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Better Call Saul e il film su Jesse Pinkman potrebbero essere collegati?

Inutile negarlo: la notizia del momento, che ha scombussolato il mondo delle Serie Tv, è che Vince Gilligan scriverà (e forse dirigerà) un film ambientato nell’universo Breaking Bad, le cui riprese inizieranno in New Mexico questo mese. Sembra, inoltre, che la storia racconterà come (e se) Jesse Pinkman sia riuscito a ricostruire la sua vita dopo gli eventi visti nella serie: trovate tutte le informazioni in questo articolo.

Quello che, invece, preme sottolineare in questo approfondimento riguarda la potenziale contestualizzazione delle vicende post Breaking Bad e teorizzare se (e come) le scene in bianco e nero di Better Call Saul possano in qualche modo collegarsi alla storia di Jesse Pinkman.

better call saul

Abbiamo imparato a conoscere Vince Gilligan e ormai da tempo sappiamo che niente di ciò che fa è lasciato al caso. Riflettendo, infatti, sui personaggi (più o meno) principali rimasti in vita dopo gli eventi di Breaking Bad, se escludiamo la famiglia di Walt, rimangono due soggetti: Saul Goodman (alias Jimmy McGill) e Jesse Pinkman. Riguardo il primo, Gilligan e Gould hanno pensato di raccontare con Better Call Saul la degenerazione del suo essere, partendo da sei anni prima degli eventi della serie madre. Tuttavia, non possiamo ignorare il fatto che i primi minuti di ogni primo episodio delle quattro stagioni finora prodotte ci mostrino un Saul Goodman in incognita, col falso nome di Gene, intento a gestire un Cinnabon in un centro commerciale del Nebraska. È il momento, dunque, di fare il punto della situazione sulle quattro sequenze in bianco e nero in questione.

In Uno, vediamo una normale giornata lavorativa di Gene nel suo negozio: prepara dolci, coordina il lavoro dei dipendenti e torna a casa. Qui, colto da un attacco di nostalgia, passa la notte a rivedere tutti gli spot pubblicitari girati per la sua attività da avvocato/criminale: ha, infatti, conservato tutte le vecchie videocassette appartenenti alla sua vita precedente.

In Switch, premiére della seconda stagione, continua la noiosa esistenza di Jimmy: dopo aver finito l’attività, si reca nei locali adibiti all’immondizia, ma la porta si chiude e rimane bloccato all’interno. Terrorizzato all’idea di attirare la polizia chiamando aiuto, rimane ad attendere che qualcuno arrivi, cosa che avviene più di tre ore dopo. La scena si chiude con un primo piano sul muro in cui scorgiamo la scritta: “SG was here“.

Better Call Saul

La terza stagione si apre con Mabel, episodio che mostra ancora una volta Gene in una fase della sua giornata lavorativa: in particolare, la pausa pranzo. Mentre consuma il suo panino, vede un ragazzo nascondersi in una cabina fotografica, raggiunto poco dopo dalla polizia: gli agenti gli chiedono se abbia visto un ragazzino fuggire, e lui riluttante indica la cabina. Dopo che la polizia lo ha scovato, Gene si alza in piedi e urla: “Non dire niente, chiama un avvocato!“. Poco dopo, rientra nella pasticceria e sviene.

Sicuramente più curioso è il caso dell’ultima – per ora – scena d’apertura di Better Call Saul: in Smoke, a causa dello svenimento precedente, Gene viene portato in pronto soccorso per alcuni accertamenti. Al momento della restituzione dei documenti l’ex avvocato va nel panico perchè sembra che il suo (falso) codice sanitario non venga accettato dal sistema: si tratta, però, di un errore della segretaria.

Scampato il pericolo, Gene sale su un taxi per tornare a casa, ma si ritrova in una situazione surreale: pende, dallo specchietto retrovisore, un souvenir di Albuquerque. Il tassista, inoltre, lo fissa a lungo, come se stesse cercando di riconoscerlo o, addirittura, lo abbia già riconosciuto. Spaventato, Gene chiede di scendere ma il tassista ci mette qualche secondo di troppo a fermarsi: una volta sceso, Gene si allontana, notando però che il taxi è rimasto fermo col motore ancora acceso.

Questo è ciò che succede. Tuttavia bisogna soffermarsi sul alcuni interrogativi legittimi che potrebbero risultarci utili nel collegare questa storia a quella di Jesse Pinkman. Consideriamo, infatti, il fattore temporale: sia nella narrazione che nella produzione delle due opere.

Dal punto di vista narrativo, la domanda è: in che periodo temporale possiamo incastrare le scene in bianco e nero di Better Call Saul?

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La risposta potrebbe essere duplice. Si potrebbe affermare che si svolgano “subito dopo gli eventi di Breaking Bad“. Personalmente, invece, mi sento di sposare un’altra teoria: ritengo possano essere passati circa un anno e mezzo/due anni dalla morte di Walter White. Questo perchè, da un lato, Saul Goodman ha perso gran parte dei capelli, soprattutto sulla nuca: non è un “taglio diverso”, la stempiatura che aveva si è palesemente ampliata, e i capelli non si perdono in pochi mesi.

Dall’altro perchè, come viene fatto intuire proprio in Breaking Bad, un personaggio pubblico come Saul avrebbe richiesto un tempo maggiore per “scomparire”. Per citare lo stesso estrattore nella 5×15 di Breaking Bad,la sua faccia è sui cartelloni pubblicitari di tutta Albuquerque”. Quindi possiamo supporre che prima di diventare Gene, Saul sia rimasto nascosto in qualche altro nascondiglio per almeno sei mesi. Il fatto che sia così ben inserito nella pasticceria, inoltre, fa pensare che non sia lì da pochi mesi, ma che abbia alle spalle almeno un anno di lavoro: da ciò l’approssimativo calcolo di circa 2 anni.

Veniamo adesso a valutare l’aspetto più freddamente realistico ma necessario per comprendere il potenziale collegamento tra queste storie: il film su Jesse uscirà prima o dopo la quinta stagione di Better Call Saul?

Fermo restando che possiamo supporre che la prossima stagione dello spin-off di Breaking Bad possa essere l’ultima, siamo portati a credere che verranno portate a compimento le vicende delle scene in bianco e nero. Il punto, che ha lasciato tutti di stucco, è che le riprese del film iniziano questo mese: sicuramente prima, dunque, di Better Call Saul. Anzi, è lecito supporre che Gilligan sarà impegnato per ora proprio nella produzione del film, accantonando momentaneamente la serie. Questo può significare qualcosa? Secondo me, sì.

A più riprese autori e interpreti (Aaron Paul) hanno fatto capire che Jesse Pinkman era finalmente “libero di affrontare la sua nuova vita” alla fine di Breaking Bad. Non è da escludere, dunque, che la storia inizi con un Jesse già inserito nella sua nuova vita: magari da un paio di anni? Certo, potrebbe anche essere interessante capire come Jesse possa salvarsi dalle grinfie delle forze dell’ordine che ne hanno registrato da mesi la scomparsa. Al di là di queste scelte narrative, se il film uscisse prima dell’ultima stagione di Better Call Saul potrebbe essere il collante definitivo per le due storie: quella di Jesse e quella di Gene/Jimmy/Saul.

Pensiamo, ad esempio, a un finale del film che può avere proseguimento solo nelle scene in bianco e nero della serie, ammesso che rimangano in bianco e nero: avrebbero senso, in questo modo, le dichiarazioni dell’attore e in generale le voci che parlano di Jesse Pinkman nell’ultima stagione di Better Call Saul.

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Ma perchè (e qui siamo costretti a volare ancora di più con la fantasia) Jesse e Gene dovrebbero incontrarsi? Per caso, possiamo supporre. L’unico motivo per cui Jesse possa essere alla ricerca di Saul è il vendicarsi definitivamente per aver aiutato Walt ad avvelenare il piccolo Brock: ma è una storia di vendetta quella che Gilligan vuole raccontare? Sembra molto improbabile, soprattutto considerando la svolta psicologica che aveva preso il personaggio nel finale della quinta stagione di Breaking Bad: arrendevole e intenzionato a cancellare il passato. E se fosse il caso a farli incontrare, può avere un ruolo il tassista con il ciondolo di Albuquerque in Nebraska visto nella scena b&w della quarta stagione di Better Call Saul?

In questi casi, niente è da escludere. Per come ci ha abituati Gilligan, non è impossibile immaginare un incontro tra questi due personaggi sia nel film che nella serie. In ogni caso, l’attesa è cominciata: armiamoci di pazienza e speriamo che il tempo passi in un attimo.

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