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5 scene delle Serie Tv con effetti speciali mostruosi

Come hanno fatto a girare scene iconiche come La Battaglia dei Bastardi di Game of Thrones, la morte di Gus Fring in Breaking Bad o tutte le scene di The Walking Dead? Scopriamolo.

Solitamente siamo abituati a vedere e quindi analizzare effetti speciali straordinari nell’ambito dei film cinematografici. Spesso di stampo hollywoodiano, ma da un po’ di tempo a questa parte il fenomeno si è espanso.

La crescita del settore telefilmico dell’ultimo decennio, tuttavia, ci ha permesso di godere di questi effetti anche nel piccolo schermo. Una crescita che dapprima ha visto il ritorno dei grandi attori, delle grandi regie, delle grandi produzioni e, subito dopo, grazie ai Big Money, anche l’arrivo dei gloriosi effetti speciali.

Ovviamente questo non accadde in tutte le produzioni, un After Life seppur bellissima non avrà mai bisogno di grandi trucchi o risorse dispendiose come la già citata Battaglia dei Bastardi, ma potremmo stupirvi nel dirvi la nostra personalissima classifica degli effetti speciali più belli e mostruosi nelle serie tv.

1. Scrubs – 5° Stagione – Episodio 7

Cominciamo con leggerezza, da una delle comedy più apprezzate e ben riuscite della storia.

Ovviamente parliamo di Scrubs. So che potrebbe stupirvi trovarla in questo scritto, ma se analizzate bene tutte le OTTO stagioni (non provate a dire nove. Grazie) capirete il motivo della sua presenza.

In una delle serie più fighe mai fatte c’è una scena in particolare in cui JD, il protagonista, sta arrivando al fantastico Sacro Cuore giocando con il suo motorino Sasha (non fatelo a casa). Mentre oscilla beccando ogni pozzanghera lungo il suo tragitto ne trova una gigantesca nella quale cade come in un lago.

Tutto regolare, direte. Se non che JD riemerge da una seconda pozzanghera a circa sei metri da quella in cui è caduto con un esclamativo “Dove sono stato?”.

Tagli? Due scene separate nel tempo unite in post produzione? No, è un unico piano sequenza. Ma allora come hanno fatto a farla?

La risposta è molto semplice.

Nella prima parte dell’inquadratura il JD che cade nella pozzanghera magica è una controfigura che si tuffa realmente e completamente nella pozza d’acqua insieme alla fedele Sasha. Da li, la telecamera prosegue, come se stesse seguendo JD nel sottosuolo fino alla seconda pozzanghera da dove riemerge il vero Zach Braff.

Le magie degli stuntman.

2. The Walking Dead – 1° Stagione – Episodio 1

Entriamo in un mondo completamente diverso. Quello di The Walking Dead e dei suoi zombie.

Per analizzare la vera opera d’arte di questa serie televisiva, prendiamo ad esempio una delle scene che sicuramente vi sarà rimasta stampata nelle cornee, ossia la prima volta che entrano in scena i vaganti.

Una visione raccapricciante, e spettacolare, che vede Rick Grimes sconvolto alla vista di questa donna spezzata a metà e deteriorata dalla non vita che strisciando lo insegue (certo che se gli rubi la bici cosa ti aspetti?).

Mettiamo in chiaro una cosa. The Walking Dead è una serie che può subire critiche in qualunque punto voi vogliate, ma non su costumi e trucco. Semplicemente perché a gestire gli zombie, dalla struttura fino ai minimi particolari, è nientepopodimeno che Greg Nicotero, genio del make-up e degli effetti speciali in gran parte delle grandi produzioni holliwoodiane e telefilmiche.

Tornando alla scena in questione, facciamo uscire subito l’elefante dalla stanza.

La scena è girata in un mix di computer grafica e riprese reali con l’ausilio di un make-up ad hoc. Se andaste a vedere la scena realmente girata, infatti, vedreste l’attrice con indosso un paio di pantaloni blu per creare l’effetto blue screen (o green screen che dir si voglia) su cui lavorare in post produzione per eliminare le gambe e renderla come dicevamo prima “spezzata”.

E non è tutto. Per la figura di questo specifico zombie, serviva un’attrice con una faccia particolarmente allungata. Quindi in fase di casting gli addetti ai lavori hanno posto l’attenzione anche su questo punto particolare oltre che sulla qualità recitativa e sulle capacità fisiche.

All’attrice è stato fatto un calco dell’intera parte superiore del corpo, per poi creare i tre pezzi di cui era composto il trucco finale. La parte della testa, comprensivo di faccia scavata dalla morte, un busto e una finta dentatura per rappresentare al meglio la mancanza di labbra e parti gengivali.

Su queste maschere veniva applicato tutto il trucco necessario per rendere perfettamente credibile e impressionante la figura della zombie.

Ed è questa la cosa incredibile di The Walking Dead.

Praticamente tutto ciò che vedete, fatta eccezione per le nette mancanze corporee, è girato realmente con l’ausilio del lavoro di una troupe di make-up artist specializzati ed estremamente preparati.

Oltre a questo, se notate, con l’andare avanti delle stagioni i morti viventi variano. Diventano sempre più, passateci il termine, putridi e pestilenziali. Questo perché con l’andare avanti delle stagioni passano gli anni e giustamente ci si allontana sempre di più dal momento in cui questi poveri malcapitati erano ancora in vita.

Insomma: una vera e propria progressione verso il decadimento, frutto del grandissimo Greg Nicotero. Un GENIO.

3. Breaking Bad – 4° Stagione – Episodio 13

Continuiamo salendo di marcia, parlando di una delle serie più iconiche e importanti degli ultimi anni: Breaking Bad.

Per trovare uno degli effetti più apprezzati e particolari della serie dobbiamo andare alla quarta stagione (ATTENZIONE SPOILER, anche se ormai non avete più scuse per non aver visto questa serie).

La morte di Gus Fring, interpretato da un magnifico Giancarlo Esposito.

In questa scena Gus viene ucciso dalla trappola ideata da Walter, grazie alla complicità dell’ultimo esponente del cartello Hector Ding Ding Salamanca. L’anziano zio grazie al suo dito indice aziona la bomba che fa esplodere lui, la sala della casa di riposo e mezzo corpo di Gustavo, che esce dalla soglia della stanza stringendosi la cravatta con mezzo volto sfigurato.

La domanda che vi starete facendo e che vi siete fatti quando avete visto questa scena è sempre la stessa. Come hanno fatto a gestire e a girare il tutto?

La prima risposta, scontata, è CGI. “Hanno fatto tutto al computer”… e invece no. Certo, una parte è doverosamente ritoccata tecnologicamente ma l’intera scena di Gus che esce martoriato è girata realmente sul set.

Partiamo dall’esplosione della porta, che dà inizio all’inquadratura unica che porta al primo piano di Fring: esplode realmente.

Hanno messo un cannone ad aria compressa per far saltare la porta a seguito della pressione di un pulsante. In più, tutti i pezzi che esplodono dopo (i pezzi di soffitto, i quadri laterali e tutto ciò che crolla) sono regolati da micro cadute radiocomandate, organizzate in sequenza.

Il bello di questa scena sta nei dettagli. L’interno della porta è bruciacchiato e il cannone è posizionato in modo tale da farla roteare e cadere sulla libreria appositamente posizionata per bloccare la porta, perfettamente con il lato rovinato a vista.

Il particolare di produzione che fuoriesce da interviste al cast è che per girare l’intera sequenza della porta che esplode c’è voluto un unico ciak.

Incredibile, ma non incredibile quanto ciò che è accaduto dopo. Infatti se per girare l’esplosione non c’è voluto troppo, per la scena di Gus che si stringe la cravatta sono stati impiegati diciannove take. Per quanto riguarda il volto di Giancarlo Esposito sfigurato dall’esplosione, si è lavorato sia sugli effetti visivi al computer che con il trucco sul set. I truccatori hanno prima creato un calco del viso dell’attore per poter scavare realmente nella faccia di Gustavo e avere una reference sia per gli effetti computerizzati in post produzione, sia per il trucco in fase di registrazione.

Scena fortemente voluta dal mago dei dettagli e del realismo, Vince Gilligan, che qui si prende una licenza poetica, rendendo il tutto ancor più epico e a tratti fumettistico.

L’effetto combinato è straordinario, e alla fine chi se ne frega se in realtà si tratta di un finto piano sequenza: “OUT!”.

4. Stranger Things – 1° Stagione – Episodio 8

Per quanto riguarda Stranger Things, va subito messa in chiaro una fortissima differenza fra prima e seconda stagione. Nella seconda stagione il budget è notevolmente cresciuto, tanto da potersi permettere un vero reparto per la CGI per tutti gli effetti che si desideravano. Nella prima, invece, il reparto grafico era composto da un tecnico che in più lavorava part-time. Cose impensabili per una produzione Netflix, ma forse è proprio grazie a questo simpatico peone che ci siamo innamorati di questa serie.

Ma non perdiamoci in chiacchiere e torniamo alle nostre scene.

Nel finale della prima stagione c’è il combattimento fra il Demogorgone e i nostri cinque protagonisti anni ’80 preferiti.

In questa scena la computer grafica è molto ridotta. Infatti, il Demogorgone è realmente nelle inquadrature interpretato da un esperto nelle interpretazioni dei mostri.

L’attore indossava un enorme costume con braccia allungate. La CGI è presente nella rimozione delle braccia reali dell’indossatore, che erano ricoperte da un panno verde e che servivano per supportare e muovere le braccia allungate del mostro. Ed è presente anche nelle inquadrature in cui si vede in figura intera per renderlo più credibile e meno cartonato dell’Ikea.

L’intero design del Demogorgone era legato al fatto che dovesse essere un costume. Una scelta perseguita sin dal principio.

Con l’arrivo del budget e della seconda stagione, la presenza della computer grafica cresce. Per esempio, rapidamente, l’attacco e la conseguente (SPOILER) morte di Bob (o Sam per gli appassionati del Signore degli Anelli) è stato un mix di pratiche.

Sul set era in visita una delle sceneggiatrici con una corporatura talmente esile da poter assomigliare a quella dei Democani. Quindi i truccatori hanno ricoperto le braccia della ragazza di sangue e semplicemente le hanno fatto uccidere Sean Austin. Poi in post produzione è stata sostituita con gli abomini che hanno estirpato la vita dal vero portatore del fardello (ma questa è un’altra storia).

5. Game of Thrones – 6° Stagione – Episodio 9 – La Battaglia dei Bastardi

Siamo finalmente giunti all’apice, anche solo economico, di queste cinque scene con effetti speciali mostruosi: La Battaglia dei Bastardi.

Lasciamo stare il giovane Stark che muore correndo in maniera lineare senza schivare la freccia di Ramsey che lo uccide in faccia a Jon.

Per girare tutta la scene sono serviti ben 24 giorni. Quasi un mese di riprese per una scena, utilizzando in totale quasi 500 comparse e 80 cavalli.

I cavalli, essendo pochi, venivano utilizzati sfruttando le inquadrature. Nelle riprese in cui si vedeva solo un lato della battaglia venivano utilizzati tutti e ottanta i destrieri, mentre in quelle in cui si vedevano entrambi i lati della battaglia, i cavalli erano suddivisi fra le fazioni 40 e 40.

Andando più nello specifico, la scena in cui Jon Snow si prepara a combattere con la spada in mano adibita a mazza da baseball è vera. Ossia hanno realmente messo i cavalli di fronte a lui in carica. Ovviamente grazie ad un trucco di prospettive, una focale molto lunga che serve a schiacciare gli spazi, i cavalieri sembrano arrivare ad un centimetro da lui quando in realtà correvano ben distanti dalla vita di Kit Harington.

Per tutti gli animalisti alla lettura. Nessun cavallo è stato offeso o maltrattato per girare la Battaglia dei Bastardi. In tutti i pezzi in cui gli animali si fanno molto male o muoiono è utilizzata la CGI. Quindi nulla è reale (ricordatevi sempre che nei telefilm come nei film, gli unici sacrificabili sono gli stuntman, #salviamoglistuntman).

Tutta la massa di gente che si può vedere durante la battaglia è stata aggiunta successivamente al computer, per rendere più popolosa la faida.

Il problema reale de la Battaglia dei Bastardi è stata la location.

Gli scenografi dovevano avere un campo abbastanza grande da dare spazio a questo enorme scontro, senza però che si vedesse nulla all’orizzonte. Quindi serviva una conca molto grande.

Lo spazio che trovarono fu una conca coltivata, che quindi venne affittata, resa brulla (quindi distrutta) e ricoperta di finta neve, fatta con un composto di fecola di patate.

C’era realmente un team che dipingeva e spargeva la fecola sul terreno e in più avendo piovuto per tutto il tempo, ogni giorno questo team doveva spostare il fango e con della brecciolina asciugare il terreno per evitare che gli animali e gli attori si potessero fare del male.

Dopo di che, finito tutto ciò, si è dovuto togliere qualsiasi cosa e rirendere il terreno abile alla coltivazione.

La cosa complessa da fare e rendere a video sono state le pile di cadaveri dovuti alla battaglia. Ebbene, quelli sono tutti corpi finiti in silicone, sia di cavalli che di cavalieri, tutti quanti vestiti con i colori dei rispettivi eserciti di appartenenza.

Come ciliegina sulla torta sono stati utilizzati cannoni per sparare sugli attori sangue e feci (finte a detta della troupe, ma non sappiamo se fidarci).

I lavoranti alle spalle della grandezza visiva de La Battaglia dei Bastardi sono i veri eroi.

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