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Watchmen: il grande piano di Adrian Veidt, l’uomo più solo della Terra

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Attenzione contiene spoiler dei primi otto episodi di Watchmen.

Eccoci. Siamo a poche ora dalla fine. HBO e Lindelof hanno apparecchiato tutto per il gran finale di Watchmen. L’episodio 8 “A God Walks Into Abar” ha reintrodotto il dottor Manhattan e ha mostrato le profondità e le tragiche implicazioni della sua relazione amorosa con la detective Angela Abar. Ma soprattutto ci ha rivelato e fatto scoprire che Adrian Veidt ha avuto un ruolo cruciale nel modo in cui il dio blu ha potuto vivere come un umano per dieci anni. E questo grazie a una nuova piega nella trama originale di Ozymandias.

Watchmen si è infatti ricollegata al piano generale del 1985 di Adrian Veidt aggiungendo però ancora più complessità allo schema di Ozymandias per salvare il mondo che compariva nel romanzo grafico della DC Comics.

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Nell’opera di Moore e Gibbons Adrian Veidt aveva pianificato di salvare l’umanità dalla guerra nucleare scioccando tutte le nazioni del mondo con una bufala: un’invasione di un calamaro gigante “da un’altra dimensione”. Essendo “l’uomo più intelligente del mondo” Veidt sapeva che avrebbe dovuto fare i conti con il dottor Manhattan. Il solo essere in grado di fermarlo. Quindi, Ozymandias sviluppò più piani per poter togliere dai giochi Manhattan. Sapeva che distruggere completamente il Superuomo sarebbe stato complicato, quindi Veidt decise di alienare ulteriormente Jon dall’umanità.

Fece in modo di far ammalare di cancro le persone più care a Jon, come la sua ex fidanzata Janey Slater o la sua più cara amica Wally Weaver. Poi fece sì che venisse incolpato pubblicamente come la causa di queste malattie. Così facendo ottenne che fosse lo stesso Jon a voler lasciare volontariamente la Terra per Marte.

Tuttavia, Ozymandias era anche consapevole che i suoi compagni vigilanti come Nite-Owl, Rorschach e Silk Spectre avrebbero cercato di fermarlo e sarebbero stati in grado di far rientrare in gioco anche il dio blu, quindi preparò tutte le possibili contromisure del caso. Alla fine il piano di Ozymandias funzionò.

Nell’episodio 8 di Watchmen, il dottor Manhattan (nel corpo di Cal) ha sorpreso Adrian visitandolo a Karnak per la prima volta in 24 anni. Il “superuomo” stava cercando l’aiuto di Veidt presentandogli il suo attuale enigma su come poter vivere come umano con Angela. Naturalmente, poiché Doctor Manhattan può vedere contemporaneamente tutti i punti del suo passato, presente e futuro, sapeva già che Ozymandias avrebbe avuto la risposta: il dispositivo a forma di logo dell’atomo di idrogeno che poteva cortocircuitare il cervello di Manhattan, facendogli dimenticare chi lui fosse e cosa potesse fare.

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Veidt ha anche confessato che il tentativo di distruggere il dio blu nel 1985 con il “sottrattore di campi intrinseci”, che incidentalmente ha invece ucciso l’amata lince Bubastis dello stesso Veidt, era in realtà il suo piano B. Il dispositivo di cancellazione della memoria di Ozymandias era il suo originale piano A. “Amnesia” avrebbe effettivamente trasformato l’unico essere superpotente del mondo in un normale essere umano. Come abbiamo visto in Watchmen 1×08 il piano A di Veidt ha funzionato molto meglio dell’originale piano B.

Il fatto che Ozymandias abbia creato un dispositivo per derubare il dottor Manhattan dei suoi ricordi è il nuovo retcon di Damon Lindelof alla storia originale di Alan Moore e Dave Gibbons. L’episodio 5 di Watchmen, “A Little Fear of Lightning“, ha rivelato che Adrian Veidt aveva già pensato al futuro e aveva sviluppato piani a lungo termine per quello che sarebbe successo dopo aver ingannato il mondo con la sua bufala. Sperava ovviamente che queste azioni avrebbero inaugurato un’utopia. Veidt aveva anche pianificato con successo l’elezione a presidente di Robert Redford. Tuttavia, la loro relazione si inasprì presto.

Veidt finì per ritirarsi a Karnak in Antartide constatando che, nonostante i suoi sforzi migliori, il mondo non era certo diventato il paradiso che sognava.

Ovviamente, come l’uomo più intelligente del mondo, Ozymandias è perfettamente in grado di preparare diverse altre opzioni. Ha anche senso che Veidt optò, nel 1985, al piano B quando affrontò Manhattan. Adrian non sarebbe stato in grado di convincere Jon a farsi cancellare i ricordi per renderlo umano. Quindi Veidt cercò di distruggerlo. Inventando il piano A, Lindelof, ha trovato un modo brillante per consentire la strabiliante svolta che il marito di Angela, Cal, fosse da dieci anni il dottor Manhattan in incognito. E ulteriormente approfondito l’intricata complessità della macro storia di questo remix di Watchmen e del suo legame con la graphic novel originale.

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Ma il bellissimo ottavo episodio ci ha anche finalmente fornito molte delle risposte che stavamo cercando. Sappiamo esattamente quando il dottor Manhattan ha spedito Ozymandias nel suo paradiso su Europa. Sappiamo che è stata una decisione condivisa, anzi, quasi pregata, da Veidt. E soprattutto ora sappiamo esattamente quando e da quanto si trovi lì e perché sia divenuta per lui una prigione. Abbiamo persino visto l’uomo diventare “Adrian Veidt” dopo aver salvato il mondo. E la sua scena postcredits è stata anche un indizio su dove andrà dopo (o dove potrebbe già essere). Ma ancor di più, la sua confessione in prigione ha anche esplorato uno dei temi più grandi dello spettacolo: la solitudine. È una sensazione che guida tutti i personaggi principali dello show.

Il sito Web creato da HBO, Peteypedia, ci ha confermato che il mondo ha visto Adrian Veidt in pubblico per l’ultima volta nel 2007. Nel 2012 le autorità hanno annunciato la sua scomparsa. Ed è stato dichiarato ufficialmente morto nel 2019, proprio nel primo episodio di Watchmen.

Ma il dottor Manhattan lo ha effettivamente mandato su Europa nel dicembre 2009. E lo sappiamo con certezza visto che, come dice lui stesso, non si vedevano da 24 anni, 41 giorni e 13 ore. Esattamente dal giorno in cui Veidt lanciò i suoi calamari: il 2 novembre 1985.

Nello stesso ottavo episodio gli viene consegnato dal Guardiacaccia, nella scena postcredits, una torta con sette candeline. Una per ogni anno trascorso su Europa. Quindi la fuga di Veidt con il suo ferro di cavallo ha inizio nel 2016.

I piani di Veidt per l’utopico futuro dell’umanità erano stati ignorati. I suoi calamari avranno anche salvato il mondo dall’annientamento nucleare, ma non hanno salvato l’umanità da se stessa. Continuare la menzogna con le piogge di calamari non solo non era più sufficiente, ma perfino frustrante. Tutte le vite che aveva sacrificato non erano servite a nulla. Non solo, peggio di tutto, nessuno sapeva cosa avesse fatto.

La brutale realtà che allo stesso tempo fosse non apprezzato e un fallimento era troppo persino per lui. Lo troviamo a pezzi, ridotto a essere l’ombra di se stesso. Una figura spenta e abbandonata. Rotta. Ridotto a un essere simile a un Howard Hughes di Watchmen. Vivendo da solo nella sua torre d’avorio di Karnak mentre inveisce sulla sua parete piena di televisori come un vecchio arrabbiato.

Quando il Dr. Manhattan gli ha offerto la possibilità di vivere nell’Utopia che aveva sempre sognato Veidt ha colto l’occasione. Si è lasciato alle spalle le sue delusioni per andare in un paradiso pieno di persone “che sono progettate per prendersi cura degli altri anziché di se stesse“. Aveva tutto ciò che voleva. O almeno così pensava.

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Sfortunatamente, Veidt ha imparato a sue spese la stessa cosa che ha imparato Manhattan. “L’amore infinitonon è soddisfacente. Le creature fatte per “compiacere” e “adorare” qualunque cosa tu faccia, non possono darti il ​​vero amore. Ozymandias vuole sì essere adorato, ma l’amore di Phillips e Crookshanks è vuoto. E questo vuote ha reso il Giardino dell’Eden una specie d’inferno per lui e così, come il dottor Manhattan, vuole andarsene.

La Terra, disordinata e peccaminosa, con le sue persone imperfette ed egoiste è almeno autentica.

Ma diversamente dal dottor Manhattan, Adrian Veidt non può teletrasportarsi. Passò quindi anni a cercare un modo per raggiungere quell’obiettivo, infrangendo così l’unica regola a cui dovesse obbedire: i maiali lo dichiararono colpevole in una parodia di un processo; fu umiliato con pomodori schiacciati sulla faccia da idioti vuoti e impersonali e infine fu lasciato a marcire in una squallida prigione. Poteva mai essere questa la sua fine?

La scena postcredits dell’episodio ci fa capire che riuscirà a lasciare Europa. Alla fine Veidt riceve il ferro di cavallo al momento giusto. Se Lady Trieu ha visto il suo messaggio d’aiuto, può davvero salvarlo e riportarlo a casa.

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Anzi, potrebbe già averlo fatto e potremmo in realtà aver già visto il suo ritorno sulla Terra. Quando la donna acquistò la terra dei Clark nel flashback, vediamo l’atterraggio di un oggetto in quei terreni. Ciò spiegherebbe come potrebbe esserci una statua d’oro nel giardino della Trieu con le attuali fattezze di Adrian, se poi fosse anche il suo padre segreto (anche se alcuni pensano che lady Treiu potrebbe essere la figlia di Eddy Blake e quindi sorellastra di Laurie), potrebbe essere in attesa di liberarlo quando metterà in funzione il suo Millennium Clock.

Nei primi sette episodi la storia di Adrian Veidt era assurda, surreale e comica. Ma nonostante tutto ci ha fatto capire che non ha ancora imparato l’umiltà. Il suo complesso da “salvatore” è ancora il motore ultimo delle sue azioni. “I miei figli sono indubbiamente in piedi nei loro presepi e gridano disperatamente per il mio ritorno” ha detto nella sua cella. Ma ciò che l’ha portato ad andare su Europa è la stessa cosa che ora gli ha fatto desiderare di andarsene, ed è un’emozione umana che tutti conosciamo: la solitudine.

Il paradiso non è abbastanza perché il paradiso non ha bisogno di me” dice Veidt.

Anche i geni e gli dei vogliono essere necessari e amati. Tutti lo vogliono. È questo l’unico modo per sapere che non si è soli.

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