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8 film talmente intensi emotivamente che non li riguarderei una seconda volta

Ci sono dei film premiati agli Oscar che, per quanto stupendi siano, sono così intensi a livello emotivo che rivederli una seconda volta diviene, per rimanere in ambito cinematografico, un’autentica mission impossible. Oggi vi presento 8 dei miei personalissimi talloni d’Achille filmici, per cui ho versato troppe lacrime e che mi hanno sconvolto più del dovuto. Evitando, però, categorie fin troppo ovvie: quelle con protagonisti un malato terminale o difficile da curare; quelli drammatici con i bambini – sì, stiamo pensando tutti a quella traumatica pellicola che ci facevano vedere alle elementari, Il bambino con il pigiama a righe; quelli con animali alla Hachiko, perché francamente chi ha avuto il coraggio di rivederlo? Piangevo già a metà pellicola, sapendo ciò che mi aspettava. Non ho considerato nemmeno gli horror, anche se vorrei rivedere Funny Games, ma non ne ho ancora avuto il coraggio.

Ma basta tergiversare, andiamo a vedere i miei 8 film premiati agli Oscar (o semplicemente candidati), così coinvolgenti emotivamente da rendere difficile una seconda visione.

1) Requiem for a Dream

Film premiati agli Oscar

E quale poteva essere il primo dei film premiati agli Oscar (o in questo caso, solo candidato) se non questo concentrato di pura angoscia?

Era un giorno tranquillo e si stava avvicinando l’ora di pranzo quando, in pausa dell’università, vidi che su Iris trasmettevano Requiem for a Dream. Perché non vederlo, dato che al tempo non era su nessuna piattaforma? Ecco, ho preso decisioni migliori nella mia vita. Non fraintendetemi, quel film è un’esperienza di visione che deve esser fatta… ma una volta è più che sufficiente. Basandosi sull’omonimo libro, Darren Aronofsky ha realizzato un’opera maestosa, innovativa e totale, ma terrificante nella sua nuda e cruda verità. Infatti descrive fin troppo bene il modo in cui la dipendenza rovini la vita di quattro persone, non addolcendo la pillola quando si tratta di mostrarne i peggiori effetti, tanto che un utente di Reddit scrisse:

“Se mai dovessi tenere i bambini lontano dalla droga, non mostrerò storie di vita vera o documentari, ma Requiem for a Dream”.

E farebbe bene, perché il terrore, la tristezza e il vuoto che lascia quel film sono tali da risentirne per giorni. L’illusoria innocenza iniziale svanisce subito in quel viaggio oscuro negli orrori della dipendenza, dove i sogni vengono infranti e i destini distrutti. I quattro personaggi splendidamente interpretati da Ellen Burstyn (il suo volto è indimenticabile), Jennifer Connelly, Marlon Waynas e Jared Leto affrontano reclusioni, amputazioni – sì, sto pensando a quel braccio nero – e terapie d’urto, prostituzione e scene erotiche da conati di vomito; insomma, un inferno in Terra che li porta dritti verso un finale devastante, crudele e senza speranza.

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