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10 curiosità su Jessica Lange, un’eclettica diva d’altri tempi

Jessica Lange è la regina indiscussa di American Horror Story (qui trovate la recensione del finale della decima stagione). Nonostante all’inizio fosse reticente nell’accettare la parte di Constance nella prima stagione, Murder House, l’attrice si è innamorata della serie, al punto da comparire in ben quattro stagioni.

Ma chi la conosce come Constance, la Madre dei Mostri, o come Suor Jude, forse non sa che Jessica Lange è anche molto, molto di più. La donna ha infatti alle spalle una carriera cinematografica di tutto rispetto, che la fa ascendere meritatamente nell’Olimpo delle star.

Scopriamo dunque qualcosa di più su questa iconica e meravigliosa attrice.

È un’instancabile promotrice dei diritti dei monaci in Nepal

Jessica Lange accresce le fila dei divi impegnati nelle attività benefiche. E bisogna dire che ci si cimenta con profondo impegno e coinvolgimento. L’attrice è infatti coinvolta in diverse cause umanitarie, fra cui la lotta contro l’AIDS in Africa e Russia. È inoltre ambasciatrice dell’UNICEF, sull’esempio di altre icone del cinema come Audrey Hepburn.

Ma una delle cause umanitarie che più la impegna è anche una delle più inusuali: l’attrice, infatti, si batte assiduamente per la difesa dei diritti dei monaci in Nepal, una minoranza svantaggiata che passa spesso e volentieri sotto silenzio.

È ritenuta una delle migliori 25 attrici degli anni Novanta

I fan di American Horror Story avranno senz’altro apprezzato le eccezionali performance di Jessica Lange, nonché la sua incredibile versatilità. Qualità che diventa ancora più evidente se si guardano altri film a cui ha preso parte, a cominciare dal sublime Big Fish- Storie di una vita incredibile di Tim Burton, dove affianca un altrettanto magnifico Albert Finney. Qui la si può vedere alle prese con il ruolo di una moglie e madre amorevole, un simbolo di dolcezza e amore. Un ruolo molto lontano dalle ben più ciniche parti che le sono state affidate in American Horror Story.

Non c’è dunque da stupirsi se l’Entertainment Weekly l’ha annoverata fra le migliori 25 attrici degli anni Novanta. E a rinforzare questa idea, ci sono anche i numerosi riconoscimenti che ha collezionato nel corso degli anni. Fra questi abbiamo ben tre Emmy e cinque Golden Globes.

Fare l’attrice non era nei suoi piani

Jessica Lange ha studiato storia dell’arte. E anzi, eccelleva negli studi al punto che vinse una borsa di studio per studiare presso l’Università del Minnesota. Ma la vita aveva in serbo altri piani.

La donna, infatti, decise di cambiare radicalmente vita per amore. Rinunciò all’università e, dopo aver viaggiato in lungo e in largo, si trasferì a Parigi per lavorare come modella. Ma il vero trampolino di lancio fu New York. nella Grande Mela, infatti, venne presa da un’agenzia di moda e divenne la musa dei fotografi americani. Solo dopo un po’ ottenne la giusta occasione per diventare l’attrice che tutti conosciamo adesso.

Fu rivale di Meryl Streep per un provino (e vinse)

Correva l’anno 1976 e Dino Di Laurentiis stava preparando il remake di King Kong, grande successo cinematografico degli anni Trenta. Il film sarebbe poi diventato iconico, dal momento che fu anche l’occasione per lanciare il tecnico degli effetti speciali Rambaldi, entrato poi nella leggenda per aver realizzato non solo la celeberrima scimmia, ma anche ET, Yoda e tante altre creature fantastiche destinate a entrare nella storia.

E per un film così glorioso era necessaria un’attrice all’altezza.

Molte furono le ragazze che vennero al provino per la parte della “Bionda”, la splendida ragazza che fa innamorare King Kong. Fra queste, c’erano anche Jessica Lange e Meryl Streep.

In realtà, a questi provini è legato anche un triste aneddoto su Meryl Streep. Secondo quanto raccontato dalla stessa Streep, dopo il suo provino, Di Laurentiis la definì apertamente “troppo brutta” per ottenere la parte. Inutile dire che la futura diva di Hollywood, dal fascino algido, incassò con grande stile. Ma la storia non ha ancora cessato di essere oggetto di scandalo. La parte andò quindi a Jessica Lange che, a quanto pare, più si addiceva allo stereotipo di bellezza femminile che il produttore stava cercando.

È molto apprensiva con i figli

Nonostante in American Horror Story Jessica Lange interpreti il ruolo di una madre degenere, nella vita reale la donna è l’esatto contrario. Non solo è una madre affettuosa, ma anche estremamente apprensiva. Ha infatti dichiarato che la sua unica paura sono i suoi figli. Prima di averne, non aveva grandi timori nella vita. Ma da quando ha costruito una famiglia, è letteralmente terrorizzata al pensiero che possa loro succedere qualcosa.

Che dire, speriamo solo che ciò che accade in American Horror Story: Murder House, non l’abbia eccessivamente influenzata. Altrimenti non c’è davvero scampo!

Il padre era commesso viaggiatore

Benché sia originaria del Minnesota, il padre di Jessica, Al Lange, era commesso viaggiatore. Dunque, la bella attrice non era figlia d’arte.

Una cosa è certa: il lavoro del padre ha influenzato molto la sua infanzia. Tutta la famiglia, infatti, ha passato diversi anni a viaggiare, in modo da poter rimanere unita nonostante il mestiere itinerante di Al. Jessica Lange è quindi nomade per natura. Ma quando ha avuto il meritato successo, la donna ha pensato bene di ricercare quella stabilità che non ha mai avuto in tutta la sua vita. Ed è per questo che ha deciso di prendere casa proprio in Minnesota. Adesso ha finalmente un posta che possa davvero definire “casa”.

Jessica Lange ha un passato bohèmien

Il primo marito di Jessica Lange è il fotografo Paco Grande. È stato per lui che, giovanissima, ha deciso di rinunciare alla borsa di studio per l’università, in modo da poterlo seguire nei suoi viaggi. L’istinto da nomade, a quanto pare, era più forte di qualunque altra cosa.

Insieme al marito, ha viaggiato per gli Stati Uniti e il Messico su un camioncino sgangherato, per poi proseguire la vita da hippie a Parigi, la città degli artisti. La stabilità è stata raggiunta molto dopo.

In American Horror Story si è rifiutata di girare scene gore

Gore: genere cinematografico che propone scene particolarmente cruente e violente. Questa è la definizione che La Repubblica dà del termine. E si può dire che American Horror Story sia infarcita di scene di questo tipo. Ma non quelle che coinvolgono Jessica Lange. L’attrice ha infatti dichiarato che, benché adori la serie, non è particolarmente interessata a quell’aspetto. E quindi si è sempre rifiutata di prenderne parte.

Parlando del suo rapporto con Ryan Murphy, ha infatti dichiarato di essere giunta con lui a un accordo. Ciò che le interessava approfondire era l’aspetto psicologico della serie, cosa che lui ha sempre rispettato. E da questo compromesso sono nate scene memorabili atte a risaltare il talento dell’attrice, come lo splendido monologo di Suor Jude in Asylum, oppure lo splendido momento musicale sulle note di David Bowie in Freaks Show.

Una sua interpretazione è stata annoverata fra le cento interpretazioni migliori di tutti i tempi

La performance che ha lanciato Jessica Lange nell’Olimpo delle star è stata quella di Frances Farmer nel film Frances, di Graeme Clifford, datato 1982. Nella pellicola, la donna dà il volto a un’attrice teatrale e cinematografica realmente esistita, il cui spirito indipendente e ribelle è entrato in forte conflitto con le logiche dello star system hollywoodiano.

Jessica Lange ha più volte affermato di aver scoperto moltissime cose su sé stessa grazie a quel film. Per esempio, la sua grande rabbia repressa, che qui ha potuto scaricare alla grande. Lei stessa ha detto che è stato come se si “aprisse un pozzo dentro di lei”. Ma che la recitazione sia terapeutica è cosa nota. E in questo caso, la terapia è stata anche redditizia da un punto di vista professionale, dal momento che Premier Magazine ha inserito la sua straordinaria performance in una classifica relativa alle cento interpretazioni migliori di tutti i tempi.

Ha stilato una sua classifica delle stagioni di American Horror Story

Oltre ad essere uno dei simboli della serie, Jessica Lange è anche una grande fan della serie. E non solo: la sa analizzare in maniera dal tutto lucida e obiettiva.

In un’intervista a Gold Derby ha addirittura proposto una sua classifica delle stagioni di American Horror Story, anche se ha preso in considerazione solo quelle a cui ha preso effettivamente parte. Al primo posto ha messo Asylum (diremmo prevedibilmente), seguita a ruota da Freak Show e Murder House.

Per quanto riguarda Asylum e Freak Show, sono quasi a pari merito. L’attrice ha infatti riconosciuto la bellezza di Asylum, anche se per il lavoro fatto si sente sentimentalmente più legata a Freak Show. Ha invece dichiarato che la stagione che ama meno è Coven. Non che avesse da ridire sul suo personaggio, anzi. La donna ritiene infatti che sia scritto benissimo. Ma la storia e il contesto non l’hanno convinta. Non quanto le altre tre stagioni, perlomeno.

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