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Mayans M.C. 1×02 – Ora è il diavolo ad avere paura

Escorpion, lo scorpione, uno degli animali più antichi della Terra. Uno dei simboli più affascinanti e misteriosi della cultura moderna e antica. Il centro, il fulcro simbolico, di questa seconda puntata di Mayans M.C.

Mayans M.c.

Uno scorpione presiede alla straziante scena del rapimento del figlio del diavolo Galindo. Il velenoso animale si aggira nei dintorni mentre il topo ribelle completa il suo ingrato compito. Sconfiggere El Diablo e far risuscitare il Messico. Poi scompare, se ne va.

Nella simbologia cristiana lo scorpione rappresenta appunto il tradimento, l’eresia. Nel libro di Ezechiele (e ciò non può essere un caso) vengono definiti scorpioni i nemici del profeta, coloro che con il loro animo infimo rinnegavano la Parola Divina. I Maya invece lo vedevano come il dio della caccia e il simbolo della penitenza. Ed è quantomai opportuno soffermarsi su entrambe le accezioni. Come avevamo già visto nella scorsa recensione (la trovate qui), le due antichissime dottrine si fondevano con i rispettivi significati. C’era il cane che mangiava il corvo, c’era il topo con il suo ambivalente significato e il coniglio (salvezza nella mitologia Maya come Ezechiele in quella cristiana). Inoltre, in una manifestazione più pratica e legata alla sua natura enigmatica, lo scorpione secerne il suo veleno ma allo stesso tempo produce l’antidoto. Los Olvidados si offrono di salvare il Messico (antidoto) ma nel frattempo spargono sangue (veleno). Quindi come il famelico artropode rappresentano la cura e la malattia al contempo.

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Il tradimento che perpetua all’interno dei Mayans si fonde dunque in una spirale malsana. I ribelli hanno rapito il figlio di Galindo all’insaputa dei suoi emissari celati, Emily chiede la verità al suo amato che non gliela concede, quest’ultimo si allea con il club permeando ancor di più l’intrigo. Ed è quest’ultima alleanza che inizia a destabilizzare il tutto. Ez è combattuto perché capisce di non poter reggere il peso che la sua instabile posizione comporta, di non poter dividere la causa e i suoi sentimenti, il tutto a scapito della sua lucidità. Dall’altra parte persino El Diablo combatte con i suoi demoni. Il suo “altro mondo” implica un arduo sacrificio di sangue, una scelta pericolosa che lo porterà al compimento del suo indesiderato destino.

È infatti il suo diabolico consigliere a insinuare in lui il dubbio. E lo fa attraverso la rivelazione di un’antica, sepolta, oscura verità.

Scopriamo che come Jax Teller anche Miguel Galindo vuole allontanarsi dalla realtà che lo lega alle sue origini. Come il biondo martire però pecca per tempistica. Ormai è tardi per lui. Los Olvidados hanno rapito suo figlio, confermando la ciclicità brutale della vita, un déjà-vu che lo lega alle sorti del suo defunto fratello (altra assonanza con Jackson). Sceglie la violenza, il sangue, paga il prezzo. Poi tradisce. In un’evitabile girandola che porterà all’affermazione del suo lato più nero e vicino al terribile appellativo affibbiatogli dai figli degli assassinati.  Miguel contrattacca uccidendo dei “forse” ingenui testimoni. Una dimostrazione che il veleno si combatte con il veleno. Le sue due vittime fungono da monito per il nemico. Lui ammazza “El Escorpion Feliz” (per i meno attenti l’insegna del furgoncino dei due martiri). Non un caso ma un tremendo presagio questo.

Per avere risposte, Galindo ha parlato coi morti, col suo defunto fratello. Pratica che sembra necessaria nel mondo di Mayans M.C.: anche il padre di Ez parla con le ceneri della sua amata scomparsa.

Nessuno si fida più dei vivi…

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Emily non sa più a chi rivolgersi. Lei non ha defunti a cui farlo… ma ha un amore morto. Un sentimento appassito che ora rappresenta l’unico appiglio, l’unica briciola di verità a cui può ambire. Ezekiel rivede in essa il più grande rimpianto della sua mancata vita felice. Otto anni dopo sono ancora seduti a tavolino in un balordo cambio di ruoli. In galera lui uccideva la speranza della futura madre di suo figlio, sceglieva per suo conto. Ora invece è lei a chiedere di rinsavire quella speranza soffocata. L’unico di cui può fidarsi è quello del primo tradimento. Quello del sogno soppresso. Come allora Emily esce dalla porta e se ne va, come otto anni prima Ez fa una scelta per lei.

Al cento di questa puntata di Mayans M.C. vi è il tradimento, vi è il caos, vi è il dolore di una guerra che affonda le sue radici negli strascichi di un conflitto passato che si evolve perpetuamente ma che ora sembra davvero destinato a scoppiare nella sua battaglia definitiva.

Da una parte i ribelli, dall’altra il diavolo, in mezzo un esercito di scorpioni. Veleno e antidoto racchiusi nello stesso aculeo.

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