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Vince Gilligan, prendi tutti i miei soldi

Ebbene sì. Ci siamo arrivati. Dopo anni e anni di fake news sul fatto che Breaking Bad potesse in qualche modo continuare, alla fine ci siamo arrivati veramente. Ma non in modo tipico, banale, standard. Non può mai essere così se la mente è Vince Gilligan. E così Breaking Bad continuerà, ma al cinema. Con un sequel su Jesse Pinkman. Che tutti quanti, diciamoci la verità, siamo curiosi di sapere che fine farà da ormai 5 anni. Lo scopriremo presto.

Breaking Bad continua in modo non convenzionale, ma continua. Perchè no, questa non è un’altra storia, come nel caso di Saul Goodman e Better Call Saul. Quella di Pinkman che vedremo sul grande schermo sarà esattamente il prosieguo della storia che abbiamo già visto in Breaking Bad. Magari a parte lui ci saranno tutti altri personaggi, tutt’altra ambientazione, persino tutto un altro canovaccio. Ma di fatto, è il prosieguo della storia. Di quella storia.

E quindi, giù a fantasticare. Ci sarà Walter White? Magari il film sequel su Pinkman non è altro che un modo per distogliere l’attenzione dal grande ritorno del Professore, che si insedierà a sorpresa nella trama? Magari addirittura da vivo? Oppure da morto, tramite flashback? E Skyler? Saul? Le domande sono infinite, ma ciò che conta, al momento, non è questo.

Ciò che conta è che Vince Gilligan ci ha dato per l’ennesima volta prova del suo genio. Stavolta non genio della scrittura, della sceneggiatura o della regia. Stavolta, genio del marketing. 

Si era detto “Non continuerà mai Breaking Bad, non sfrutterà il prodotto che lo ha consacrato perchè lui, a differenza di altri, ci tiene al suo prodotto. Preferisce la storia ai soldi”. Niente di più vero, la cosa vale anche adesso. Ma Vince ha trovato un modo – due modi – per continuare a sfruttare il suo prodotto senza perderci la faccia in nome del dio denaro. Un modo per far convivere soldi e storia.

A differenza di altri, che con reboot e improbabili sequel vari a distanza di anni, senza grandi idee, hanno solo sfruttato l’effetto nostalgia della serie stessa per tirar su qualche altro milione  offrendo al mondo prodotti scadenti, molto spesso rovinando l’immagine di ciò che era la serie da loro creata, Gilligan ha riflettuto molto bene.

Prima ha creato Better Call Saul. Ha sì sfruttato l’effetto Breaking Bad, ma in un modo sostanzialmente inattaccabile. Ha costruito un altro universo, un altro protagonista, un’altra storia pur con gli stessi personaggi – molti dei personaggi di BCS hanno fatto parte di Breaking Bad – e le stesse ambientazioni. E’ riuscito a creare il primo spin-off pressochè completamente autosufficiente nella storia delle serie tv. Di fatto, ha creato una nuova serie televisiva da una costola della precedente, senza perderci la faccia e anzi, entusiasmando totalmente il pubblico sotto ogni punto di vista.

Poi è riuscito a trovare anche il modo per dare un seguito a Breaking Bad, senza che nessuno se ne accorgesse. Una serie intera su Jesse Pinkman non poteva essere un prequel come è stato con Better Call Saul. In primis perchè sarebbe stato ripetitivo, in secundis perchè il Jesse del passato non ha lo stesso fascino e lo stesso potenziale del Saul del passato, per struttura. Infine, perchè di fatto sarebbe stato percepito come una effettiva sesta stagione di Breaking Bad. E questo avrebbe rovinato l’immagine del prodotto originale.

Ma l’occasione era ghiotta, troppo ghiotta. Vince ha amor proprio e amore per i suoi prodotti, però non è un fesso. Se un modo per proseguire Breaking Bad senza proseguire Breaking Bad c’era, lui lo avrebbe trovato. E lo ha trovato.

Il film su Pinkman è un’idea sostanzialmente geniale sul piano marketing. Trasporta Breaking Bad in un’altra dimensione, quella cinematografica. Non si prende il rischio di fare una nuova serie-sequel con la concreta possibilità di vederla naufragare malamente, ma decide di concentrare tutto in un’ora e mezzo\due ore, per sfamare la curiosità di tutti quelli che ancora volevano sapere che fine avesse fatto Jesse. L’idea di trasportare il tutto al cinema poi lato marketing è interessante anche sotto un altro punto di vista: Aaron Paul, che si presume tornerà a vestire i panni di Jesse, è diventato nel frattempo sempre più un attore da grande schermo.

Vince Gilligan è riuscito a fare qualcosa di inenarrabile. Non ha sfruttato l’effetto-Breaking Bad una, bensì due volte. Con una nuova serie e con un film. E a differenza di chi invece fa cose apparentemente più normali, meno accusabili di “Lo fate solo per i soldi”, lui è riuscito a raddoppiare senza essere minimamente tacciabile di volerci lucrare e basta. Certo, ogni giudizio definitivo è rinviato alla resa del film stesso, ma sono sicuro che non ci deluderà e non sarà banale. Non lo è mai stato.

Il sequel di Breaking Bad farà molto probabilmente record su record d’incassi in tutto il mondo, comunque vada a finire. Ed è anche giusto così. Sarà il tributo definitivo a un genio di tutto. Prendi tutti i miei soldi, Vince. Te li sei meritati. 

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