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Più riguardiamo Boris, più ci innamoriamo di Corrado Guzzanti

Aspettavamo da tanto questo momento e quando a inizio maggio è arrivato non ci volevamo credere. Netflix ci ha regalato una delle perle italiane meno considerate di sempre: Boris.

Chiaramente il rewatch è stato immediato e fulmineo, così in un batter d’occhio ci siamo rivisti tutte e tre le stagioni (e anche il film, per non farci mancare nulla). Ed è stato come la prima volta. Abbiamo provato le stesse identiche emozioni, ma soprattutto le medesime risate di sempre (qui per scoprire i momenti più geniali della serie). Di questo hanno merito tutti gli attori, nessuno escluso.

Oggi però vogliamo fare un grande applauso a Corrado Guzzanti, una delle figure più iconiche in Boris.

Boris

La famiglia Guzzanti non è estranea a lasciare il segno nel mondo dello spettacolo. Nella stessa Boris abbiamo anche Caterina Guzzanti nel ruolo di assistente alla regia, bravissima spalla comica del buon vecchio René Ferretti. Eppure, se con gli altri personaggi abbiamo un’esagerazione (ma pur sempre realistica) dei disagi dietro le quinte di un set televisivo italiano, con Corrado Guzzanti nel ruolo di Mariano Giusti si alza ancora di più l’asticella.

È arrivato il papa nero! Oggi non si gira! L’umanità ha finito di girare!

Mariano Giusti è follia allo stato puro. Un pazzo incontrollabile e così fuori dagli schemi che pur non volendo monopolizza l’intera seconda stagione. I creatori hanno dichiarato che per la scelta di questo personaggio hanno preso spunto da un avvenimento realmente accaduto, in un cui un attore non faceva altro che spaccare i camerini del set.

In Boris conosciamo Mariano Giusti all’improvviso, si mostra allo spettatore come un attore dal passato misterioso, che parla di fede e vuole a tutti i costi interpretare la figura di Padre Frediani. Ci viene successivamente svelato che fu proprio lui a impersonare il Conte e che in passato aveva incendiato svariati camerini, gettando nel caos l’intero staff.

Boris

Corrado Guzzanti riesce a interpretare la follia nella sua forma più genuina con una maestria incredibile. Ciò è possibile non solo perché il suo personaggio risulta essere ben scritto, così come tutti quelli della serie, ma perché Corrado è un attore camaleontico e un comico di professione.

Le scene in cui vediamo la manifestazione della sua follia sembrano le più naturali del mondo e soprattutto risultano quasi reali in Boris. Mariano Giusti è il terrore di ogni professionista, più di un’attrice raccomandata, del bullismo verso i più deboli o della frustrazione nel non poter fare cose di qualità (vero René?). Un terrore dato dall’imprevedibilità totale delle sue azioni, le quali potrebbero compromettere il lavoro di una giornata intera.

Me sembra che l’unico fra noi due che sta facendo uno sforzo per evitare che io ti meni sono sempre io, la stessa persona che prima o poi ti menerà, ma lo capisci?

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Un altro cavallo di battaglia in Boris è l’improvvisazione. Viene usata più volte dagli attori nell’arco delle tre stagioni. Corrado Guzzanti ci delizia con l’improvvisazione più articolata, lunga, ma soprattutto iconica dell’intero show. Ci troviamo nel suo camerino, e in compagnia di Mariano abbiamo il povero stagista Alessandro, bullizzato da tutti e sottopagato.

Mariano costringerà il ragazzo a pregare insieme a lui, mentre tenta di registrare un provino da consegnare a Lopez per il ruolo di Padre Frediani. In quei pochi minuti Corrado Guzzanti ci regala una delle interpretazioni migliori della serie. Non solo con le parole, ma anche con gli sguardi e i gesti.

In questa scena siamo di fronte a un piccolo capolavoro televisivo, e non ci vergogniamo di dirlo. Se non dovesse bastare questo per fare un applauso all’attore, abbiamo la ciliegina sulla torta. Padre Gabrielli, l’agente camorrista di Mariano Giusti, è interpretato anch’esso da Corrado Guzzanti.

Il consigliere spirituale di Mariano è quindi Mariano stesso. Simbolicamente espressione della sua stessa follia, una divisione psicologica che avrà il suo culmine con la morte di Padre Gabrielli. Sarà Mariano Giusti a ucciderlo con due colpi di pistola, adirato dalla sua incapacità nel fargli avere il ruolo di Padre Frediani ne Gli Occhi del Cuore. Un omicidio/suicidio, verrebbe da dire.

Corrado Guzzanti in Boris è l’unico attore che ci regala un’interpretazione così maestosa su larga scala, interpretando ben due personaggi strettamente connessi tra loro. La sua ironia è travolgente e a tratti anche inquietante (ricordate la scena della possessione?), in cui riesce a passare da una personalità a un’altra attraverso un bipolarismo disarmante.

Corrardo Guzzanti è questo e tanto altro, e in Boris, ancora dopo tanti anni, continua a farci ridere e a stupire. Per questo non possiamo far altro che metterci comodi, sorridere e fargli un grande applauso.

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