Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Sons of Anarchy » Il paradosso del Padrino, Sons of Anarchy edition

Il paradosso del Padrino, Sons of Anarchy edition

Come già dichiarato più volte, sono rimasta decisamente scottata dal finale della sesta stagione di Sons Of Anarchy e per questo sento l’irrefrenabile bisogno di sfogarmi. E come si sfoga una scrittrice? Assillando i propri lettori con le sue paturnie, quindi per questo perdonatemi.

Inutile dire che questo articolo conterrà dolorosissimi spoiler fino alla sesta stagione e che siete dunque diffidati dal proseguire nella lettura se non siete in pari con le stagioni.

Il paradosso del Padrino, Sons of Anarchy edition

Prima di tutto perché ho intitolato questo articolo “il paradosso del Padrino”? Ebbene per tutti i cinefili alla lettura che amano questa meravigliosa Serie Tv credo sia stato impossibile non rivedere nelle dinamiche dei personaggi un po’ di quel grande capolavoro di Coppola, “Il Padrino”.

Il Padrino è la Bibbia per certi versi, soprattutto se si parla di malavita. Regole come “lascia la pistola e prendi i cannoli” restano assolutamente indimenticabili. Ma ci sono due particolari di Sons of Anarchy che non possono non avere anche solo un minimo collegamento con il Padrino.

Il primo, molto più semplice e dalle conseguenze meno catastrofiche, è sicuramente la massima dell’andare ai materassi. Che significa andare ai materassi? Semplicemente quando le famiglie entravano in guerra tra loro, ci si preparava al conflitto riunendosi e proteggendo donne, madri e bambini dall’eventuale massacro o risposta violenta della famiglia rivale. Vi ricorda niente cari Samcro?

Il paradosso del Padrino, Sons of Anarchy edition

Fin dalla prima stagione di Sons of Anarchy, abbiamo visto il nostro club riunirsi nei momenti di difficoltà e pericolo, darsi man forte e sostegno quando ce n’era più bisogno. Perché la famiglia è sia il veleno che la cura (esattamente come vi ho raccontato qui).

Ma c’è un’altra faccia fondamentale, ed è per la precisione quella di Michael Corleone.

Michael Corleone ha davvero molto in comune con il nostro Jax Teller.

Fin dal principio riconosciamo nell’uno e nell’altro un animo buono, che di indole starebbe ben lontano da quel mondo cui la propria famiglia l’aveva destinato fin dal principio.

Il progetto del buon Vito Corleone era quello di lasciare la famiglia alle mani di Sonny, tenendo Michael ben lontano dal suo mondo. Inevitabilmente però, alla morte di Sonny, dovrà essere il saggio e istruito Michael a prendere in mano la situazione.

Il paradosso del Padrino, Sons of Anarchy edition

Nel caso di Jax, invece, venendo a mancare molto presto il fratello Thomas, il destino sembra segnato fin dal principio.

Il punto focale della nostra analisi, però, sono proprio le intenzioni dell’uno e dell’altro. Dopo la ben meritata vendetta, Jax vuole guidare i Sons of Anarchy verso un mondo diverso, seguendo la volontà del padre. Il progetto chiaro fin da subito è che le attività del club diventino assolutamente legali per quanto al limite della moralità.

Michael Corleone vuole esattamente la stessa cosa. Dopo la vendetta soddisfatta nell’arco del secondo film, lui vuole portare la sua famiglia nel mondo della legalità, vuole sistemare le cose per i suoi figli.

Vuole essere un uomo migliore per i suoi figli.

Jax, esattamente come Michael, si è ritrovato a fare cose orribili pur di proteggere la propria famiglia e per assicurarle un futuro che fosse diverso dal proprio.

Il paradosso del Padrino, Sons of Anarchy edition

Ma cavarsi fuori da un certo tipo di mondo non è facile.

Esattamente come le sabbie mobili, anche la criminalità ti trascina tanto più in basso quanto tu ti sforzi di uscirne. I problemi nel primo e nel secondo caso sorgono nel momento in cui si vuole dare un taglio al traffico di armi, alla malavita e, più in generale, alla violenza. Sia Michael che Jax si uniscono a donne che li amano profondamente con anima e corpo, ma che non fanno parte di quel mondo crudele cui le rispettive famiglie li avevano destinati. Entrambi creano una famiglia meravigliosa con un paio di pargoli ciascuno. Ed entrambi per quei figli sarebbero disposti a qualunque cosa.

Il paradosso del Padrino, Sons of Anarchy edition

Le rispettive mogli però sono perfettamente consapevoli di non poter permettere a quel padre di trascinare nel medesimo mondo anche la loro piccola e innocente famiglia. Ma mentre Kate riesce a separarsi e a salvare il salvabile, Tara sbaglia il tempismo e lascia che l’amore la trascini sul fondo.

Il paradosso del Padrino sta proprio in quelle sabbie mobili di cui scrivevo qualche paragrafo più in su. La situazione degenera quando tutto sta per essere risolto, e le conseguenze sono irreparabili. Sia Jax che Michael si trovano a doversi rendere conto che più salgono di livello più, cito testualmente, la merda aumenta.

Il paradosso del Padrino, Sons of Anarchy edition

Più vogliono fare la cosa giusta, più il mondo gli si rivolta contro.

Il terzo film del Padrino non si può proprio definire un capolavoro, sicuramente è ben lontano da quel che erano e rappresentavano i primi due, ma è proprio in quel tragico finale che ritroviamo la chiave di volta per meglio comprendere anche Sons of Anarchy, oltre al crudele giudizio del destino.

Jax e Michael ci hanno provato, hanno tentato di raggiungere la luce, ma per farlo hanno navigato in acque troppo oscure: hanno ucciso, torturato, e autoproclamandosi Dio hanno punito, ma nella loro arroganza hanno perso se stessi.

Michael perde la sua unica ragione di esistere, l’amore della sua vita, l’unica luce che ancora rischiarava la sua anima oscura. Jax perde la propria ancora, la propria stella splendente nelle notti più buie, l’unica donna che amasse, l’unica donna che avesse mai amato.

Il paradosso del Padrino, Sons of Anarchy edition

Il lato oscuro non lascia nessuno impunito, e a nessuno permette di fuggire senza fargli pagare le sue più dure conseguenze.

Leggi anche: Sons of Anarchy: ode all’amore tossico