Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Boris » René Ferretti e Stanis La Rochelle: la miglior coppia comica involontaria che ci sia

René Ferretti e Stanis La Rochelle: la miglior coppia comica involontaria che ci sia

Gli appassionati di Boris, la Fuoriserie italiana, potranno anche non essere d’accordo su chi possa essere il personaggio migliore della comedy, ma tutti sono d’accordo sul vedere le interazioni tra René Ferretti e il “divoStanis La Rochelle come uno tra gli elementi che ha reso così apprezzata la serie. Questo perché i personaggi interpretati rispettivamente da Francesco Pannofino e da Pietro Sermonti vanno a costituire una strana coppia comica come non se ne vedono spesso. Un duo che, proprio in virtù delle loro opposte caratterizzazioni, ci ha regalato alcuni tra i momenti più divertenti non solo della serie, ma in generale di tutta la televisione italiana, tra battute spassose e dialoghi esilaranti. Oggi, infatti, siamo qui proprio per ricordarvi tutte le gioie che questi due personaggi ci hanno regalato nel corso di tutte e quattro le stagioni di Boris, ricordando insieme a voi alcuni dei momenti più esilaranti e provando a spiegare le ragioni di questo successo agli occhi del pubblico.

Attenzione, nel seguente articolo potreste trovare lievi spoiler su tutte le stagioni di Boris.

E se non sai dove vedere Boris e vuoi supportare Hall of Series, scopri l’offerta che Disney+ ha riservato ai nostri lettori.

Stanis e René (640×360)

Partiamo da questo presupposto: se la dinamica tra regista e attore portata in scena da Boris ha funzionato così bene, ciò non si deve solo e unicamente alla magistrale scrittura dei due, ma anche alla straordinaria bravura dei loro interpreti, che hanno avuto il merito di aver reso i loro personaggi credibili, seppur caricaturali e estremamente divertenti. Pannofino e Sermonti hanno infatti dimostrato fin da subito una notevole chimica sul set, cosa che si è riflessa in modo genuino e spontaneo nella loro performance: i due sono stati in grado di sincronizzarsi perfettamente creando scene assurde e folli senza però perdere di naturalezza.

All’interno delle serie tv comedy, d’altra parte, molto spesso ritroviamo coppie o terzetti comici. Con questa espressione definiamo infatti personaggi le cui interazioni in combo solitamente suscitano grande umorismo e fragorose risate, composti principalmente da amici, familiari o interessi amorosi, come ad esempio Chandler e Joey di Friends, Howard e Raji di The Big Bang Theory e Mitchell e Cameron di Modern Family. In alternativa, una dinamica molto diffusa è quella di creare comicità dalla contrapposizione di due nemici, come Jerry Seinfeld e la sua nemesi Newman, Michael e Toby di The Office o Leslie Knope e il Consigliere Jam di Parks and Recreation: in questo secondo caso, il fattore umoristico, infatti, deriva proprio dall’estremizzazione dello scontro di idee e di personalità tra loro antitetiche.

Ebbene, il rapporto tra Renè e Stanis in Boris, pur avendo elementi in comune con questo secondo filone, segue una linea tutta sua: quella di due personaggi che anche se non hanno un rapporto stretto ed entrano spesso in contrasto finiscono per deliziarci in tantissimi contesti diversi, finendo sempre e comunque per far ridere lo spettatore come un pazzo. Il rapporto tra i due, infatti, pur avendo in sé un germe di ostilità, è in continua evoluzione e dipende strettamente dalla modalità con cui il regista decide, di volta in volta, di approcciarsi al suo principale interprete, un attore che, suo malgrado, sembra seguirlo in qualsiasi produzione in cui viene coinvolto, da Gli Occhi del Cuore a Medical Dimension, da Il Giovane Ratzinger fino a Vita di Gesù.

boris 5 francesco pannofino

Di Renè, infatti, possiamo dire di tutto: che sia un lavativo, che sia un grande autore, che sia un folle, o sotto certi punti di vista un genio, ma non che non sappia quello che fa quando si approccia a Stanis, soprattutto quando quest’ultimo diventa ingestibile a causa delle sue assurde manie e convinzioni di superiorità.

Renè conosce l’attore così bene, in tutto e per tutto, che gli basta poco per manovrarlo a suo piacimento: gli basta giocare con il suo narcisismo, tra lodi e convincimenti di vario tipo, prendendosi gioco di lui e della sua stupidità o mettendosi lui stesso in ridicolo. Se c’è qualcuno che riesce (quasi sempre) a trovare un modo per intortare Stanis La Rochelle facendo leva sul suo ego, questo è proprio Renè Ferretti, come quando per fargli cambiare il modo con cui pronuncia le battute finge di dare la colpa ai suoi colleghi, elogiandolo per farlo sentire più responsabile, come si farebbe con un bambino o fingendo di stare al suo gioco. René infatti, non esita ad assecondare le folli richieste di Stanis (per poi tagliare tutto in post-produzione) se questo significa evitare problemi e capricci.

Guarda che Stanis La Rochelle ti copre due serie da ventiquattro puntate l’una con queste faccette! Fagli una faccia basita delle tue al volo, Stanis! GENIOOOOOO!”

E quando proprio perde del tutto la pazienza, il regista non esita a rilasciare la bestia tra sfuriate talmente esagerate e incredibili da essere diventate patrimonio culturale del citazionismo. Chi si scorda il celeberrimo sfogo che l’uomo vomita addosso all’avvocato di Stanis dopo l’ennesimo capriccio di quest’ultimo, che proprio non ci sta a “morire” nel finale di Gli Occhi del cuore?.

“Senti a pezzo de m***a, io vengo da Fiano Romano, capito? Io te stampo ‘na cinquina in faccia! Vieni fuori, c’ho il crick in macchina! Te lo faccio vede’ io come mi chiamo!”

Un leggermente agitato Renè Ferretti

E vogliamo parlare di quando il regista perde la testa dopo aver visto l’interpretazione da parte dell’attore del Dottor Giorgio, che si finge il simpatico medico tedesco Dottor Zingler per non farsi riconoscere a Villa Orchidea durante la sua latitanza? E che dire delle urla per mandare via la “zinnona” pagata per seguire l’attore in tutte le sue scene di Medical Dimension? O più recentemente il contrasto tra i due mentre interpretavano in Vita di Gesù rispettivamente Ponzio Pilato e Gesù, che risponde al primo in modo “troppo gnegne“. Come scordare poi il meraviglioso e furioso sfogo: “Sei solo chiacchiere e facce basite”?

Ma l’aspetto comico della coppia composta dai due personaggi di Boris, come già detto, non si limita alle sfuriate: vi ricordate di quando René invita Stanis a respirare l’Africa nel centro di Pomezia e a cercare il fiume N’Gube? O quando il primo si ritrova a dover gestire il secondo, che per restituire al meglio il disagio del Dottor Corelli durante il suo periodo di dipendenze da droga, assume due pasticche di anfetamina? Le poco condivisibili opinioni su Kubrik da parte del personaggio di Sermonti, l’inganno che porta l’attore a pubblicizzare delle merendine per una pubblicità occulta, le scene condivise con Corinna altresì detta “la cagna maledetta” e con la Sandra Gusberti di Karin, le scene fatte alla “ca**o di cane“, la festa del grazie con le sue quaglie e potremmo continuare a lungo. Scene che ci hanno steso con il loro umorismo non solo grazie a battute ben scritte, ma anche grazie alla grande comicità fisica dei due attori che, con la loro mimica e con le loro espressioni non hanno fatto altro che rendere le loro performance ancora più sentite e volutamente caricaturali, come solo dei grandi attori sanno fare.

In definitiva, Stanis La Rochelle e René Ferretti pur non costituendo una “classica” coppia comica sono stati due ingredienti imprescindibili per il successo di Boris e noi non riusciremo mai a ringraziarli abbastanza per questo!

Boris: 10 intelligenti citazioni della serie