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Dalla penna di Shonda Rhimes sono uscite molte serie tv che, negli anni, ci hanno fatto appassionare, prima tra tutte Grey’s Anatomy, la figlia più longeva della nota sceneggiatrice; ma anche l’ultima arrivata, Bridgerton, uscita alle porte del 2021, ha fatto scintille con gli otto episodi della sua prima stagione. Gli altri due fiori all’occhiello di casa ShondaLand sono How to Get Away with Murder, che ha portato sul piccolo schermo Viola Davis (nota soprattutto per i suoi film) nei panni di un’Annalise Keating che rimarrà nei nostri ricordi per tanto tempo (insieme all’odio sempiterno per quegli ingrati dei Keating Five), e Scandal, che ha visto la luce nel 2012 e la cui Olivia Pope ha compiuto una piccola rivoluzione. Insomma, qualsiasi cosa porti la firma di Shonda Rhimes – film, serie tv, scarabocchi – è un successo quasi assicurato.

Olivia Pope è un avvocato, è una donna, è nera e questo ha rappresentato una sfida per la ABC che, nonostante Rhimes avesse all’attivo già nove stagioni di successo di Grey’s Anatomy e il suo spin-off Private Practice, ordinò solo sette episodi per la prima stagione. Una prima stagione che, purtroppo, ha rischiato grosso: ascolti bassi e poco interesse da parte del pubblico, finché a Kerry Washington non venne l’idea di sfruttare il potenziale di Twitter, commentando con gli spettatori gli episodi, espandendo così il bacino d’utenza di Scandal e contribuendo a renderla il successo che poi è stata.

Il legal drama di ABC, infatti, ha avuto una grandissima eco negli anni della messa in onda.

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Scandal (2012-2018)

Il suo punto cardine è stata proprio la protagonista, ex direttrice della comunicazione alla Casa Bianca per il presidente Fitzgerald Grant (Tony Goldwyn), che lascia il suo lavoro per creare la Olivia Pope e Associati, una società della gestione delle crisi. Come già accennato, il personaggio di Olivia ha rappresentato un punto di svolta nel mondo televisivo, essendo la prima protagonista nera in una serie drammatica dagli anni ’70 e avendo di fatto dato il via a un trend di cui nel 2021 vediamo gli effetti. In merito all’etnia di Olivia Pope Shonda Rhimes ha dichiarato:

“Non ho saputo fin dall’inizio di volere che Olivia fosse una donna nera, ho saputo fin dall’inizio che Olivia fosse una donna nera. Non era una cosa su cui dibattere e non ho sperato che qualcuno mi permettesse di farlo. Me la sono immaginata così e avevo bisogno che fosse così anche sullo schermo”.

Per sette stagioni Scandal (adesso disponibile su Disney +) ci ha permesso di osservare gli intrighi della politica americana tramite gli occhi della Olivia Pope e Associati, oltre che attraverso quelli della sua protagonista, accompagnandoci fino al 2018, anno della sua conclusione, scandito anche dall’atteso cross-over di due episodi con How to Get Away With Murder, all’epoca nel pieno della sua quarta stagione. L’incontro tra Olivia Pope e Annalise Keating ha suscitato parecchio hype tra i fan delle due serie tv, curiosi di sapere come avrebbero interagito le due protagoniste, così simili eppure così diverse.

Dal crossover di Scandal e How to Get Away with Murder

Tra le tre grandi figlie di Shonda Rhimes, Scandal è quella più coinvolta con la politica, quella i cui protagonisti calcano spesso i corridoi della Casa Bianca e in cui i Gladiatori (il gruppo di avvocati della Olivia Pope e Associati) hanno a che fare con candidati alla presidenza o alla vicepresidenza, senatori, politici d’ogni tipo. Non sarebbe ShondaLand, però, se scandali e intrighi si limitassero all’ambito politico: i triangoli amorosi sono all’ordine del giorno, come già ci ha insegnato bene Grey’s Anatomy (di cui, nel mese di maggio, è stato annunciato il rinnovo)

In questo marasma si muove sicura Olivia Pope, sempre pronta a risolvere i problemi, sempre disposta ad affrontare scelte difficili, spesso facendo cose terribili perché erano il male minore. In una video-intervista per Good Morning America, Kerry Washington ha affermato di aver imparato molto da Olivia: “È molto più coraggiosa di me. È sfacciata, sicura di sé e pensa che ci sia sempre una soluzione. Non bisogna mai arrendersi”.

Mellie Grant (Bellamy Young) e Olivia Pope (Kerry Washington)

La protagonista di Scandal è complessa, sfaccettata. Non sempre la vediamo fare la cosa “giusta”, spesso perché non è così semplice come potrebbe sembrare. Nel corso delle sette stagioni di Scandal, Olivia viene risucchiata dal sistema e compie una sorta di percorso di redenzione, come affermato dalla sua creatrice:

“All’inizio era il personaggio che sapevamo credere nel potere e nell’importanza di questo tipo di potere. Sapeva come manipolarlo e come adattarvisi. L’abbiamo vista – come tutti gli altri – venire corrotta da esso e fare gli stessi errori che facevano tutti per sfruttarlo a suo vantaggio. E, alla fine, l’abbiamo vista combattere contro di esso con un barlume di speranza”.

Un percorso di redenzione che si conclude, forse, con il titolo di Presidente degli Stati Uniti. Ma andiamo per gradi.

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Cyrus Beene (Jeff Perry)

Il season finale di Scandal si apre con un incontro tra Olivia e il procuratore speciale Lonnie Mencken: i membri dell’Olivia Pope e Associati hanno denunciato l’esistenza del B613, ostacolati da Jake (Scott Foley) e Cyrus (Jeff Perry), ma il procuratore deve tirarsi fuori dall’indagine. Mencken, però, promette a Olivia un’udienza in Senato in cambio di una legge sulla regolamentazione della armi da fuoco. Stretto il patto, il procuratore speciale si toglie la vita sotto allo sguardo incredulo di Olivia.

Il folle gesto di Mencken ha però l’effetto sperato e i Gladiatori, l’ex Presidente Grant e la Presidente Grant (Bellamy Young) si ritrovano a testimoniare in Senato circa l’esistenza del B613, confessando il proprio coinvolgimento e i crimini commessi per conto dell’organizzazione. Nel frattempo, Cyrus e Jake cercano di mettere fuori gioco la controparte, puntando David (Joshua Malina), che ha preso il posto di Mencken.

Incerte sulla buona riuscita del piano, Quinn (Katie Lowes), Olivia e Abby (Darby Stanchfield) fanno visita a Charlie in prigione, cosicché lui e Quinn possano sposarsi in caso qualcosa dovesse andare storto. Nel frattempo, David viene minacciato con una pistola da Jake, riuscendo però a convincerlo a risparmiarlo e facendogli capire di essere il burattino di Cyrus. A seguito di questo confronto, difatti, Jake intima al vicepresidente di fare il lavoro sporco da solo e questi, fingendo di voler trovare un accordo, chiama David a casa e organizza un incontro con lui, uccidendolo.

David Rosen (Joshua Malina)

Nell’ultimo episodio di Scandal, Shonda Rhimes non poteva non servirci la morte di uno dei protagonisti.

L’inaspettata dipartita di David Rosen getta i Gladiatori nello sconforto: la sconfitta è assicurata, Jake e Cyrus hanno avuto la meglio e il prezzo da pagare è stato molto più alto di quanto credessero. Certa del proprio destino, Olivia passa un’ultima notte con Fitz: un ultimo momento di passione in cui non dover pensare a ciò che accadrà l’indomani. Ma il giorno successivo succede qualcosa di inaspettato: Rowan, Commando, Eli Pope si reca in Senato e testimonia. Rivela il proprio ruolo di burattinaio e i crimini commessi per rendere grande l’America.

Nonostante nel suo precedente confronto con Olivia l’uomo non avesse alcuna intenzione di collaborare, anzi, intendesse lasciare il Paese, qualcosa dev’essere scattato in lui. Amore per la figlia, probabilmente, che nonostante gli attriti e le divergenze è pur sempre la sua Liv. Rowan però non è disposto ad andare in prigione e risolve la cosa come solo Commando poteva fare: incastrando Jake, che viene arrestato con l’accusa di essere a capo del B613. Rimane solamente da far fuori Cyrus che, evidentemente provato per l’omicidio commesso, accetta di buon grado di firmare le dimissioni dalla carica di vicepresidente.

Il season finale di Scandal ci offre anche un ultimo momento di confronto tra Olivia e Jake.

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Olivia e Jake

I due ex amanti si dicono addio quando Jake è già dietro le sbarre, ma senza rancori. E il cerchio di Scandal continua a chiudersi con la scarcerazione di Charlie, con Abby e Muñoz che fanno visita alla tomba di David, con Olivia e suo padre che cenano insieme. Ma come si conclude la parabola di Olivia Pope? Rifiutando l’offerta della Presidentessa Mellie Grant, sembra che la donna voglia lasciare il lavoro di avvocato e lanciarsi in nuove avventure, stanca della vita che ha vissuto finora.

Ciononostante, però, Shonda Rhimes conclude uno dei suoi lavori migliori lasciandoci sulle spine. Olivia e Fitz si incontrano dopo un lasso indefinito di tempo e due ragazzine visitano la National Portrait Gallery, dove sono esposti i quadri di Presidenti e First Lady. Lì, appeso alla parete, si trova anche un imponente ritratto della protagonista. Che, dopotutto, sia diventata Presidentessa degli Stati Uniti?

Una domanda che ci siamo fatti in tanti e che è stata posta anche a Kerry Washington durante una puntata del Jimmy Kimmel. Nel video, vediamo l’attrice passare la palla alla Rhimes stessa, dichiarando di non sapere la risposta, al contrario della sceneggiatrice che, però, si è rifiutata di divulgare la soluzione al dilemma: “C’è un ultimo spoiler che terrò per me fino alla fine dei miei giorni”, ha dichiarato.

Scandal (2012-2018)

Il series finale tira le fila di una storia che ci ha accompagnati per sette anni, tra intrighi politici e triangoli amorosi, società segrete che governano al posto di chi crede di governare, e squadre di buoni che non sono poi così tanto buoni o, almeno, che ci dimostrano che la linea di demarcazione tra buoni e cattivi non è mai stata poi così netta. La scelta di lasciare delle aperture nel finale è interessante e lascia spazio a congetture che, a distanza di tre anni dalla conclusione di Scandal, ancora serpeggiano tra i fan della serie (e no, nonostante le pressioni dei fan, non ci sarà nessun revival o film per svelare il mistero).

Non tutti gli appassionati dello show di ABC, però, sono rimasti soddisfatti dalla conclusione scelta da Shonda Rhimes, ritenendo il lieto fine inadatto al tenore della serie, dalla quale non si aspettavano un percorso di redenzione e un vissero tutti felici e contenti. Nonostante la morte di David, infatti, per gli altri personaggi la chiusura è positiva e il cambio di rotta nei destini di Abby, Quinn, Diego e Olivia è risultato un po’ improvviso. L’ultima puntata, a detta di qualcuno, è stata fin troppo ricca di eventi, quasi come se un film fosse stato condensato in soli quaranta minuti.

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Bellamy Young, Kerry Washington, Katie Lowes, Darby Stanchfield

Anche alcuni dei membri del cast hanno detto la loro sul finale. Katie Lowes, ad esempio, si è ritenuta soddisfatta dalle scelte di Shonda Rhimes, come ha dichiarato a People:

“Me ne stavo lì seduta durante terzultima lettura del copione e mi chiedevo “Come faranno? Come finirà? Come diremo addio a questi personaggi? Come verranno chiuse le fila di questa storia?’ E devo dire che, quando ho letto l’ultima pagina dell’ultimo episodio, mi è sembrato perfetto. Mi ha dato quasi tutto ciò di cui avevo bisogno. Le domande hanno trovato risposta e, allo stesso tempo, è un episodio di grande impatto”.

Le aspettative sul finale di Darby Stanchfield, invece, erano più modeste: “Come molti spettatori di Scandal, ho pensato che la serie sarebbe finita con Olivia e Fitz insieme”. E un commento sugli Olitz è arrivato anche da Tony Goldwyn, Fitzgerald Grant in persona, durante una video-intervista:

“Fitz ottiene quello che aveva sperato. Si riavvicina a Olivia, riesce a stabilizzare il paese con l’aiuto della squadra e anche a uscire da un periodo molto buio e tumultuoso facendo delle cose buone e, soprattutto, con Olivia al suo fianco”.

Jeff Perry, Tony Goldwyn, Bellamy Young, Kerry Washington

Kerry Washington, invece, si è lasciata andare ad alcune considerazioni sull’ultimo giorno di riprese, riconfermando quanto il cast della serie di ABC sia diventato una grande famiglia:

“Per l’ultimissima scena che abbiamo girato c’erano solo quattro attori, ma è venuto tutto il cast. Sono venuti gli autori, i miei genitori sono stati lì fino alle tre del mattino: abbiamo concluso la serie come una famiglia. È stato un momento molto speciale. L’abbiamo finita come abbiamo sempre fatto: ci sono momenti per piangere, per ridere, per arrabbiarsi. Vi abbiamo dato tutto ciò che volevate”.

Nonostante tutto, però, il season finale della settima stagione rispecchia in un certo senso quanto detto da Olivia a Mellie Grant: non sappiamo precisamente cosa abbia deciso di fare e, proprio per questo, Olivia ha fatto – e può fare – tutto ciò che vuole. Che sia diventata Presidente, First Lady o, semplicemente, sia stata omaggiata con un posto sulla parete della National Potrait Gallery per il servizio reso al Paese, Olivia Pope è l’eroina e l’anteroina insieme di questa storia che ha spiegato le ali per volare sempre più in alto.