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Zavahimovic: calcio, arte, realtà

Nel borgo londinese di Richmond, un recente avvenimento ha cambiato la percezione della vita di tutti gli abitanti: ora questa sembra più semplice, limpida e felice. Non si tratta di un fatto di importanza storico-politica (anche se qualcuno avrebbe da ridire), bensì dell’arrivo di un colosso calcistico in quella che è la realtà più insignificante del campionato inglese, l’AFC Richmond (guidato da Ted Lasso), un fenomeno a metà tra un artista e un semidio capace di incredibili gesta all’interno del rettangolo. Si chiama Zava, e ha cambiato squadra praticamente ogni anno della sua lunga e leggendaria carriera. Un personaggio mistico, capace di narrare tutto di sé senza esprimere troppe parole, ricorrendo ai gesti, anzi, seppur spesso bizzarri e detestabili. Ma tutti lo amano, nel senso più vicino alla sfera carnale possibile, più per le sue caratteristiche che per la sua forza nel riuscire a trainare qualunque squadra in cui giochi a suon di gol.

Calcio

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Ted Lasso (640×426)

Basta sentirlo per la prima volta da vicino per rendersi conto del fatto che Zava non sia altri che l’incarnazione moderna dell’eterno Zlatan Ibrahimovic, icona del calcio totale. Il fenomeno, al di là della “tamarraggine” tipica della maggior parte dei fenomeni calcistici attuali, ricorda in tutto e per tutto Ibra, nel riuscire sempre ad essere l’attrazione principale, quello di cui tutti parlano, oltre che per la somiglianza fisica. Zlatan ha vinto ovunque sia andato e alla fine ha deciso di tornare in quella che probabilmente è stata la sua unica vera casa, mentre Zava, dopo una carriera di continui spostamenti, ha scelto il Richmond per dimostrare una volta per tutte la sua superiorità, trascinando il peso di un intero popolo sulle proprie spalle, forse l’ultima grande sfida. Il secondo è l’esagerata proiezione immaginaria di come, nella realtà, il pubblico si immagini il fenomeno svedese, capace, soprattutto nello scenario calcistico italiano, di ritagliarsi un posto a sedere fisso nelle cronache, che sia per una prodezza o per un’uscita frutto del suo straripante carattere. Zava medita nello spogliatoio prima delle partite, si presenta ai compagni facendosi trattare come una divinità e infonde un’incredibile e contagiosa aurea di positività in tutti, rassicurandoli con la propria presenza e costanza formidabile, trascinando di fatto il Richmond nei piani alti della Premier League, campionato dove un tempo favole del genere erano realmente possibili. L’entusiasmo dei tifosi raggiunge vette mai potute neanche lontanamente immaginare prima, facendo vivere ai suddetti un sogno ad occhi aperti. C’è chi trova un lavoro e chi forse l’amore, tutto è apparentemente perfetto.

Arte

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Ted Lasso (640×400)

La forza di una serie come Ted Lasso sta nella spontaneità in cui riesce a proporre un modello verosimile della realtà, descrivendo nei dettagli il temperamento di quello che è un personaggio dietro un calciatore che ha costruito la propria filosofia grazie alla sua “interpretazione” di se stesso. Zlatan Ibrahimovic è una delle più forti rockstar del calcio moderno, un uomo con una storia incredibile, già diventata film e narrata in più biografie, destinata da sempre ad essere trasposta anche in forma seriale, ed infatti eccolo qui. Il Richmond è condannato dai tabloid ad essere l’ennesima delusione del campionato inglese, e necessita di un miracolo. E allora l’unico modo possibile per dare un altro sapore alla stagione è quello di gettarsi sull’uomo che è capace di compierli, i miracoli: Zava. Con un’abile mossa di mercato ai limiti della realtà ultraterrena, Rebecca Welton riesce a convincerlo a sposare la causa del Richmond, il fenomeno arriva in città dando subito spettacolo e saltando la presentazione ufficiale, per poi stabilirsi nel nuovo spogliatoio dettando fin da subito le regole: passatemi la palla e sconfiggeremo chiunque. Zava illumina a suon di gol la prima fase della stagione del Richmond, conquistando in primis il suo nuovo allenatore, Ted Lasso. Il mister si fida ciecamente di lui, e il suo ruolo è semplicemente quello di farlo accettare alla squadra, cosa semplificata dalla sua innata leadership. 

Realtà

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Ted Lasso (640×360)

Per rappresentare il calcio totale, di quella generazione che si trova attualmente agli sgoccioli, Zlatan Ibrahimovic è la scelta più giusta possibile, perché è stato in grado come pochi altri di far uscire il calcio dai propri confini sportivi. Soprattutto per come abbiamo imparato a conoscerlo in Italia e per quello che ha fatto nella nostra Serie A, sappiamo bene cosa significhi fantasticare su quello che è il suo reale ruolo all’interno di uno spogliatoio. Immaginando i suoi discorsi ai compagni e la sua severità da veterano. Zava esalta la sua figura proprio com Ibra gestisce la sua comunicazione tra social e interviste, comportandosi come una divinità tra gli umani anche con i suoi compagni, infondendo innanzitutto in loro una totale fiducia e serenità. Proprio come Zlatan è stato in grado di cambiare lo spirito del Milan, poi arrivato fino alla conquista del suo ultimo scudetto, Zava sembra davvero in grado di scrivere una fantastica storia nella storia. E per quanto Ted Lasso ci abbia abituato a un cinismo obiettivo nei confronti dello sport più amato al mondo, non ci resta che sognare insieme al Richmond, sperando di abbattere le grandi d’Inghilterra e soprattutto quel maledetto United, il West Ham, proprio come al cinema, in una rivisitazione moderna della realtà, vista e immaginata soltanto da fuori.

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