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Ecco a voi i Chippendales – Anche Disney+ entra a gamba tesa sul true crime

Ecco a Voi i Chippendales – Welcome to Chippendales è la miniserie in 8 episodi disponibile integralmente su Disney+ a partire dall’11 gennaio 2023. Al centro della miniserie c’è la storia di un gruppo di spogliarellisti di Las Vegas chiamati per l’appunto i Chippendales. La serie tv Ecco a Voi i Chippendales è stata creata da Robert Siegel, già autore della discussissima Pam & Tommy, prodotta da Kumail Nanjani che ne è anche protagonista ed è l’adattamento del libro Deadly Dance: The Chippendales Murders scritto da K. Scot Macdonald e Patrick MontesDeOca.

Ecco a voi i Chippendales potrebbe essere l’ennesima storia di delitti e truffe realmente accadute che si compiono nella scalata al potere e al successo ma riesce incredibilmente a distinguersi e ad attualizzare alcune tematiche razziali e le crude verità dell’ormai lontano e scaduto American Dream. La miniserie racconta la storia dell’imprenditore indiano Somen “Steve” Banerjee, che trasformò un club di backgammon sull’orlo del fallimento in un locale di spogliarello maschile per donne e in seguito aprì una catena di club e inaugurò tour globale che proponeva un intrattenimento mai visto allora. È il racconto anche dei suoi rivali, dei suoi amici e dei crimini commessi da Steve, accecato dall’invidia e dalla mania del controllo.

Ecco a voi i Chippendales (640x360)
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La storia di Ecco a voi i Chippendales

In breve, la storia è quella di un immigrato indiano che costruì un impero dell’intrattenimento pop diventato presto simbolo di riscatto e di rivalsa razziale. Verrà però sedotto dai modelli impossibili dell’alta classe, come gli attori di Hollywood o Hugh Hefner, e dall’avarizia del mercato, che lo spinge a desiderare sempre di più. Steve parte dal basso come gestore di una stazione di servizio e con i risparmi compra un locale. Dopo vari progetti fallimentari, lo trasforma in uno dei locali di punta della Los Angeles degli anni ’80, quella descritta anche da Winning Time. L’uomo attinge le sue idee dai campi più disparati e accoglie chiunque possa dare classe e originalità al suo progetto: la playmate Dorothy Stratten gli suggerisce i celebri polsini e collari da far indossare ai modelli, la contabile e moglie Irene lo invita ad adottare alcune strategie economiche per sostenere meglio le spese del locale, il pluripremiato coreografo Nick De Noia rivoluziona lo show rendendolo più accattivante e spettacolare e la stilista Denise inventa per lui i pantaloni a strappo.

Ad aiutare la storia e la serie in generale c’è il cast, elemento prezioso e fondamentale. Tutti adatti al proprio personaggio, mai sopra o sotto le righe. A partire dal protagonista Kumail Nanjiani, che deve fare un grande sforzo per essere credibile nel ruolo dell’autoritario proprietario che non riesce mai a ritenersi davvero soddisfatto della propria vita. Non un ruolo semplice, soprattutto per un attore noto principalmente per ruoli più leggeri e comici. Qui riesce nel giusto obiettivo di non farsi mai davvero amare e benvolere da nessuno, nemmeno dallo spettatore, costantemente in soggezione. Ad aiutarlo un Murray Bartlett, nel ruolo del coreografo Nick De Noia, in splendida forma che, come nella realtà, contribuisce in larga misura al successo del locale, e anche due figure femminili che, agli antipodi, riescono ad amalgamarsi e a fornire due visioni diverse, ma comunque giuste. Da una parte l’Irene di Annaleigh Ashford e dall’altra la Denise di Juliette Lewis.

Ecco a voi i Chippendales (640x360)
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Crime e divertimento: un connubio azzardato ma efficace

La storia vera che si nasconde dietro l’apparente leggerezza della serie è ben descritta e ben distribuita – aver optato per un prodotto seriale è stato fondamentale – dipanandosi nel corso degli episodi. Agli eccessi visivi (e non solo) usati come puro divertimento in quegli anni fa da contraltare l’alone di mistero che aleggia perennemente sopra la testa dei vari personaggi. Fin dal primo episodio si riesce a cogliere una sorta di preoccupazione che diventa, col passare del tempo, qualcosa di tragicamente concreto. Crime e divertimento non dovrebbero essere il miglior accoppiamento per un produzione televisiva, ma sono, in realtà, gli elementi sui quali si poggia la serie. E si poggia al meglio tra queste due situazioni così diverse, ma così vicine in Ecco a voi i Chippendales.

Al divertimento sfrenato, senza limiti e spesso senza pudore, si mescolano la costante paura, il senso di inadeguatezza e di inferiorità che, dal protagonista ai personaggi secondari, tutti provano. La serie tv racconta con pennellate rapide, colorate ed efficaci l’ascesa e caduta del creatore dei Chippendales ed è un vivace affresco di un’epoca curato nei dettagli e interpretato da un cast di talento. Le licenze poetiche che si prendono gli sceneggiatori, seppur per certi versi Etirate, servono al fine di drammatizzare la vicenda, rendendola più avvincente. Grazie alla sua piacevolezza e all’ottima fattura, la serie sembra fatta per non scontentare nessuno, con aspetti drammatici e divertimento che si mescolano e formano una nuova sostanza tanto strana quanto funzionale.

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