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Cosa non ha funzionato nella prima puntata de Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere

il signore degli anelli
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Attenzione! Questo articolo contiene spoiler sulle vicende narrate all’interno dei primi due episodi della serie Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere.

Il momento che i fan della saga cinematografica hanno atteso per anni è finalmente arrivato: Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere è finalmente fuori, pronto per fare sognare ancora una volta tutti gli amanti del genere fantasy e dell’incredibilmente ricco e vasto universo creato dal genio di J.R.R. Tolkien. Con oltre 25 milioni di spettatori nelle prime 24 ore dal suo debutto il 2 Settembre, i numeri parlano chiaro. D’altro canto, non potevamo aspettarci di meno da una delle serie più attese del panorama seriale televisivo – nonché tra le più costose mai realizzate (con 465 milioni di dollari di budget, è di gran lunga la serie che è costata di più al colosso di Jeff Bezos).

Abbiamo già parlato, in una nostra personalissima recensione, dei primi due episodi. Quello che vogliamo fare adesso è approfondire ulteriormente ciò che abbiamo visto, cercando di riflettere sugli elementi che ci hanno convinto ma anche e soprattutto su quegli elementi che invece non lo hanno fatto. Per farlo, ci focalizzeremo solo ed esclusivamente sull’episodio Pilot, 1×01.

Ancor prima che uscisse con il suo pilot, Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere aveva già polarizzato il pubblico: c’era chi, entusiasta di essere catapultato ancora una volta nella Terra di Mezzo, non aspettava altro. C’era chi, invece, temeva profondamente che l’universo di Tolkien sarebbe stato stravolto.

Tale polarizzazione si è palesata ancora di più quando è stato lo stesso Elon Musk a criticare la serie su Twitter («Tolkien si sta rivoltando nella tomba»).

Senza voler sindacare su quelli che restano personalissimi pareri – i gusti son gusti, non giudichiamo – è innegabile come il budget stratosferico sia decisamente evidente.

A livello qualitativo, sia che si guardi al comparto CGI sia che si guardi a quelli fotografico e scenografico, Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere è un prodotto di livello estremamente elevato. Al pari delle migliori produzioni cinematografiche.

Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere
Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere (Reame di Valinor, terra degli Elfi) – 1×01

Le ambientazioni e i paesaggi messi in scena dal regista spagnolo J.A. Bayona nei primi due episodi de Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere rendono giustizia alla pluripremiata saga portata sul grande schermo dal regista visionario Peter Jackson, così come le scenografie e il comparto make-up. Molte ambientazioni, poi, strizzano l’occhio (neanche così velatamente) ai fan della saga, restituendo luoghi a noi familiari – ma in un tempo molto antecedente agli avvenimenti che hanno visto protagonista la Compagnia dell’Anello – una su tutte, la città nanica di Khazad-dûm.

In un periodo antecedente agli avvenimenti raccontati all’interno della trilogia, abbiamo detto.

Si, perché la storia narrata all’interno de Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere, ci proietta nella cosiddetta seconda Era (per avere un’idea della distanza temporale che separa le due storie, basti pensare che le vicende raccontate all’interno della trilogia avvengono al termine della terza Era della Terra di Mezzo) attraverso la voce di una giovane Galadriel, interpretata dall’attrice gallese Morfydd Clark. Il periodo in cui si svolgono le vicende narrate all’interno della serie è quello relativo alla nascita dei cosiddetti Anelli del Potere, gli anelli che Sauron, l’Oscuro Signore avrebbe creato per portare oscurità e disperazione su tutta la Terra di Mezzo, soggiogando e piegando al suo potere tutte le creature esistenti – siano loro Elfi, Nani o Uomini.

Con questa lunga premessa vogliamo dimostrare come, nonostante il pilot de Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere sia ben lontano dalla perfezione, è riuscito comunque nell’arduo – e tutt’altro che scontato – compito di rendere giustizia all’universo creato da J.R.R. Tolkien.

Vogliamo infatti concentrare l’attenzione su quegli elementi che non hanno funzionato, o che potevano funzionare meglio, all’interno dell’episodio pilot. Primo fra tutti, lo scorrere della narrazione. Guardando unicamente all’episodio Pilota de Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere, non avviene granché. Certo, ci vengono presentati i personaggi principali – Galadriel, come già detto in precedenza, ma anche un giovane Elrond (interpretato da Robert Aramayo), l’elfo silvano Arondir interpretato dall’attore portoricano Ismael Cruz Córdova e la giovane Nori del popolo nomade dei Pelopiedi (interpretata da Markella Kavenagh) – ma questa presentazione non lascia spazio ad un effettivo proseguimento all’interno della storia. Piuttosto, l’episodio 1×01 pone le basi per gli episodi che verranno, limitandosi perciò alla presentazione dei personaggi e consegnandoci qualche cliffhanger sul finale.

Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere
Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere (Elrond) – 1×01

È evidente, dunque, come l’episodio Pilota della serie avesse un duplice obiettivo: da un lato, di essere all’altezza delle aspettative – sia quelle degli spettatori, sia quelle degli investitori – presentando un comparto tecnico impeccabile (l’unica scena d’azione, che vede Galadriel alle prese con un Orco, sembra essere inserita unicamente a questo scopo) e una fotografia e una scenografia degne. Dall’altro, aveva lo scopo di far fraternizzare lo spettatore con i personaggi che lo accompagneranno attraverso questo lungo viaggio. Il problema nella realizzazione di un progetto simile, è che si rischia di mettere in secondo piano la storia stessa.

Ciò che emerge, attraverso uno sguardo attento e analitico, è che i creatori non abbiano voluto osare fino in fondo, molto probabilmente perché la posta in gioco era – ed è ancora – molto alta. Se Amazon Prime Video ha davvero intenzione, attraverso Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere, di lasciare un solco profondo nell’immaginario collettivo e nella storia delle serie tv , andando così ad affiancarsi a colossi del genere fantasy come Game of Thrones, dovrà fare molto di più che osare. Dovrà non solo rispettare e anzi far risplendere la creazione di Tolkien – un fallimento provocherebbe l’ira funesta di orde di fan, che Amazon non vuole assolutamente inimicarsi – ma anche raccontare una storia di avventura, una storia in grado di incantarci come successo già vent’anni fa. Di farci amare – e odiare – i suoi personaggi al punto tale che non potremo più dimenticarli.

Dovrà raccontare la storia degli Elfi, degli Uomini e dei Nani che posero le prime fondamentali pietre, senza le quali il cammino di Frodo non avrebbe mai avuto inizio.

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