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#VenerdìVintage – Neon Genesis Evangelion, la filosofia dell’Apocalisse

NEON GENESIS EVANGELION, I MOTIVI DI UN SUCCESSO – Cosa ha reso questo anime da una sola stagione uno dei capolavori “eterni” del genere animato e non solo? La risposta, com’è giusto che sia, è più d’una.

Innanzitutto c’è un deciso aggiornamento della grafica tradizionale di un anime del genere, che si inserisce, piaccia o meno, nel filone del combattimento con i “mecha” (lo stesso di Goldrake, Mazinga, Daitarn III): mentre le forme dell’Eva rimangono quelle classiche, l’Angelo ha una capacità di movimento e di trasformazione sconosciuta alla nostra idea del nemico giapponese: le varie parti del corpo meccanico sembrano indistinte, spesso fluide, e non abbiamo mai visto prima di allora, per esempio, un robot avvolgere il suo avversario come una palla per autodistruggersi
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Inoltre vengono rimessi in discussione altri paletti del genere, a partire da quelli iconici (l’esplosione del mostro, ad esempio, non è più la classica a fungo nucleare, ma è composta da due lame di luce perpendicolari che formano spesso una croce, simbolo religioso di cui l’opera è zeppa, come vedremo) fino a quelli morali

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Ricordate cosa dicemmo per i Power Rangers? Amicizia, lealtà, valori: il percorso di crescita è percorso condiviso, il bene è bene, bello, pulito, splendente anche nelle opacità, sorridente, il male è male, non sa combattere, non sa ridere.

Qui, invece, abbiamo tre protagonisti con una conclamata difficoltà a vivere, che soffrono di una malattia più volte citata nella serie, la sindrome del porcospinocome porcospini, appena provano a toccarsi si pungono, e quindi finiscono per allontanarsi e non avere relazioni sociali.

Ogni volta che Shinji prova in contatto, è lui il primo a essere imbarazzato e ogni sua mossa verso l’altro, al di fuori della sintonia con l’Evangelion, risulta goffa e fredda. Anche Asuka, tra i tre la più esuberante, nasconde in un’aggressività di facciata le sue intime fragilità

Lealtà? L’unica lealtà è alla protezione del mondo dagli Angeli, rispetto alla quale tutti i sentimenti risultano sfalsati: i più grandi atti di eroismo vengono compiuti con nonchalance, quasi con ironia, mentre le azioni più normali, come seguire normalmente una lezione a scuola, diventano esperienza strana e contraddittoria.

Infine i valori: non esiste nient’altro che la Nerv e la protezione della Terra: i nemici vanno annientati, ma anche i semplici concorrenti per mantenere un monopolio al di sopra delle leggi. Per questo potere, la Nerv agisce costantemente in maniera illegale (trucca i bilanci, si muove senza autorizzazioni politiche e così via), e nessuno sa nulla se non il padre di Ikari e il suo secondo.

In breve: Neon Genesis Evangelion ricostruisce i valori di un filone classico per farlo diventare antologia, definitiva e universale, anche perchè non sembra difficile capire cosa ha affascinato anche l’occidente in questo anime.

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