Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » RECENSIONI » Watchmen 1×04 – È tutto collegato, amico

Watchmen 1×04 – È tutto collegato, amico

Watchmen 1×04 recensione
e commento con spoiler

Lindelof ama i labirinti. Lo sappiamo e non lo scopriamo certo oggi. Ama i labirinti reali e concettuali. Forse ancor più i secondi rispetto ai primi. In questo Watchmen 1×04 dal titolo esplicativo “If You Don’t Like My Story, Write Your Own” (Se non ti piace la mia storia, scrivi la tua) ne abbiamo un ennesimo esempio. L’episodio di questa settimana riesce a essere contestualmente il più lineare e il più intricato della stagione. Almeno fino a questo punto. Partiamo dal titolo, allora.

Watchmen 1×04

If You Don’t Like My Story, Write Your Own” è una citazione tratta dal romanzo “Il Crollo” (Things Fall Apart) di Chinua Achebe. Il libro è una pietra miliare della letteratura africana. Questo ci dichiara da subito che sarà un episodio Angela-centrico. Non a caso è lo stesso libro che sta leggendo Calv, il marito di Angela, in uno dei momenti finali l’episodio. Ma vi è un secondo tema portante, come sempre in questo “remix” di Watchmen. Cos’è nato prima, l’uovo o la gallina? O, per dirla più appropriatamente, cos’è uscito per primo: gli strani feti di cloni tirati su da una trappola per aragoste sul fondo del lago o l’uovo meccanico che li sviluppa in servitori confusi e senza scopo?

Il tema dell’uovo è centrale tanto quanto quello del razzismo e dei supereroi in questo Watchmen. Anche se ancora non sappiamo il perché. O meglio, ne possiamo dare un’immediata e forse semplicistica codifica legata alla “vita“. Ma potrebbe essere molto più profondo e Watchmen 1×04 prova a darci, se non delle risposte, delle chiare indicazioni.

Le vite create in questo episodio di Watchmen sono innaturali. Nate come meri mezzi per fini misteriosi e oscuri da due personaggi con risorse illimitate, che gli permettono di giocare a fare Dio.

Eppure la serie ha affrontato il tema delle uova in modo coerente sin dal primo episodio, quando Angela Abar rompe le uova in una dimostrazione di classe e i tuorli si riversano in una padella formando il tipico “smile” che evocava sfacciatamente il distintivo del Comico. Le uova sono tornate poi ancora quando Will Reeves ha cucinato nella pasticceria di Angela e ancora quando nei titoli di coda del secondo episodio, abbiamo ascoltato “Eggman” dei Beastie Boys.

Il brano dei Beastie Boys sembra essere una perfetta linea guida per questo episodio: “The egg a symbol of life” (L’uovo un simbolo di vita) sentivamo cantare dalla band newyorchese, ma anche “Loaded up the slingshot and let one fly” (Carica la fionda e lascialo volare). Questa strofa non può che portarci alla mente quando Adrian Veidt e i suoi servi caricano i corpi dei cloni morti su una catapulta e li lanciano verso il cielo fino a scomparire. Come sospettavamo fin dalla scorsa settimana Ozymandias è in una prigione. Non sappiamo messo da chi, ma questo episodio apre ad alcune interessanti congetture.

Watchmen 1x04
Watchmen 1×04

Le uova dicevamo. L’episodio ci introduce un nuovo personaggio e anche in questo caso si parte dalle uova. Quelle che vende lungo la strada la signora Clark. Lei e il marito, la vita perfetta nella fattoria di famiglia. Il tutto sulle note solari di “Islands in the Straem” di Dolly Parton and Kenny Rogers. La loro apparente felicità viene turbata dall’arrivo una sera della plurimiliardaria Lady Trieu (Hong Chau). Nello scorsa puntata avevamo appreso dall’agente Dale Petey che anni prima la donna di origini vietnamite aveva rilevato tutte le attività di Adrian Veit. E progettato il “Millenium Clock“. Come verrà detto nel proseguo dell’episodio “la prima meraviglia del mondo nuovo”. Ma torniamo dai Clark.

La superba sequenza di apertura descrive nel dettaglio la felicità domestica di Clark Acres Farms, in una piacevole routine silenziosa. Un’armonia vuota di parole.

Lady Trieu si presenta alla loro porta nel cuore della notte e concede a loro solo tre minuti del suo tempo per accettare un contratto, un ultimatum in realtà, che cambierà per sempre le loro vite. Ha immediatamente bisogno delle loro proprietà e può dare loro una “eredità” sotto forma di un bambino. Un piccolo essere vivente creato segretamente dal loro stesso sperma e ovulo, avanzi del loro fallito tentativo di concepirne artificialmente uno dieci anni prima, in una clinica per la fertilità di proprietà della stessa Trieu.

È un’offerta che non possono rifiutare. Ed è evidente che Lady Trieu non sia una persona capace di accettare un “no” come risposta. Un bambino e cinque milioni di dollari sono il prezzo per sconvolgere le loro vite. Accettano.

Qual è il valore della vita? Ecco, questa può essere la domanda principale che attraversa l’episodio. E le risposte che vengono messe in scena sono radicalmente diverse tra i vari personaggi che vediamo. Per Veidt e Trieu, le cui storie sono profondamente intrecciate, la vita di un singolo individuo non ha valore. È solo un fattore di un equazione molto più complessa. Per i Clark, invece, una singola vita è così preziosa da decidere di cambiare tutto in meno di trenta secondi. La distanza in termini di ricchezza e privilegi è tutta qui. Siglato l’accordo, e allo scadere dei tre minuti messi a disposizione della donna, un oggetto come fosse un meteorite cade dal cielo nella ex proprietà dei Clark.

Che cos’è?” chiede John Clark. “Quello” replica Lady Trieu “è mio

Watchmen 1x04
Watchmen 1×04

Cosa possa essere, e quali siano i piani della donna, sia in questa scena del recente passato, che dopo la costruzione del Millenium Clock, non ci è dato sapere. Per ora.

Ma il rapporto con William Reeves, che viene confermato essere il nonno di Angela oltre che per nulla bisognoso di una sedia a rotelle, e con il suo ispiratore Adrian Veidt, non fanno altro che farci sospettare un ruolo da antagonista. Almeno nei confronti di Sister Night. Una indossa un abito tutto bianco, l’altra tutto nero. Una vive in una bolla privata sospesa sopra la città, l’altra in una casa di periferia con la sua famiglia, fin troppo accessibile. Una indossa i segni tipici dell’eroe: il mantello, il distintivo, la maschera. Mentre l’altra è una sorta di alterego di Lex Luthor, che usa la propria oscena ricchezza per scopi misteriosi. E il parallelo con il franchise di Superman non è casuale: una famiglia Clark che vive in campagna e vede cadere un oggetto dal cielo nei propri campi non vi suona terribilmente familiare?

Linguaggio codificato, verità ingannevoli e un’aura generale di mistero dominano questo Watchmen 1×04. Una spinta tematica del tutto perfetta per una storia incorniciata da personaggi sfuggenti, ma di una profondità e tridimensionalità inaudita.

Basti pensare ai dialoghi che Angela Abar sostiene nel corso dell’episodio con Specchio, a cui consegna i reperti che non vuol far trovare all’FBI e che vediamo intento ad analizzare fotografie dell’ultima pioggia di calamari. Questa sua curiosità sul fenomeno potrebbe far pensare che abbia vissuto sulla sua pelle i cupi eventi di New York. Vedremo. O con il marito Calv, che, da un lato, fornisce una spiegazione talmente diretta e materiale ai figli per la morte di Judd Crawford da risultare ineccepibile e molto distante dalle dinamiche usuali dei dialoghi domestici dei family drama americani e, dall’altro, difende la moglie dalle indagini anche a costo di subire da lei stessa il rimprovero.

Watchmen 1x04
Watchmen 1×04

Infine la sequenza eccezionale tra Sister Night e Laurie Blake nel viaggio in macchina verso il Millenium Clock di Lady Trieu.

Laurie, da poco insidiata come commissario ad interim al posto di Crawford, ha scoperto che nell’auto di Angela erano presenti delle impronte digitali riconducibili a William Reeves. Scopre anche che costui era attivo tra gli anni ’40 e ’50 come poliziotto, dopo di che scomparve. Fin’ora mi sono astenuto dal formulare ogni ipotesi o speculazione sul proseguo della trama, concedetemi però in questa occasione di sbilanciarmi: dalla prima puntata e da quella battuta fatta da Will fuori dalla pasticceria di Angela “Crederesti che possa sollevare duecento chili?sono convinto che William Reeves sia in realtà Hooded Justice: “Giustizia Mascherata“. Vedremo.

Dato che l’auto di Angela è stata fatta precipitare da un veivolo della Trieu, le due donne si recano al Millennium Clock, la straordinaria opera di Lady Trieu il cui scopo, apparentemente, sembra essere quello di resistere a ogni attacco, umano o delle forze della natura, e segnare il tempo. Lungo la strada che le conduce alla torre, Angela e Laurie discutono della natura dei supereroi. Per Blake sono persone che hanno subito un trauma. Tendenzialmente da bambini. Sviluppano perciò uno spiccato senso della giustizia e le maschere che indossano assolvono lo scopo di allontanare quel trauma. Di fatto è un nascondersi da esso.

“Le persone che indossano le maschere sono guidate dal trauma. Sono ossessionati dalla giustizia a causa dell’ingiustizia che hanno subito, di solito quando erano bambini. Ergo, la maschera. Nasconde il dolore

Laurie, dopo aver fatto presente che l’essere orfana di Angela è, probabilmente il suo trauma, chiede all’agente Petey, che le accompagna, di raccontare la propria storia. Il proprio passato. In questo modo Sister Night scopre così che la sua interlocutrice è il secondo Spettro di Seta.

Watchmen 1x04

La figlia di due supereroi che hanno avuto una violenta relazione e che suo padre, il Comico, aveva tentato di stuprare la madre. La prima Spettro di Seta. Questa visione del rapporto trauma / maschera è una della chiavi di lettura più importanti per il personaggio di Laurie e, probabilmente, nel tempo, lo diverrà anche per Angela.

Nel loro dialogo avviene anche un altro interessante scambio di battute quando Blake, in modo sarcastico, fa notare la coincidenza della scomparsa e del ritrovamento dalla macchina di Angela: “Tuttavia, penso che stiamo parlando di un miracolo termodinamico“. La reazione confusa di Angela spiega quindi che un miracolo termodinamico è “la versione scientifica di – è tutto collegato, amico“. Poi aggiunge:

“Il mio ex era solito parlare di questo, quando non era distratto da quei fottuti quark”

Il riferimento al toccante dialogo sul valore della vita avuta tra Laurie e Dr. Manhattan su Marte nelle storia originale di Moore e Gibbons è stato davvero un dolcissimo e struggente momento amarcord vissuto in compagnia della stessa Laurie. Non è il solo riferimento: la puntata ne è costellata, ma elencarli tutti toglierebbe spazio alla considerazione finale che mi preme fare.

Watchmen 1x04
Watchmen 1×04

Quanto è difficile descrivere il piacere estatico che ho provato nel vedere Jeremy Irons, un attore di formazione shakespeariana e vincitore dell’Oscar, durante la scena sul lago. Uno a uno raccoglie i feti dei bambini dalle loro trappole da aragosta poste sul fondo; li esamina facendoci razionalizzare gli sviluppi che il genio folle di Adrian Veidt può vedere in un clone bambino di palude. Per poi gettare nuovamente i bambini scartati nelle torbide acque da cui provenivano. È semplicemente una scena inimmaginabile, eppure Lindelof l’ha immaginata e Irons magistralmente interpretata.

Quattro anni“, dice Veidt caricando la catapulta che fa volare i cloni del signor Phillips e della signora Crookshanks nel cielo. “Quattro anni da quando sono stato mandato qui. All’inizio ho pensato che fosse un paradiso. Ma non lo è. È una prigione“.

La scorsa settimana avevamo già avuto sentore di questo dopo che il Game Warden gli ha sparato contro un colpo d’avvertimento per essersi avventurato fuori dal suo territorio. Ma ora è stato confermato. Sta scappando. Ma da dove? E perché? E chi lo ha imprigionato? Dopo Watchmen 1×04 Lady Triue sembra essere il più ovvio sospettato, ma nulla è mai scontato in questa meravigliosa serie. Alla prossima settimana.
Tick tock, tick tock

Leggi anche: Dopo Watchmen 1×04 – ecco la nostra recensione dello scorso episodio