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Le 10 passeggiate più iconiche e romantiche nella storia del cinema

Ci sono alcuni momenti nella nostra vita in cui, anche se non siamo amanti del genere, sentiamo proprio il bisogno di sederci sul divano, farci una cioccolata calda, prendere una copertina e guardare un film romantico per vivere quegli epici amori che esistano solo sul grande schermo, lieto fine o meno (alla La La Land insomma). In quasi tutte queste pellicole troviamo una di quelle bellissime passeggiate che ci fanno pensare: vorrei esserci io lì, in quel momento. Solitamente vengono usate nei primi appuntamenti o nelle scene in cui i protagonisti si conoscono, come in Midnight in Paris. Ma nel pezzo che segue ci sono anche esempi di dolci camminate che chiudono le loro rispettive opere (come Lost in Translation e Orgoglio e Pregiudizio) o di film – o meglio una trilogia – costruita interamente su questo. E l’iconicità di quelle scene è ancora scolpita nei nostri cuori, nonostante sia passato tanto tempo da quando li abbiamo visti.

Ma bando alle ciance e unitevi a noi in questo metaforico viaggio all’interno delle 10 passeggiate più iconiche e romantiche del cinema. E sì, a un certo punto troverete pure La La Land.

1) Midnight in Paris

La La Land

Ci sono poche cose più romantiche di una camminata notturna in una Parigi d’altri tempi. Come vivesse un sogno dal quale non vuole più risvegliarsi, Gil si ritrova catapultato nella capitale francese degli anni ’20 nel Midnight in Paris di Woody Allen; quella della Lost Generation piena di personaggi come Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Salvador Dalì, Pablo Picasso, Luis Bunuel, Gertrude Stein e via dicendo. In quel luogo e in quel tempo conosce Adriana, amante di Picasso, e se ne innamora proprio passeggiando con lei nei vicoli più nascosti e negli angoli più malinconici della città. Perdendosi nella luci, nelle vie, in un’epoca ormai andata.

E, se nella seconda breve e silenziosa passeggiata si scambiano un bacio appassionato, nella prima parlano tantissimo. Di arte, di sesso, soprattutto del loro amore per Parigi. È un momento magico, romantico, unico, che li connette profondamente tanto che il protagonista di Midnight in Paris dice: “Mi piace passeggiare con te, sei fantastica”.

Attraverso Adriana, Gil capisce di dover dare una svolta alla sua vita in Midnight in Paris. Rimane nella contemporaneità della sua Parigi, in cui però riesce a vivere l’amore sciocco, dolce e antico che tanto desidera. Con quella Gabrielle con la quale passeggia felicemente sotto l’acqua, incurante di bagnarsi perché:

“Parigi è molto più bella con la pioggia”

2) Orgoglio e Pregiudizio

Se è mai esistita la scena romantica perfetta, è forse nel finale di Orgoglio e Pregiudizio che dobbiamo ricercarla. Elizabeth cammina nella quiete di un’alba nascente. Attraversa il ponte, con passo lento e costante, e si protegge dal freddo mattutino incrociando le braccia per riscaldarsi. Il suo sguardo, però, è catturato da qualcosa. Il pubblico viene tenuto in sospeso, le emozioni di lei sono amplificate per aumentare la tensione. Solo quando la telecamera passa al suo punto di vista, mentre emette un sospiro felice, vediamo uscire dalla nebbia (in uno scatto meraviglioso) il signor Darcy.

Accompagnato da un’epica colonna sonora, la sua passeggiata in Orgoglio e Pregiudizio sembra infinita. Quaranta secondi in cui non facciamo che urlare, sospirare, attendere, esortare Darcy ad andare più veloce. Non vediamo l’ora di vivere quel momento perché quella tra Elizabeth e Darcy, due anime che si amano rimanendo fedeli a sé stesse in Orgoglio e Pregiudizio, è una delle più grandi storie d’amore mai scritte. E allora, dopo un gioco di controcampi, lui arriva, si ferma e la conquista definitivamente con una delle dichiarazioni più belle si sempre:

Se i vostri sentimenti sono gli stessi di aprile ditelo ora. Il mio affetto ed i miei desideri sono immutati. Ma una Vostra parola mi farà tacere per sempre. Se invece i Vostri sentimenti fossero cambiati devo dirvelo… Mi avete stregato anima e corpo. Vi amo e d’ora in poi non voglio più separarmi da voi.

3) La La Land

La La Land

Sì, come preannunciato nell’introduzione, ecco La La Land.

Se la suggestiva passeggiata al tramonto su Colorado Street Bridge, con Mia in abito rosa e Seb in camicia bianca e cravatta gialla, è una rapidissima parentesi nella loro storia estiva in La La Land, è quella nei set della Warner Bros ad avere un qualcosa in più. E non solo in termini di durata.

C’è la potenza dei sogni e delle aspirazioni che escono dai loro passi e dalle loro parole, con Mia che adora passeggiare nei vecchi set, così come Seb che si fa dieci chilometri solo per andare in un jazz club ormai trasformato in un samba-tapas. C’è quella connessione palpabile che i due protagonisti di La La Land avevano già sentito, soprattutto durante il loro iconico ballo al chiaro di luna, ma che forse solo ora iniziano davvero ad ammettere, portandoli poi a quel bellissimo appuntamento al planetario.

Ma la scena in La La Land non è romantica solo per Mia e Sebastian, ma anche perché riporta noi e loro indietro nel tempo, a quel cinema sognante dell’epoca d’oro hollywoodiana e non solo. Dall’edificio di Ritorno al Futuro alla finestra da cui si affacciavano Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in Casablanca, passando per quella scena che degli attori stanno girando sul set, che potrebbe essere un riferimento a Singing in the Rain – o al più recente Le pagine della nostra vita.

4) A Cinderella Story

C’è chi ha sognato almeno una volta di essere al posto di Sam in A Cinderella Story e chi mente. Non tanto per la tragica storia che ha vissuto, di quella ne facciamo anche a meno, ma per il suo principe azzurro. Chad Michael Murray è stata la cotta di parecchi all’epoca – pure, per sua ammissione, di Hilary Duff. E la scena del ballo è semplicemente di un romanticismo estasiante. È Austin a proporre a una Sam vestita da Cenerentola di fare una passeggiata, per allontanarsi dal frastuono della musica e parlare in tranquillità. Camminano in un porticato addobbato con piante e lucine, creando un’atmosfera surreale e da favola, mentre il ragazzo tenta di indovinare la sua identità attraverso il gioco delle 20 domande (ma lei gliene concede 10).

E se alla seconda, ovvero “Ci sei rimasta male quando hai scoperto che ero io, il Nomade”, lei risponde “Stranamente no”, dentro di noi pensiamo: ma dai?

Piccolo intermezzo a parte, i due arrivano in un giardino pieno di bellissime sedie bianche, quasi come se in quel posto dovesse essere celebrato un matrimonio. Entrano in un gazebo, pieno di edera, rose bianche e rosa, sul cui perimetro ci sono delle candele dalla luce delicata. Lì ballano, prima senza musica, poi accompagnati dal suono di alcuni strumenti. La favola va avanti… finché scocca la mezzanotte e Cenerentola deve correre via.

5) Lost in Translation

Ci sono scene che rimangono scolpite nel cinema per sempre e il finale di Lost in Translation è una di quelle – allo stesso modo di quello di Orgoglio e Pregiudizio. Bob è in taxi, sta andando all’aeroporto ma, nel tragitto, in mezzo al traffico, alle persone, a quei corpi apparentemente tutti uguali, scorge Charlotte. Non può fare a meno di salutarla un’ultima volta. Ferma l’autista, scende dalla macchina e cammina verso di lei. Il suo passo è spedito, eppure quei minuti sembrano interminabili, gli ostacoli enormi e le persone tra di loro davvero troppe.

Bob, però, non demorde. Sempre con lo sguardo sulla chioma bionda di Charlotte, si fa largo tra la folla, perché non può assolutamente lasciarla andare così. Si meritano un addio come si deve, per quello che hanno vissuto in Lost in Translation passeggiando la notte per una Tokyo frenetica, moderna eppure con angoli di antichità, minacciosa e da scoprire allo stesso tempo. Anche se sanno che la loro storia non può proseguire nel loro mondo. E finalmente Bob la raggiunge, catturando la sua attenzione semplicemente con un “Ehi, tu”. Si abbracciano, lui le sussurra qualcosa che noi non sentiamo, si scambiano un timido bacio, prima di riprendere la loro strada in Lost in Translation.

Un po’ come Mia e Seb in La La Land, si guardano in attesa di essere divisi per sempre, consapevoli della forza del loro amore e di come li ha cambiati in Lost in Translation.

6) Le pagine della nostra vita

Per Ryan Gosling, prima di La La Land, c’era il film romantico iconico per eccellenza, la storia d’amore che tutti hanno sognato almeno una volta di vivere: Le pagine della nostra vita

Di scene memorabili la pellicola ne ha tantissime, a cominciare da quell’indimenticabile bacio sotto la pioggia. Ma tornando all’inizio della storia di Noah e Allie, c’è la scena che ha alzato l’asticella per i primi appuntamenti. È Sara a convincerla a venire al cinema quella sera, senza dirle che Noah è lì. Inizialmente c’è nervosismo, ma non dura a lungo. Infatti, dopo aver visto il film, i due passeggiano romanticamente per le strade di Seabrook Island, iniziando a stabilire quel legame profondo che Noah, in qualche modo, aveva sentito fin dalla prima volta che l’aveva vista, quando si era arrampicato sulla ruota panoramica per chiederle di uscire.

I due si conoscono, parlano dei loro piani futuri e, anche se hanno la conferma di provenire da due mondi diversi, non li interessa. Anzi, Noah cerca di dare a Allie quella spensieratezza e libertà che la sua vita già pianificata sembra averle tolto. Prima si distendono su una strada deserta, rilassandosi mentre fissano il semaforo che cambia colore. Poi si lasciano andare a un quel dolcissimo ballo scolpito ancora nei nostri cuori. Come quelli con Mia in La La Land.

7) Il diavolo veste Prada

La La Land

Iconico come pochi, ne Il diavolo veste Prada c’è un momento romanticamente magico che riguarda Christian e Andy.

Come in Midnight in Paris, l’ambientazione aiuta tantissimo nel creare quell’atmosfera sognate, assieme alla musica in sottofondo. I due, infatti, dopo la cena al ristorante, passeggiano nel mezzo a una delle più antiche strade della Rive Gauche, quella di origine medievale chiamata Rue de la Bucherie; infatti, sullo sfondo è possibile scorgere la bellissima Notre-Dame de Paris. A illuminare la loro via, oltre alla luna e ai lampioni, ci sono soprattutto le luci con cui sono addobbati gli alberi sul loro cammino. Andy è persa per quelle vie, oltre che metaforicamente nella sua vita, e Christian è una guida nella città e, soprattutto, in un mondo della moda così distante da lei e così complesso da comprendere per la ragazza.

In quel meritato momento di svago, Christian sfoggia le sue frasi da seduttore, sapendo benissimo che con Andy, data la sua intelligenza, non funzioneranno. Scherzano, ridono, si baciano. Lei lo respinge con delle scuse a cui non crede fino in fondo, più per abitudine, forse per non mischiare lavoro e vita privata, forse perché è presto dopo Nate. Intanto però, si avvicina sempre di più a lui e… diciamo che comprende perché tutti impazziscono per Parigi.

8) Tutto può cambiare

C’è una scena in Tutto può cambiare che non ha la stessa magia di quelle di La La Land o Le pagine della nostra vita, eppure riesce a esserlo in un modo che non ci saremmo mai aspettati.

Gretta e Dan decidono semplicemente di ascoltare la musica del telefono dell’altro, collegando a essi i loro auricolari tramite uno splitter, mentre intanto passeggiano per le strade di una notturna e viva New York. Perché, come dice l’uomo, si può dire tanto di una persona dalle canzoni che ascolta. Ed è bellissimo osservare in questi due adulti l’entusiasmo infantile per la musica e la totale mancanza di pretenziosità e giudizi nei confronti dei gusti dell’altro. Insieme a loro ci perdiamo nel momento, nelle note, in quella lunga notte. I due si disconnettono dal mondo esterno e trovano una connessione intima e profonda, tale da aprirsi totalmente con l’altro nelle pause tra un brano e l’altro.

Ecco cosa ci lasciano Gretta e Dan: basta uno splitter, una passeggiata notturna e le luci che colorano una città per avere un appuntamento perfetto; basta la musica per illuminare il mondo; basta la persona giusta con la quale godersi la reciproca compagnia perché quella è l’espressione più pura dell’amore.

9) I passi dell’amore

La La Land

I passi dell’amore è uno di quei film che, una volta visto, entra nella nostra anima e non se ne va più via, tanto che descriverne la bellezza con delle semplici parole è complesso. Sarà per la sua storia, per la chimica tra i due protagonisti, per la purezza dell’amore tra Jamie e Landon racchiusa in frasi come questa:

“Il nostro amore è come il vento: non lo vedo, ma lo percepisco”.

C’è qualcosa di speciale e profondo in tutto ciò. Venuto a conoscenza della malattia della ragazza, Landon fa di tutto per realizzare più punti possibili della sua lista dei desideri. Riesce a farla stare in due posti contemporaneamente, quando la porta al confine di stato, e le fa un tatuaggio temporaneo che raffigura una farfalla. Quella stessa sera, poi, passeggiano romanticamente su un ponte, con davvero poche luci a illuminarli se non quella della luna e delle stelle. Jamie si gode la camminata perché ama quel luogo, che sembra uscito da una favola, e momenti di quel tipo. Ed è lì che Landon prima la bacia dolcemente, poi le confessa il suo amore, anche se sa che non potrà stare con lei.

Ma Jamie, così bella interiormente, se lo merita pienamente. E alla fine Landon riesce a esaudire tutti i suoi desideri, dandole anche un miracolo: la trasformazione della sua vita in una migliore.

10) La trilogia di Before

La La Land

Se per gli altri film della lista (come La La Land) potevamo chiaramente individuare una specifica e iconica camminata, nella trilogia di Before è praticamente impossibile.

Del resto, tutte e tre le pellicole sono basate sul walk and talk, ovvero dall’unione del dialogo tra i personaggi al loro movimento in uno spazio. È proprio il camminare di Jesse e Celine che costruisce una storia d’amore fatta di momenti, di occhi che si incontrano, di mani che vorrebbero toccarsi, di infinite e significative parole. In Before Sunrise i due passeggiano per le strade di Vienna, scoprendosi e mettendosi a nudo come mai avevano fatto, parlando di loro stessi, delle loro famiglie, di quelle romantiche proiezioni che tanto finiranno per essere deluse. Se il primo capitolo è ciò che poteva essere, il secondo invece è incentrato su quello che avrebbe dovuto essere: infatti, in Before Sunset si incontrano di nuovo, si riconnettono all’istante come se quei nove anni non fossero passati. E poi arriva il terzo film, quello che parla della realtà, in cui sembra che il tempo, il loro unico nemico, stia vincendo.

In Before Midnight Hanno bisogno di ritrovarsi, perché la vita coniugale ha prosciugato il loro sentimento. E finiscono per litigare pesantemente, ma anche per camminare assieme, mano nella mano, verso una panchina sulla quale si siederanno per vedere il tramonto. Il tutto è così bello semplicemente perché, come dice Jesse:

“Questa è la vita reale. Non è perfetta, ma è reale.”