2) Dexter Morgan (Dexter)
Dal più importante al più amato. Dexter Morgan, il serial killer di serial killer. Incapace quasi di provare emozioni. Algido e terribile come solo la morte che regala sa essere. Se avete apprezzato quell’eccellente episodio che è College, il quinto della prima stagione de I Soprano, capirete subito perché non potete non andare via di testa seguendo le vicende di Dexter.
Tony Soprano sdogana l’omicidio a sangue freddo da parte del protagonista di una serie tv. Lo fa in modo duro, ma inevitabile. Quel gesto, estremo e inappellabile, diviene il marchio di fabbrica di questa amatissima serie tv Showtime.
Ma non è solo questo. La complessità che si cela dietro la maschera costruita da Dexter per sopravvivere nella società e le fragilità che in essa si annidano sono così simili, nella loro diversità, ai meccanismi narrativi e drammaturgici che hanno reso memorabile e amato Tony Soprano da rendere chiaro che, apprezzato l’uno, difficilmente si resterà indifferenti all’altro. Motivazioni, contesti e scopi diversi. Certo. Ma la struttura umana di contrapposizione tra determinazione e fragilità li accomuna molto più di quanto il primo sguardo lascerebbe immaginare.