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10 Serie Tv lunghe e fin troppo snobbate che dovreste vedere per fare un piacere a voi stessi

3) The Americans

The Americans

Ci troviamo immersi nella storia, negli anni della Guerra fredda, gli anni di Reagan e del comunismo sovietico. Philip ed Elizabeth Jennings sembrano una tipica coppia americana e sottolineo sembrano, perché in realtà sono due agenti segreti del KGB sotto copertura che fingono costantemente di vivere una vita che non è la loro nei sobborghi di Washington. A rendere la trama ancora più avvincente ci si mette il vicino di casa che altro non è che un agente dell’FBI impiegato nel controspionaggio.

Quella di The Americans è una storia vera, ispirata alle vicende di Donald Heathfield e Tracey Foley, due agenti segreti sovietici che per più di vent’anni si sono finti una modesta famiglia americana della porta accanto.

Creata dall’ex dipendente della CIA Joe Weisberg, The Americans ci tiene con il fiato sospeso dalla prima all’ultimissima puntata – e vedrete che puntata! – tenendoci sulle spine per ben 6 gloriose stagioni che hanno fatto aggiudicare alla serie una lunga sequela di premi tra i quali figurano due Emmy come miglior attore protagonista per Matthew Rhys nei panni di Philip Jennings e miglior sceneggiatura per una serie drammatica. Premiata inoltre come miglior serie drammatica ai Golden Globe 2019, The Americans è per questo e altri motivi una serie tv da vedere assolutamente.

Spionaggio e non solo, i problemi dei Jennings non sono limitati semplicemente al loro lavoro e al costante rischio di essere scoperti da un momento all’altro. Quella di Philip ed Elizabeth è una storia familiare a dir poco complessa dove l’amore per la patria spesso collide con l’amore per i propri cari, i due figli adolescenti in particolare, e dove la ricerca di una banalissima normalità cozza con gli ideali per i quali hanno deciso di immolarsi. Ciò che è giusto non è sempre ciò che va fatto e i Jennings lo sanno bene.

Un quadro perfetto sulle verità storiche e sui conflitti umani guidato da una colonna sonora pazzesca capace di riflettere le emozioni dei protagonisti tanto da rappresentare un vero e proprio elemento narrativo.

4) Girls

girls

Ideatrice, scrittrice e attrice della serie, nonché anche in parte produttrice e regista, Lena Dunham è in tutto e per tuto Girls: la mente e il volto di una serie ingiustamente snobbata nonostante sia una boccata d’aria fresca alla comicità e alle inibizioni.

Complice lo zampino della produzione di Judd Apatow, vero e proprio big e rivoluzionario della comicità statunitense, Girls tocca apici comici veramente esilaranti ma soprattutto reali, di quella risata spontanea che nasce quando su schermo vediamo rappresentati noi stessi e non possiamo che autocommiserarci ironicamente.

Spiantato e sconclusionato, il cast di Girls parla chiaro allo spettatore mostrandosi per quello che è, regalando una versione veritiera di quelle che sono le piccole cose di tutti i giorni, senza esagerare o uscire per un attimo dal selciato della normalità, una bellissima e autentica normalità che ci fa sentire compresi e sicuramente meno soli.

Una delle più riuscite rappresentazioni dell’universo femminile, Girls ci mostra corpi e sensazioni del tutto estranei alla maggior parte degli show televisivi senza paura di far vedere fisici non canonicamente perfetti o sentimenti di paura e ansia dai quali spesso rifuggiamo.

Girls ci dice la verità e ce la dice dritta in faccia senza esclusione di colpi. Un po’ Fleabag, un po’ Sex and the City, il risultato finale è una serie tv da vedere assolutamente.

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