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Billions 6×09/6×10 – Cesare e De Gaulle

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla 6×09 e la 6×10 di Billions

La guerra è esplosa una volta per tutte, e ha mostrato fin da subito le conseguenze dirompenti che può avere e avrà su ognuno dei personaggi coinvolti nel duello. Dopo aver trascorso quasi un’intera stagione a provocare il nuovo arrivato per colmare il vuoto lasciato dal vecchio grande nemico, Chuck Rhoades ha finalmente trovato quello che cercava. Ma non quel che si aspettava di avere dal novello rivale. Una sconfitta netta, insindacabile. Unita a un’umiliazione pubblica, davanti ai suoi occhi. Messo al tappeto come mai Axe era riuscito a fare, o almeno non così. Sconfitto sul suo campo da Mike Prince, costretto dagli eventi (e soprattutto da Chuck) a ripagarlo con gli interessi attraverso la medesima moneta, dopo aver fatto tutto il possibile per evitare di sporcarsi le mani e arrivare a uno scontro con lui. Risultato? Chuck viene esautorato dal Senato e perde il posto da procuratore generale, Prince mostra il suo volto peggiore e Billions si ritrasforma nella vera Billions. Quella che avevamo atteso per otto episodi e che temevamo di non rivedere più.

Hindenburg e Johnny Favorite, nona e decima puntata della sesta stagione, sono state per ampio distacco le migliori da molto tempo a questa parte. E hanno rimodellato i soliti schemi tipici della serie tv, capace di covare nella cenere i colpi di scena più esplosivi con rarissima maestria, per regalarci due ore intense al punto da poter rappresentare allo stesso tempo un pilot o un finale. Non sono state nessuno dei due, e questo la dice lunga su quello che ci resta ancora da vivere. Perché il colpo inferto da Mike a Chuck è uno di quelli che non si dimenticano facilmente: il procuratore paga a carissimo prezzo l’arroganza dell’uomo superbo che ha provocato in ogni modo possibile l’orso, viene sconfitto nel terreno politico in cui aveva sempre recitato la parte del padrone e viene messo nel sacco da una strategia che solo un uomo accecato dall’ego non poteva in alcun modo intravedere.

Prince, dal canto suo, ha mostrato una volta per tutte chi sia davvero: se qualcuno aveva ancora dei dubbi sul potenziale del personaggio, è sufficiente concentrarsi su due momenti specifici per cambiare idea. Prima il miliardario assiste infatti alla sconfitta dell’avversario, trovando nella necessità di esser presente in prima persona uno dei suoi grandi punti di forza e , con ogni probabilità, il più pericoloso dei punti deboli. Poi capitalizza come meglio non avrebbe potuto l’umiliazione inferta al nemico, con una festa che unisce quattro elementi chiave che lo impongono sotto una nuova luce e lo investono di un ruolo che finora non aveva ancora ricoperto fino in fondo. Attraverso un’efficace e machiavellica manipolazione, recupera la loro fiducia dopo aver perso le Olimpiadi, incute timore nei suoi uomini (il mistero intorno alla cena), trova il loro rispetto (la sconfitta dell’avversario storico di Axe) e il loro amore (la festa). Mike, in sostanza, conquista definitivamente gli uomini che finora erano stati suoi solo sul libro paga, facendo sì che non d’ora in avanti non siano più gli uomini di Axe: adesso sono i suoi uomini, in tutto e per tutto.

Billions trova quindi così in Prince un principe divenuto re. O meglio, il suo nuovo Cesare. In un dialogo intenso e rivelatore con Wendy, finalmente tornata protagonista delle dinamiche più essenziali di Billions, Mike svela il suo vero volto. Prima di tutto a se stesso, dopo averlo celato per troppo tempo sotto la maschera del filantropo, tanto radicata da ingannare anche la propria anima. Mike non vuole essere il nuovo Axe, non vuole essere il nemico ideale di Chuck. Vuole essere di più, molto di più. Un uomo pieno di sé al punto da voler essere il vero Cesare del suo tempo. Un megalomane, un egomaniaco che mente e si racconta una realtà irreale per giustificare le sue azioni e i suoi obiettivi. Va oltre la ricerca della libertà di Axe e il bisogno di giustizia di Chuck: è, oltre ogni scrittura, un uomo di potere che brama il potere e lo alimenta, senza accettare l’idea che gli altri non possano amarlo e in qualche modo venerarlo. Necessità di un riconoscimento, di un’attestazione costante del suo status.

Come avevamo già sottolineato nel corso dell’ultima recensione di Billions, questo è il vero anello di congiunzione che lo porta sul medesimo campo di Chuck, il capopopolo senza popolo che sognava di “reinterpretare” De Gaulle nella versione distorta di un personaggio storico profondamente distante da lui. E questo potrebbe portarlo a tradirsi, attraverso il tradimento di chi gli è ora vicino. Come andò a finire la storia di Cesare, d’altronde, lo sanno un po’ tutti. E allora non possiamo non vedere nella misteriosa telefonata di Wendy un possibile indizio su un’asse potenziale con l’ex marito o con l’ex amante, il cui ritorno sembra quasi esser stato evocato dalle numerose (e insolite) menzioni ricevute in questi due episodi. Ma Wendy potrebbe non essere l’unica a pugnalare alle spalle il suo Cesare. Taylor, infatti, sembra esser sempre più prossima a un punto di rottura, e la notte di fuoco trascorsa da Rian con Mike potrebbe diventare il casus belli perfetto. Mason, infatti, si sente sempre più limitata all’interno della MPC, e chissà che negli ultimi due episodi non possa riservarci una grande sorpresa, pugnalando alle spalle un uomo col quale non è mai scattata la scintilla.

Il potenziale non le manca: Taylor è in tutto e per tutto la creatura più riuscita di Axe, e nelle sue inquietanti parole riservate a quelli che sarebbero prima di tutto due amici, abbiamo rivisto in tutto e per tutto il Bobby dei tempi d’oro di Billions. Staremo a vedere, ma una cosa è certa: Chuck ha mostrato in ogni modo di non volersi arrendere e i numerosi tentativi di fermarlo dopo la disfatta, farlo ragionare e distendere i suoi nervi non sono andati a buon fine. Non sventolerà una bandiera bianca e ha già un piano in mente. Chi coinvolgerà? Wendy? Taylor? Lo stesso Bobby? Difficile da prevedere fino in fondo, ed è bellissimo per questo. Così come è bella una consapevolezza: non capitava da tempo di attendere con tanta carica i prossimi due episodi di Billions, gli ultimi di una stagione che sta sorprendendo in positivo a prescindere dai passaggi a vuoto. Viste le premesse, al di là del risultato finale è di per sé una grandissima vittoria.

Antonio Casu