d’inchiesta, apparentemente slegata dal resto dalla storia: un giornalista dall’aria profetica si domanda chi ci stia impedendo di conoscere la verità. Una frase campeggia in alto sullo schermo: “Cosa sta succedendo realmente?”. In Mr. Robot non esistono elementi casuali, ed aver inserito una sequenza del genere in quel momento potrebbe farci pensare che siano Tyrell e Mr. Robot ad impedirci di conoscere la realtà dei fatti. Quel momento dovrà essere contestualizzato, in un modo o nell’altro.

… ma non da sempre

tyrell-mr.robotQuesta ricostruzione non esclude che Tyrell Wellick sia esistito realmente in passato. Al contrario, è un presupposto fondamentale per rendere credibile la teoria che stiamo portando avanti. Non si può affermare in alcun modo che Tyrell forse frutto dell’immaginazione di Elliot già nella prima stagione. Se così non fosse, ci sarebbero troppi elementi discordanti. Due, su tutti: Tyrell lavora all’Evil Corp, Elliot all‘Allsafe. Joanna chiede sostegno allo stesso Elliot per ritrovare Tyrell: che senso avrebbe se Elliot e Tyrell fossero la stessa persona? Nessuno.

Partendo da questo presupposto, si può immaginare una situazione del genere: Tyrell è morto nella notte del 9 maggio, colpito a morte da Elliot con la pistola argentata che abbiamo visto in mano a Tyrell nella 2×12. Oppure dall’Esercito Oscuro, altro elemento chiave in questa storia. Perché avrebbe dovuto farlo? Per eliminare un personaggio ingestibile, uno di quelli che Whiterose non ama. Tyrell Wellick, a prescindere dalla mano del suo assassino, potrebbe essere diventato il capro espiatorio ideale per sviare le indagini dell’FBI e proteggere Elliot e Angela, protagonisti inconsapevoli di un grande piano fin da piccoli. Un piano nel quale era incluso inizialmente lo stesso Tyrell. Il forte legame che unisce Elliot all’ex dirigente della Evil Corp fa sospettare che i due potrebbero conoscersi da tantissimo tempo. Fin da piccoli, addirittura. Ma i due non lo ricordano. Elliot aveva rimosso totalmente il padre e la sorella, non ci sarebbe niente di strano. Resta un grande dubbio: la telefonata. 

Esiste solo una possibilità che potrebbe confermare la teoria: quando l’identità di Mr. Robot si sovrappone a quella di Elliot, sentiamo la sua voce, non quella del nostro protagonista. E se fosse così anche nel caso di Tyrell? Angela conosce bene i problemi di Elliot e potrebbe aver assecondato le sue convinzioni per avere una speranza di salvarlo, esattamente come ha fatto a più riprese fino al momento in cui Elliot ha scoperto chi fosse in realtà Mr. Robot. La telefonata è l’elemento che più di tutti mette in discussione la nostra ricostruzione, ma non si può escludere a priori questa opzione.

Si torna al punto d’origine: la teoria ha una logica, ma rischia di essere vanificata da una telefonata. Questa ricostruzione è affascinante e darebbe un senso diverso a quel maledetto colpo di pistola. Potremmo chiamare in ballo ancora una volta Fight Club e ricordare il finale del film: Jack si è liberato di Tyler con un colpo di pistola che ha ucciso il suo alter ego. Lui si salva, riprendendo il controllo di se stesso. E se Elliot, protetto da Mr. Robot, avesse fatto la stessa cosa e si fosse così liberato dello spettro di Tyrell? Staremo a vedere, tra un anno. Perché i conti non tornano, non tornano affatto. Ed Esmail ci sorprenderà ancora.

Antonio Casu