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Non guardate queste Serie Tv (se non volete piangere tutte le vostre lacrime)

3) Scrubs

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Scrubs

Scrubs è un qualcosa che emotivamente non si può spiegare. Colpo dopo colpo, questa produzione ti annienta facendoti fare i conti con la vita e con la morte. I pazienti che arrivano, le storie degli specializzandi, le diagnosi: ogni cosa in Scrubs è un colpo al cuore che ti porta a riflettere e a metterti in discussione. Seppur condita con delle battute spesso divertenti ed esilaranti, Scrubs non smette mai di farci male. Dietro quella risata, alla fine, si nasconderà sempre qualcosa di più, un messaggio che non possiamo far altro che ascoltare. E come non citare, in questo senso, la 03×14, una delle puntate più difficili dell’intera Serie Tv. Con un «Dove crede che siamo?» J.D ha messo KO sia il Dott. Cox. che noi, dando vita a una frase che presto sarebbe diventata l’intera cornice della serie.

E la cosa singolare è che l’episodio in questione non parlava della morte di un personaggio che abbiamo conosciuto per bene. Ben Sullivan è durato solo tre episodi, ma sono stati abbastanza per dilaniarci e per farci venire a contatto con una delle parti più nascoste del Dott. Cox. Perché in Scrubs non serve troppo tempo per affezionarsi a qualcuno. Riusciamo a farlo in poco tempo, perfino a quei pazienti che passano e vanno subito via dal Sacro Cuore. Probabilmente è merito anche della voce di J.D che, alla fine di ogni puntata, ci riassume il vero significato di quanto raccontato. Che cosa celasse. E’ la magia di Scrubs, questa. Ed è la magia del Sacro Cuore, il posto in cui chiunque entri rinasce, a prescindere dal proprio destino.

Quel senso di famiglia e di calore non ci ha mai abbandonato durante la visione della serie, e si è sempre tramutato in un forte attaccamento emotivo. Noi siamo loro, loro sono noi. Imperfetti, spesso assurdi, ma umani. E Scrubs ce lo sa ricordare sempre, anche a costo di farci piangere tutte le nostre lacrime. Anche a costo di farci singhiozzare pensando alla vita e a quello che ci aspetta, ai rischi e ai sentimenti. Parlando dell’illusione di una vita straordinaria, nel caso di J.D, ma anche parlando della disillusione nel caso del Dott. Cox, che nelle cose straordinarie non ci crede più da tempo. Scrubs è per tutti, e fa piangere nello stesso modo. C’è posto per chiunque, sia per i cinici che per i sognatori. Che mai come in questo caso hanno bisogno l’uno dell’altro.

4) Strappare Lungo i Bordi, una delle Serie Tv che fanno piangere targata Netflix

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Strappare Lungo i Bordi

La cosa che più ti sconvolge, quando guardi Strappare Lungo i Bordi, è il modo con cui Zero parli di te parlando di sé. Si mette sullo stesso piano nostro, parlandoci dell’esistenza senza quella retorica fastidiosa del se vuoi, puoi. Perché non funziona così, e Zero lo sa. Non sempre le cose vanno come sperato o premeditato, e quel che ci rimane spesso sono solo i cocci dei sogni infranti, l’eredità che i rimpianti ci lasciano sulle mani. Parlando del lavoro fino ad arrivare ai sentimenti, Strappare Lungo i Bordi diventa un diario di bordo generazionale, uno spaccato sul mondo e su chi lo abita. Persone imperfette ma vive, capaci ancora di sperare ma non sempre pronte ad agire.

Strappare Lungo i Bordi è la nostra quota animata di questa lista. Una Serie Tv italiana Netflix divenuta un vero e proprio fenomeno mediatico che, con sole poche puntate, è riuscita a farci singhiozzare facendoci da specchio. Perché non esiste attimo in cui la serie non parli di noi, in modi e forme sempre diverse. Un po’ come nel caso anche del personaggio di Sara, la voce di cui abbiamo bisogno e che corre per aiutarci, ma che quando si tratta di lei affonda nel risentimento aspettando che le cose vadano meglio.

Si piange tanto in Strappare Lungo i Bordi, ma mai con senso di vittimismo. Non pensiamo mai a noi, povere creature di un mondo troppo feroce. Al contrario, piangiamo per tutto quello che non abbiamo fatto, per le cose che abbiamo allontanato, per il nostro mancato coraggio, per le scelte che non abbiamo saputo prendere al momento opportuno. Piangiamo mentre ci vediamo come i villain di noi stessi, gli spietati nemici che non sai mai come affrontare. E Strappare Lungo i Bordi ci ribalta tutto contro, senza pause o secondi di tregua. E’ una cascata di momenti di vita che ci ritornano addosso e che chiedono il conto. Una storia difficile, proprio come noi. Che ancora, maledizione, abbiamo un disperato bisogno di un libretto d’istruzioni, per smettere di distruggerci.

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