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Dawson’s Creek rischia di scomparire dalla nostra memoria?

Sono passati ventun anni dalla prima messa in onda di Dawson’s Creek, uno dei teen drama più famosi di tutti i tempi. Ma se oggi andassimo in giro a chiedere pareri sulla serie sarebbero tutti in grado di esprimerne? I figli degli anni ’90 hanno vissuto il delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza accanto a Dawson, Joey, Pacey e Jen… ma invece i 2000?

Dawson’s Creek rischia di scomparire dalla memoria collettiva? È condannata a morire con noi che l’abbiamo conosciuta e amata?

Dawson Leery (James Van Der Beek) è un ragazzo di quindici anni che aspira a diventare un famoso regista; suoi amici sono Pacey Witter (Joshua Jackson) e Joey Potter (Katie Holmes), di cui poi si innamorerà. I tre ragazzi vivono nella fittizia Capeside e la loro vita sarà sconvolta dai tumulti dell’adolescenza, che sembra prendano il via con l’arrivo in città della newyorkese Jen Lilley (Michelle Williams).

Questa serie è l’antesignana di tutti i drama adolescenziali che da quel momento in poi hanno popolato la tv. I personaggi sono incarnazioni viventi di stereotipi: abbiamo Dawson, il ragazzo profondo e un po’ sfigato che è il motore immobile di tutta la serie. Dawson è un modello virtuoso che nessuno può eguagliare. Per questo quasi nessuno riesce a identificarsi con lui. Inizialmente anche Joey, l’artista incompresa e Mary Sue da manuale, appare troppo perfetta per essere vera. Con il tempo però sarà anche lei vittima di cambiamenti che la porteranno a evolversi e a rendersi più amabile dal pubblico.

dawson's creek

Pacey è, all’apparenza, il cattivo ragazzo che nasconde però drammi familiari che l’hanno segnato nel profondo. Pacey, al contrario di Dawson, è il più amato dagli spettatori (o dovrei dire spettatrici) che, si sa, empatizzano molto facilmente con i personaggi meno fortunati e più problematici. Infine abbiamo Jen, la ragazza ribelle di città che è avanti anni luce rispetto ai campagnoli di Capeside. Lei forse è il personaggio che più di tutti si dibatte, come un pesce nella rete, nella prigione che è l’adolescenza. Ne passa davvero di tutti i colori ed è anche l’unica a non avere un lieto fine.

Nel corso delle sei stagioni, Dawson’s Creek ha trattato le tematiche più disparate.

Si è parlato di infedeltà, relazioni insegnati-studenti, problemi economici, dipendenze da alcol e droga, gravidanze adolescenziali, coming out e, ovviamente, strazianti delusioni amorose (con tanto di triangolo). Considerati i tempi, la serie può essere ritenuta anche avanguardistica riguardo ad alcune situazioni: pensiamo alla storia di Jack e al fatto che alla fine della serie lui cresca il figlio di Jen con il compagno.

Per quanto possiamo essere appassionati di Dawson’s Creek (che ha segnato la nostra adolescenza), dobbiamo ammettere che è una serie un po’ superata. Nonostante i mille intrecci al limite della soap opera, che potrebbero farla sembrare inverosimile, i personaggi vivono i drammi strettamente legati ai loro tempi. Sarebbe difficile per un ragazzo apprezzare la serie oggi, nel 2019. Dawson, Pacey, Joey e Jen sono troppo puri per questo mondo. Manca la frizzantezza che è connaturata nei teen drama contemporanei, quello humor un po’ dark che però è associato agli adolescenti insoddisfatti di oggi. Anche il triangolo amoroso, che fortunatamente appare una trope superata (o comunque non è più al centro di tutte le serie tv esistenti), non risulterebbe credibile ai pratici Duemila. La Joey di oggi non si sarebbe dibattuta così tanto tra l’amico d’infanzia e l’amico che le tirava le trecce per attirare l’attenzione. O almeno non in modo così tormentato.

Certa sarebbe stata una grandissima perdita: non avremmo avuto la famosissima gif del Dawson piangente.

Inoltre, mettiamo il caso che qualcuno possa apprezzare la serie anche oggi. Dove vederla? Ogni tanto La 5 manda in onda, nostalgicamente, le repliche al solito orario (primo pomeriggio); Sky Atlantic, in occasione dei vent’anni dalla premiere della serie, ha trasmesso tutte le stagioni per qualche giorno. Forse è ancora possibile trovarla su Now Tv. Io credo, però, che tutto ciò non sia pensato per dei nuovi appassionati ma per i vecchi fan, che, presi da un attacco di tristezza, vogliono rituffarsi nelle avventure dei quattro di Capeside.

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Dawson’s Creek oggi non funzionerebbe. Ma questo non vuol dire che non potrebbe essere apprezzata come serie vintage (soprattutto per i dialoghi ben costruiti). Considerati gli anacronismi di cui abbiamo parlato prima, essa ha il suo valore perché è il primo teen drama con personaggi normali. Di qualche anno prima è Beverly Hills 90210 che però porta in scena la vita patinata dei giovani di Beverly Hills, troppo lontana dalla realtà della maggior parte dei giovani americani.  Lo show rappresenta il primo vero esempio di serie intesa come romanzo di formazione, che narra il delicato attraversamento della linea d’ombra conradiana compiuto dai protagonisti.

Forse oggi i ragazzi non crescono ai ritmi degli anni ’90, le cose si evolvono molto più velocemente e si matura in fretta, ma nulla toglie che potrebbero apprezzare uno spaccato sul passato e anche sul modo di fare tv nel passato.

Non dobbiamo dimenticare che noi siamo quello che ci ha preceduto e senza il passato non esisterebbe il presente. Quindi Dawson’s Creek scomparirà dalla nostra memoria? No, continuerà a esistere ma a modo suo. Probabilmente non come show da guardare e di cui godere ma come serie che ha fatto la storia. Ritornerà sempre come modello da tenere in mente quando si pensa alle pietre miliari della televisione e su cui si è formato il genere del teen drama.

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