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Quando la sete di Potere si fa donna, allora è il momento di guardare Scandal

È stato un attimo, un semplice momento di debolezza, un’effimera  curiosità e 45 minuti liberi: è così che ho permesso a Scandal di entrare nella mia vita.

Ammiro Shonda Rhimes per l’universo che è riuscita a creare, ammiro il modo in cui ha deciso di rappresentare donne forti come protagoniste delle sue Serie Tv: a partire da Meredith Grey, passando per Annalise Keating fino appunto alla meravigliosa e diabolica Olivia Pope. Tuttavia non avrei mai pensato di seguire seriamente un prodotto targato Shondaland.

Quando la sete di Potere si fa donna, allora è il momento di guardare Scandal

Il motivo? Beh, probabilmente non sono abbastanza femminile, non ho abbastanza pazienza per seguire una Serie Tv lunga (Scandal consta esattamente di 7 stagioni per una media di 20 episodi ciascuna, lunghi circa una quarantina di minuti ognuno) e non amo i drammi sentimentali alla Beautiful, per intenderci.

Perché l’ho iniziata? Non ne ho la minima idea, probabilmente ero solo curiosa, e visto che sono un’ipocondriaca non avrei potuto certo avvicinarmi a Grey’s Anatomy, e dal momento che la fama di How to Get Away With a Murder fa parlare di sé anche senza guardarla, mi sono fiondata sulla meno nota tra le tre alternative.

Quando la sete di Potere si fa donna, allora è il momento di guardare Scandal

Scandal è una serie non particolarmente complessa, in pieno stile statunitense, anzi, probabilmente è la più statunitense delle Serie Tv di Shondaland. Colpi di scena, intrighi, amori e relazioni ambigue e pericolose, e ovviamente quegli scandali che non possono fare a meno di incuriosire ciascuno di noi, soprattutto se quegli scandali si svolgono dietro le porte del Potere con la P maiuscola.

Scandal è una serie politicamente attiva, che utilizza il partito Repubblicano con una sottile ironia, affrontando temi caldi e complicati che in fin dei conti sono all’ordine del giorno negli Stati Uniti, e quando vedrete un certo tizio tremendamente somigliante a Trump, ebbene, considerate il fatto che Shonda Rhimes abbia messo in piedi la più fine e meravigliosa delle parodie politiche nella storia delle Serie Tv.

E Olivia Pope è davvero il simbolo di tutto questo. È un personaggio meraviglioso e, a parer mio, facilmente detestabile, ma che in fin dei conti non possiamo fare a meno di ammirare e invidiare come fanno praticamente tutti gli altri personaggi di Scandal. Lei con il suo cappello bianco è una fixer, una sorta di eroina aggiusta tutto del XXI secolo, che ne passa di cotte e di crude per essersi innamorata (suo discapito?) dell’uomo più sbagliato di tutti: il presidente degli Stati Uniti d’America.

Quando la sete di Potere si fa donna, allora è il momento di guardare Scandal

La prima scena del primo episodio di Scandal si apre su una ragazzina, Quinn Perkins, invaghita dell’immagine di Olivia e che vorrebbe diventare un giorno proprio come lei. E appena le viene proposto di diventare un gladiatore in doppio petto, quindi un compagno di squadra di Olivia Pope, non batte ciglio e si fionda sull’occasione di lavoro più succulenta di tutte.

Per cui non vediamo inizialmente Olivia raggiungere il successo, non assistiamo alla sua ascesa, ma già sappiamo che è un idolo delle folle, già sappiamo che quella donna è in grado con uno sguardo di cambiare le sorti del Paese più forte del mondo. E, soprattutto, lei sola è in grado di influenzare, pilotare e volendo manipolare il leader del mondo libero. Ma perché?

Avete presente tutti quegli scandali e quelle voci in stile Marilyn Monroe/Kennedy o la questione Nixon, o ancor meglio lo scandalo Monica Lewinsky? Ecco, possiamo dire che Scandal affonda le sue radici in quel mondo, quel torbido dietro al potere, quella vita normale che situandosi all’interno della Casa Bianca normale non può essere, e inevitabilmente cade negli eccessi, negli scandali e nelle continue scuse di un presidente che in fin dei conti è semplicemente un essere umano, il più delle volte vittima degli eventi.

Quando la sete di Potere si fa donna, allora è il momento di guardare Scandal

Scandal è un continuo susseguirsi di colpi di scena che non possono fare a meno di tenerci incatenate alla televisione, e la cosa che più affascina noi, così come ogni singolo personaggio di questa serie, è per l’appunto il potere.

Il potere che può davvero cambiare il mondo.

E con il susseguirsi delle puntate quel potere si fa sempre più intenso, più complicato e ingestibile, sempre più pericoloso e dalle conseguenze ogni volta più catastrofiche.

E puntata dopo puntata, i personaggi che orbitano intorno alla vita di Olivia e di Fitzgerald Grant (presidente degli Stati Uniti) assaporano quel potere, lo assaggiano a piccole gocce, e a ogni goccia cresce in loro la dipendenza da quel potere, quella sete insaziabile che continua imperterrita a volerne sempre di più.

Quando la sete di Potere si fa donna, allora è il momento di guardare Scandal

Olivia è una fixer, per cui in principio si ritrova a intervenire alle spalle del potere perché gli “aggiustati” possano conservarlo intatto. E tra omicidi, tradimenti e scandali di vario tipo, cominciamo a chiederci fino a che punto ci si può spingere per essere ancora categorizzabile tra i buoni.

La cosa snervante di Scandal è che in teoria esiste un giusto e uno sbagliato: in principio Olivia è davvero tra i buoni, perché lei sceglie i suoi clienti, lei sceglie chi merita di essere salvato e chi no. E noi, esattamente come Quinn, crediamo in lei e nella sua sete di giustizia, e poi però impariamo a capire dove guardare, come osservare il mondo intorno a noi e ci rendiamo conto che forse quei compromessi sono davvero troppo da accettare.

E l’unica domanda che riusciamo a porci è: qual è davvero il male minore?

Tutto gira intorno al potere, ma che cos’è davvero il potere? Probabilmente Tyrion Lannister avrebbe le sue opinioni da esprimere in proposito, e Michael Corleone ci ha da tempo edotto sul fatto che più in alto si va e più torbida diventa la merda in cui ci si ritrova a nuotare, ma fondamentalmente la risposta di Scandal è che il potere è davvero una forma di droga da cui si diventa dipendenti, e per cui si arriva a fare cose inimmaginabili, che mai, all’inizio della storia, ci saremmo aspettati.

Quando la sete di Potere si fa donna, allora è il momento di guardare Scandal

E sono proprio le donne protagoniste di Scandal a spingersi fino all’inferno per ottenere e conservare quel potere. A partire da Olivia, certo, una donna forte e ambiziosa come poche, impossibile da fermare e che trova il modo di ottenere sempre ciò che vuole. Al di là di lei però le donne in questa serie crescono continuamente, si evolvono e imparano.

Scandal è una serie femminile nel senso più vero del termine: qui le donne non hanno bisogno di uomini che le salvino, di uomini che le corteggino e che coccolino la loro autostima. Paradossalmente è proprio nel momento in cui gli uomini, per un motivo o per l’altro, si ritrovano messi da parte che le donne possono esprimere tutto il loro potenziale.

Forse questa è l’evoluzione ultima del modello di donna disneyana: una volta la favola le voleva buone e oneste, vittime della vita e pronte per essere salvate dal loro principe azzurro. Poi hanno cominciato a essere loro le eroine pronte a salvare il loro amato.

Quando la sete di Potere si fa donna, allora è il momento di guardare Scandal

Oggi bisogna sperare che quel principe azzurro sia furbo abbastanza da scappare il più lontano possibile da quella che probabilmente da dolce principessina indifesa si è trasformata nella più potente tra le regine cattive.

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