Ammettiamolo: quanto avremmo desiderato avere i The Cure in Twin Peaks? Quel senso di straniamento che solo Robert Smith sa trasmettere, il disorientamento di fronte al mondo e alla vita: quanto avrebbe reso bene nello show di Lynch? A forest in particolare, emblema del periodo di più florida produzione della band inglese, si adatta straordinariamente. L’ipnotico giro di basso loopato all’infinito infonde un’aura cupa all’intera melodia. E se ci soffermiamo sul testo non possiamo non associare incredibilmente le parole a un episodio ben noto a chi ha seguito la nuova stagione della Serie Tv.
Siamo nel doppio finale di stagione e Cooper è nascosto tra gli alberi. Quasi come un corifeo greco Curtis intona: “Avvicinati e vedi / Guarda tra gli alberi / Trova la ragazza / Finché puoi / Avvicinati e vedi / Vedi nel buio / Segui i tuoi occhi / Segui i tuoi occhi”. Cooper scruta nell’oscurità e vede la “ragazza”. La insegue, prova a salvarla. Ma ecco che: “Ad un tratto mi fermo / Ma so che è troppo tardi / Sono perso in una foresta / Tutto solo / La ragazza non è mai stata qui / È sempre lo stesso / Sto correndo verso il nulla / Di nuovo e di nuovo e di nuovo”. Laura è sparita. Tutto è finito. Cooper -forse- è perduto. Di nuovo.
