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Avete davvero visto questi famosissimi film cult degli anni ’40?

Il secondo conflitto mondiale influenzò moltissimo il cinema degli anni ’40: se molti film cult lo usarono come base di partenza, altre invece vollero evadere da quella terribile situazione proponendo commedie e musical. Troviamo il primo filone soprattutto in Europa, con l’Italia a tirare le fila grazie alla nascita di quel movimento culturale apprezzato in tutto il mondo: il Neorealismo. Il secondo, invece, assieme all’ascesa del noir, sbocciò principalmente nella Hollywood piena di regole e codici, dove però cominciò a emergere il cinema d’autore alla Hitchcock e si iniziarono a vedere i primi divi alla Humphrey Bogart e Katherine Hepburn.

Il decennio del ’40 ci ha regalato capolavori che hanno cambiato il cinema per sempre; film così famosi che più o meno ognuno di noi ha sentito nominare almeno una volta (animati esclusi, perché quelli davvero dovremmo averli abbiamo visti tutti nell’infanzia). Raccontandone due/tre per anno – e alcune menzioni speciali – vi sfidiamo chiedendovi: quanti ne avete visti? E, in caso non sia così, vi diciamo dove recuperarli (se sono presenti su qualche piattaforma).

Non ci resta che iniziare, partendo dai film cult del 1940.

1940

Iniziamo da un capolavoro così attuale che spaventa, soprattutto per quell’inno commovente alla libertà e alla pace chiamato il Discorso all’Umanità. Il Grande Dittatore di Charlie Chaplin rappresenta una pungente satira al nazismo, dove i personaggi sono caricature di persone reali e lui interpreta sia Hitler (chiamato Adenoyd Hynkel), sia il barbiere ebreo da quest’ultimo perseguitato. Opera fondamentale anche per aver portato all’attenzione americana il pericolo nazifascista, non è disponibile in streaming. A differenza di Furore, a noleggio su Chili e Rakuten Tv. Un classico hollywoodiano che ricorda (e anticipa) il nostro Neorealismo: è uno spaccato di come l’industria, figlia della Grande Depressione, mastica le famiglie lavoratrici e le sputa, lasciandole a morire nel terreno che una volta hanno dissodato.

Un forte critica sociale esplicitata nell’iconico discorso finale di Henry Fonda, autore di un’immensa performance assieme a Jane Darwell. Ah, il tutto è diretto da John Ford, annoverandolo tra i suoi capolavori.

Una menzione per la pellicola che vede Katherin Hepbourn, Cary Grant e James Stewart impegnati nella miglior screwball comedy di sempre, tra innamoramenti e divertenti equivoci: Scandalo a Philadelphia (a noleggio su molte piattaforme, tra cui Prime Video e Apple). E la prima pellicola americana di Hitchcock, Rebecca – La prima moglie, presente su Prime, è la sua unica ad aver vinto l’Oscar come miglior film.

1941

Film cult

Nel 1941 nasce la pellicola ritenuta il primo grande noir del cinema, che detterà le regole per gli anni a venire. Superficialmente Il mistero del falco di John Huston racconta di un misterioso omicidio che ruota attorno a un MacGuffin; scendendo in profondità, è uno studio sul personaggio che segnerà la storia del suo interprete, Humphrey Bogart: il detective antieroe ma d’onore. A noleggio su Prime Video, Timvision, Chili, Apple e Rakuten tv, è un’opera avvincente capace di tenerci incollati allo schermo grazie al complesso intreccio, ai personaggi e alle citazioni celebri come:

“La materia di cui sono fatti i sogni”

Tuttavia, il ‘41 è l’anno del film cult considerato il migliore mai prodotto: Quarto Potere.

All’esordio assoluto, Orson Welles firma un’opera magnetica, affasciante, profonda, tutt’oggi innovativa nelle tecniche – ad esempio, le spettacolari sequenze d’apertura e chiusura o i superbi cambiamenti di punti di vista – e nella narrazione. La potenza della vicenda umana di Charles Foster Kane, che nel suo ritratto spietato distrugge l’utopia del sogno americano, è senza tempo. Aggiungiamoci una recitazione sublime ed abbiamo tutte le ragioni per (ri)guardare – a noleggio su Apple Tv – quel giornalista che tenta di svelare il significato dell’ultima parola di Kane, ripercorrendone la vita. Semplicemente un capolavoro per cui ogni parola è superflua, eppure non bastano mai.

1942

Che cosa pensiamo se nella stessa frase compare 1942 e cinema? Sì, esatto, proprio a quel film cult: Casablanca.

Disponibile su Sky e Now, è il film più popolare dell’età dell’oro hollywoodiana e uno dei più citati di sempre, con battute entrate nell’immaginario collettivo e personaggi iconici che ne hanno ispirati moltissimi. L’opera narra l’ardua scelta dell’ex contrabbandiere Rick Blain, emigrato a Casablanca: l’amore per Ilsa o aiutarla a scappare col marito, eroe antinazista, sacrificando la propria felicità. Humphrey Bogart e Ingrid Bergman danno i volti a una delle coppie più magnetiche del cinema e a questa immortale e grandissima storia d’amore, come lo era stata quella di Via col vento nel 1939.

Il 1942 è l’anno di un’altra satira sul nazismo inscritta nel solco già scavato da Chaplin: Vogliamo Vivere! di Ernst Lubitsch, regista noto per le sue commedie sofisticate. In questo film a noleggio su Chili, Lubitsch racconta di una compagnia di teatranti polacchi che hanno smesso di recitare per colpa della guerra; allora creano un centro di resistenza antinazista e, grazie ai loro costumi di scena, si prendono gioco degli oppressori. Facendoci sorridere e riflettere allo stesso tempo.

1943

Film cult

Ecco il primo film cult italiano del nostro elenco (in streaming su Prime Video e a noleggio su Chili). Ispirato al romanzo Il postino suona sempre due volte, Ossessione di Luchino Visconti non solo è la pellicola che dà l’impulso alla nascita del Neorealismo, anticipandone temi e personaggi, ma va pure oltre legando il classico tormentato amore tra i protagonisti – lui, un giovane vagabondo; lei la donna sposata che lo ospita – alla dimensione sociale di un paese in guerra, che si riflette nell’interiorità dei personaggi.

Se l’Italia si concentra sulla spietata critica sociale, in Gran Bretagna si cerca di evadere dalla dolorosa situazione attuale trasmettendo positività. Il primo film di Michael Powell ed Emeric Pressburger, Duello a Berlino, è ritenuta una delle commedie britanniche migliori della storia: attraverso esperimenti scenici col technicolor, racconta la bellissima amicizia tra un ufficiale inglese e uno tedesco, che riesce a sopravvivere nonostante la guerra e l’amore per la solita donna.

E non poteva mancare il primo vero classico di Hitchcock. L’ombra del dubbio narra i sospetti di una giovane donna verso lo zio, che potrebbe non essere chi dice. Il Maestro studia i personaggi, regalandoci uno dei migliori del suo cinema (lo zio di Joseph Cotten), e propone temi che poi ritorneranno continuamente nelle sue opere, come il doppio.

1944

Non può mancare Billy Wilder, soprattutto con il capolavoro noir che rivelò il suo talento per personaggi con più ombre che luci. Memorabile è ne La fiamma del peccato (a noleggio su Prime, Chili, Google Play, Apple e Rakuten Tv) la femme fatale di Barbara Stanwick, classificatasi all’ottavo posto tra i migliori antagonisti della storia secondo l’American Film Institute. La donna seduce un venditore di assicurazioni, col volto di Fred MacMurray, per completare un piano di omicidi/frode, in un racconto di tradimenti, ambizioni e cinismo che porta a Hollywood come protagonista la prima coppia di cattivi.

A noleggio nelle stesse piattaforme de La fiamma del peccato c’è il classico della commedia nera di Frank Capra: Arsenico e vecchi merletti. Il Mortimer di Cary Grant va a trovare con la fidanzata le sue ziette. Peccato che, dopo aver scoperto un cadavere in una cassapanca, le due gli confessano serenamente che non è il loro primo omicidio. Certo, è invecchiato tecnicamente, ma questo film resiste grazie alla meravigliosa sceneggiatura, alla magia di Capra e all’ottima scuderia di attori comici a sua disposizione.

Nel ’44 Ejzenstein produsse Ivan il Terribile (quello della barba), mentre Laurence Oliver dette vita a uno dei più spettacolari adattamenti shakespeariani, Enrico V, e Judy Garland brillò nel musical a cui i seguenti si sarebbero poi adattati: Incontriamoci a Saint Louis.

1945

Film cult

Arriva nel ’45 il film cult simbolo del Neorealismo, pur non essendo il più famoso. Anzi, forse è proprio la scena dove Anna Magnani corre per strada incontrando i proiettili a definire il nostro cinema. Manifesto di una nazione che non si arrende e ricostruisce sulle proprie macerie, Roma città aperta di Rossellini (a noleggio su Chili e Filmbox) concepisce il trauma della guerra come poche altre opere e cattura egregiamente la fragilità sociopolitica ed emotiva dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, mettendo in scena la nostra resistenza e dando l’opportunità ai tedeschi di guardarsi dentro e rendersi conto che il coraggio vince sulla violenza.

In Francia, invece, esplode Marcel Carné con Amanti Perduti; nel Regno Unito David Lean produce una delle sue pellicole migliori, Breve Incontro, grazie all’essenzialità della trama, alle interpretazioni Celia Johnson e Trevor Howard (i due protagonisti che si innamorano dell’altro, pur essendo spostati) e all’impeccabile regia.

Negli Stati Uniti c’è Billy Wilder e il suo film più melodrammatico e uno dei migliori ritratti dell’alcolismo al cinema. Con uno straordinario Ray Milland, Giorni Perduti (a noleggio su Prime, Chili e Apple Tv) è la storia di uno scrittore deluso e preda dell’alcolismo, di cui ne percorre ogni passo fino all’ultimo, deciso a farla finita seppur la fidanzata tenti di aiutarlo.

1946

La vita è meravigliosa

Grande anno è il 1946 per il cinema, con Paisà di Rossellini e Sciuscià di De Sica (prima pellicola ad aggiudicarsi l’Oscar come film straniero), Gilda con Rita Hayworth, Lo straniero di Welles, Sfida Infernale di Ford e I migliori anni della nostra vita di Wyler. Soprattutto abbiamo il capostipite dei noir contorti e intricati: Il grande sonno, con l’impeccabile regia di Howard Hawks (a noleggio su Prime, Timvision, Chili, Apple e Rakuten Tv), vede il detective Philip Marlow assunto da una ricca famiglia per scoprire chi ricatta la figlia; caso che si rivela più complesso del previsto. Magnetici sono Humphrey Bogart e Lauren Bacall, risultando una delle coppie più belle del cinema, come alcune delle più amate nelle serie tv.

È nel ’46 che Hitchcock dà una svolta alla sua carriera con il primo serio tentativo di raccontare una storia d’amore, sempre inquadrata nel regno del thriller, con un ottimo MacGuffin e il solito attento studio psicologico. Nell’elegante ed emozionante Notorious – L’amante perduta (in streaming su Prime Video) Ingrid Bergman è la figlia di un nazista che, per ripulire la sua reputazione, accetta di lavorare con l’agente americano impersonato da Cary Grant, di cui si innamorerà.

Il più importante – e anch’esso disponibile su Prime (e a noleggio sulle altre piattaforme) – l’abbiamo lasciato per ultimo. È il film di Natale per eccellenza, il capolavoro di di Frank Capra, è La vita è meravigliosa. In tempo di vigilia, George Bailey vuole suicidarsi a causa dei problemi economici della sua azienda. A fermarlo, interviene un angelo che gli mostra come sarebbe stato il mondo senza la sua nascita. Grande interpretazione di James Stewart, ottima regia e sceneggiatura rendono La vita è meravigliosa un inno all’ottimismo, che scalda il cuore nei momenti più bui. Anche se non è Natale.

1947

Film cult

Disney Plus, invece, ci regala l’altro storico film di Natale assieme a La vita è meravigliosa. A differenza di quest’ultimo, Il miracolo della 34esima strada di George Seaton è più cinico, mostrando anche il lato negativo del capitalismo con la messa in scena di una New York al culmine della sua vivace cultura consumistica. Eppure, la storia del vecchietto creduto pazzo perché afferma di essere Babbo Natale e del giovane avvocato che lo difende strenuamente, è ancora una delle opere d’intrattenimento natalizio migliori nel cinema.

Le catene della colpa o La banda degli Implacabili (disponibile su Rai Play) è il coronamento della carriera di Jacques Tourneur, un esame sul tradimento e sulla seduzione condito da dialoghi taglienti. Selvaggio, nichilista ma non privo di speranza, questo noir ruota attorno a un investigatore privato che gestisce una stazione di servizio in una zona remota, scappato da un passato che, però, non tarderà ad arrivare. È Robert Mitchum a impersonarlo in una prova dominante, sia nei tête-à-têtes con Kirk Douglas che nei suoi flirt con Jane Greer.

Mentre Elia Kazan vince il suo primo Oscar con Barriera Invisibile e Orson Welles dirige Rita Haywoorth ne La signora di Shangai, la premiata ditta Powell/Presseburger produce Narciso Nero, la cui estetica rappresenta la massima espressività del loro cinema.

1948

Nel ’48 esce uno dei film cult italiani più famosi di sempre, vertice del Neorealismo e considerato tra i migliori mai realizzati.

Ladri di Biciclette (disponibile su Filmbox) è una lucida e profonda analisi della povertà e precarietà lavorativa degli Italiani nel secondo dopoguerra, a cui De Sica imprime una forza drammatica impressionante raccontando quanti significati abbia un semplice furtarello. Le performance così vere degli attori non professionisti e lo struggente rapporto padre-figlio hanno saputo commuovere il mondo, come pochi altri.

Negli Stati Uniti John Huston produce il suo capolavoro, con Humphrey Bogart in uno dei personaggi più iconici del genere. Il tesoro della Sierra Madre (a noleggio su Prime, Chili, Apple e Rakuten Tv) è un western atipico che segue le avventure di tre uomini alla ricerca dell’oro nelle montagne della Sierra Madre. Ne derivano gelosie, isolamenti, paure, egoismo, facendo risultare il film uno dei migliori studi psicologici cinematografici sull’uomo, le sue ossessioni e la sua avidità.

Anche Hawks si cimenta col western, dirigendo John Wayne ne Il fiume rosso, e ritroviamo un intenso ritratto del dopoguerra italiano ne La terra trema di Visconti, adattamento dei Malavoglia di Verga. Mentre Akira Kurosawa si afferma internazionalmente con L’angelo ubriaco, Powell e Pressburger realizzarono la loro opera magnum, Scarpette Rosse. E Hitchcock produce un esercizio di stile e suspense in Nodo alla gola, lì dove due studenti decidono di uccidere un compagno semplicemente per dimostrare che possono.

1949

Film cult

Il Neorealismo può risultare indigesto per alcuni; ecco che allora arriva Riso Amaro, il film cult di Giuseppe De Santis che rappresenta un punto di rottura col genere, anche se ne conserva l’anima. Infatti lo sguardo sulla povertà dei lavoratori viene mixato a una trama noir, un finale in stile western/poliziesco e con richiami al cinema statunitense, elementi psicologici inediti. Trasformando così quest’opera con Vittorio Gassman (disponibile su Raiplay) nell’espressione più potente e pure del cinema.

Pochi film cult, poi, sono stati influenti quando il noir di Carol Reed, Il terzo uomo (a noleggio su Chili e Google Play), un’opera unica e avvincente incentrata sulle disavventure di un americano nella Vienna del dopoguerra, che cerca di scoprire come il suo amico Harry Lime sia morto; quest’ultimo brillantemente interpretato da Orson Welles. È sua una delle battute più celebri del cinema, senza dimenticarci della sua magnifica entrata in scena o dell’inseguimento finale.

La furia umana è il primo gangster puramente psicologico, dove James Cagney interpreta magnificamente il protagonista instabile e morbosamente attaccato alla madre. Parlando di grandi attori, Alec Guinness ne interpreta ben 8 nella commedia nera Sangue Blu, incentrata su un ragazzo che vuole uccidere la sua famiglia poiché rinnegò sua madre. Ne La costola d’Adamo, George Cukor dirige Katherine Hepburn e Spencer Tracy, che interpretano una coppia sposata innamoratissima, ma che si sfida in tribunale (lei è avvocato, lui procuratore difettuale), fornendo interessanti riflessioni sul sessismo nella società.  

Sperando che sia andata bene e che vi abbiamo dato degli spunti per recuperare grandi film cult intramontabili (come La vita è meravigliosa), vi diamo appuntamento al prossimo pezzo, dove affronteremo gli anni ’50.