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Pechino Express ha superato la prova del 9?

Questo articolo contiene spoiler su Pechino Express.

Eccoci qua, di nuovo, in quel momento di calma dopo la conclusione dell’ultima corsa a Pechino Express. Dieci episodi pieni di natura, coppie di vip con lati inaspettati, popoli stranieri da scoprire e prove sempre più fuori di testa. Eppure la sensazione che proviamo adesso è strana e non c’è una vera spiegazione logica. Victoria, appena conclusa la gara ed esser uscita trionfante insieme a Paride, si è detta carica di adrenalina per continuare a correre. Non è adrenalina, Victoria, quella che provavi in quel momento era la forma più pura, grezza e semplice della vita.

Ci sarebbero tanti modi per giudicare questa stagione di Pechino Express, dall’intrattenimento ai cambiamenti che il programma ha ottenuto con il passaggio a Sky. Non è che avessimo dubbi sulla qualità della transizione, ma la curiosità per scoprire il programma sotto un diverso aspetto era tanta. Eppure ci sentiamo di dire che Pechino Express non è cambiata così tanto. In realtà è effettivamente cambiata molto dal punto di vista tecnico, produttivo e di riprese, e anche rispetto alla liberta che le personalità al suo interno hanno avuto, ma spieghiamo meglio.

Meno censure e meno limiti, nel bene e basta

Pechino Express

Dalle tante, tantissime parolacce di sfogo dei nostri protagonisti, alle battute sotto ogni ambito e con tanta autoironia di alcuni personaggi, questo è forse stato il miglior cambiamento possibile per il programma. Certo, le riprese con droni più tecnologici e il budget per giocare in grande in ogni paese hanno arricchito l’intrattenimento e l’impatto scenico di Pechino Express, ma non potevamo fermarci a quello. Sarebbe quantomeno ipocrita valutare un prodotto così profondo, dal lato tecnico e registico, valutando il nuovo montaggio delle scene o la scelta delle canzoni. Sono appunti che ci siamo permessi di fare analizzando il cambiamento col passaggio a Sky, ma non sono veramente fattori influenti per la stagione.

La diminuzione delle censure, invece, lo è stata molto più di quanto ci aspettassimo. Un qualcosa di così semplice è riuscito a togliere l’ennesima barriera tra viaggiatori e telespettatori, rendendo Pechino Express ancora più vero. Nei suoi litigi, nella stanchezza, nel divertimento e anche nei momenti in cui dici cose che non dovresti dire e non pensi. Un fattore così piccolo, ma al tempo stesso così grande. Un po’ come l’essenza stessa del programma che ha così concluso la sua nona stagione, la prima dopo la pandemia globale.

Un ritorno alla normalità, ma non la nostra

Abbiamo dato Pechino Express per scontato per troppo tempo, alcuni ancora lo vedono come l’ennesimo programma per fare ascolti e basta, altri come un altro modo di riunire personaggi famosi in una dinamica diversa. E infatti come ogni spettatore gli si approcci per la prima volta, abbiamo visto tanti volti confusi davanti ai primi episodi. I toni erano scanzonati, molto comici e leggeri; ma noi sapevamo qualcosa in più rispetto a quegli spettatori. Da conoscitori del programma da più di un decennio siamo consapevoli di come quel divertimento pian piano spinga lo spettatore in una zona emotiva senza che esso se ne accorga.

E prima che qualcuno lo possa avvisare, ci pensano gli episodi finali di Pechino Express ad attirare la sua attenzione, il suo sguardo, le sue emozioni e il suo respiro. Gli Emirati Arabi e Dubai erano lo scenario perfetto per dare vita all’ennesima rincorsa magica verso la vittoria finale. Una serie di passaggi, ricerche, urla e respiri trattenuti ai quali siamo ormai abituati. È la situazione di ansia che ormai viviamo come comfort, è l’apice del rito che in ogni edizione viene costruito man mano dal primo, leggero episodio.

La nona edizione ci ha dato quello che serviva

Pechino Express

L’insieme di personaggi è stato come sempre un mix di stupore e curiosità, non tutte le coppie hanno funzionato benissimo, ma Pechino Express non è mai stata questo. Pechino è il racconto di un viaggio che diventa più emozionante man mano che si va avanti, che i viaggiatori accumulano esperienze di vita e una vicinanza totale come coppia di concorrenti. Dal primo giorno avevamo già adocchiato alcune delle coppie più longeve come Italia-Brasile che avevano quel forte sentore delle Top di qualche edizione fa, o i Pazzeschi che ricordavano tanto i Wedding Planner, finalisti nell’ottava stagione.

Come anche le personalità completamente opposte degli Indipendenti e di Mamma e Figlia, entrambi caratteristici per i motivi più disparati e diversi. Effettivamente qualche coppia come gli Sciacalli ci era sfuggita, ma il programma è stato in grado di gestire in ottima maniera le coppie finali. Non che alle altre sia stata data meno importanza, ma in fase di montaggio sono stati fatti risplendere in particolare. Ovviamente insieme ai luoghi visitati e le culture del posto. Perché neanche col passaggio a Sky e con la pandemia globale hanno rinunciato a farci vivere e scoprire un mondo completamente nuovo. Un mondo forse più vicino del solito rispetto alle altre edizioni, ma non per questo meno sorprendente e magico sin dalla prima puntata. Perché forse uno degli altri vantaggi più grandi di questa edizione è proprio il rispetto e la magia dei primissimi luoghi visitati.

Il futuro non è roseo, di più

Se qualcuno avesse avuto qualche timore rispetto al passagio a Sky, siamo abbastanza sicuri che questi siano spariti con l’ultima stagione appena conclusa. Pechino Express non solo è riuscita a mantenere il proprio stile e la propria identità, ma ha saputo riadattarsi ai tempi attuali e alla sua nuova rete e pubblico. Che il prossimo viaggio sia in Sud America, in Africa o in Oceania, non vediamo l’ora che Pechino Express ci permetta di vivere una nuova esperienza anche da spettatori. Pronti a ricordarci chi siamo, da dove veniamo, ma soprattutto chi sono e da dove vengono tutte le altre persone nel mondo. Aprendo gli occhi al loro mondo e le loro giornate così diverse dalla nostra vita giornaliera, ma nelle quali scorrono le stesse ore nostre.

Siamo pronti a vedere dieci coppie di vip o personalità che ci faranno porre molte domande, ma che pian piano impareremo a conoscere nel loro strato più profondo e umano. Coppie che vedremo sempre più amalgamarsi nelle culture a loro estranee e rimanere stupiti dal loro amore e la loro generosità. Poi che vi piaccia il montaggio degli episodi, la scelta delle canzoni moderne o più ricercate per ricordare le nuove culture, che preferiate un linguaggio più pacato o uno più diretto e realistico, non potete negare il fatto che Pechino sia fatta di emozioni e che queste rimarranno sempre il punto focale del programma.

Quel lato più intimo della connessione tra spettatori e Pechino Express, nella sua forma più semplice e diretta ai nostri cuori. È l’unico vincolo che pretendiamo di mantenere con esso e che necessitiamo di sentire ancora nostro. Quel piccolo angolo di gioia semplice, casalinga e umana, che tante persone ricercano ogni giorno. Pechino Express è un viaggio all’interno di noi stessi attraverso ogni altra persona del mondo e mai come in questo momento ci sentiamo di promuoverlo a pieni voti, sia per la qualità, sia soprattutto per l’intenzione.

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