George RR Martin attualmente è impegnato nella scrittura dell’ultimo romanzo della saga di Game of Thrones. Di recente in un post del suo blog ha rivelato che quanto sta scrivendo si sta allontanando sempre di più da quello che abbiamo visto nella serie madre e che quasi sicuramente il finale dei libri sarà molto diverso. Intanto c’è molta eccitazione per il primo atteso spin-off della serie, House of the Dragon, che arriverà ad agosto su HBO Max e in contemporanea in Italia su Sky e Now. Proprio l’autore della saga ha avuto modo di guardare in anteprima i primi nove episodi di House of the Dragon e ne è rimasto davvero entusiasta.
George RR Martin ha di recente anche parlato del futuro del franchise di Game of Thrones.
Mentre The House of the Dragon sta per essere lanciato sulla piattaforma di streaming HBO Max, altri 6 spin-off sono attualmente in fase di sviluppo. Lo scrittore ha parlato nel corso di un’intervista rilasciata di recente a The Hollywood Reporter della piega che vorrebbe prendesse il franchise. Martin ha rivelato che spera che Game of Thrones segui l’esempio del Marvel Cinematic Universe che comprende al suo interno prodotti molto diversi tra loro. Ecco cosa ha detto:
“MCU ha The Avengers, ma ha anche uno spettacolo completamente diverso come WandaVision. Questo è ciò che spero che possiamo fare con questi altri spin-off di Game of Thrones, così da avere una grande varietà di serie che raccontino in modo diverso la storia di questo mondo fantasy. Ci sono così tanti modi in cui puoi raccontare una competizione per sedere sul Trono di Spade.“
George RR Martin ha anche ammesso che spesso si chiede quale sia il suo ruolo nel franchise che è nato dai suoi romanzi. Si domanda quindi di frequente:”Sono George Lucas? Sono Gene Roddenberry? Sono Stan Lee?” A quel punto allora il giornalista di The Hollywood Reporter ha chiesto allo scrittore chi preferirebbe essere tra i tre. George RR Martin ha detto che non ne ha idea, ma che probabilmente non vorrebbe fare la fine di Stan Lee. Secondo il suo modo di vedere, Stan Lee infatti non aveva voce in capitolo sulle trasposizioni delle sue storie e lui non vorrebbe mai che gli accadesse questo. Ecco cosa ha detto:
“[Ma] forse alla fine non vorrei essere come Stan Lee. Lui non aveva alcun potere, nessuna influenza. Non stava più scrivendo le storie. Non poteva dire: ‘Non creare questo personaggio’. Era solo una persona amichevole che portavano alle convention e che faceva qualche cameo. Essere cacciato dal mondo e dai personaggi che hai creato, per me sarebbe difficile”.
Voi cosa ne pensate?
