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The Twilight Zone 1×08 – Non dimentichiamo le nostre origini

L’episodio 1×08 del reboot di The Twilight Zone, dal titolo Point of Origin, ha un tema centrale fin troppo attuale e reale. La protagonista è Eve Martin (Ginnifer Goodwin di Once Upon a Time, del cui finale vi abbiamo parlato qui), una madre casalinga con una ricca famiglia felice e una vita altrettanto felice. A interrompere questa serenità è l’arrivo della polizia, che porta via Anna, la sua domestica del Guatemala.

Sebbene Eve continui a ripetere che Anna è parte della famiglia, non fa poi molto per cercarla e aiutarla. Dà per scontato che l’abbiano presa perché era lì illegalmente. Anche quando Eve e suo marito William vengono portati via da alcuni agenti, lei sospetta che sia per un problema causato da Anna. Ma la verità è un’altra. William e le figlie sono liberi di andare, mentre Eve è costretta a rimanere. Cambia i suoi vestiti colorati e allegri con una tuta arancione, e si ritrova rinchiusa senza nemmeno sapere il motivo.

Proprio dentro questa prigione incontra Anna, la quale la porta da una donna che cerca di far ricordare a Eve il passato dimenticato. Quello che scopriamo è che Eve, insieme a tutti gli altri rinchiusi lì dentro, è un’immigrata, una rifugiata potremmo dire. La sottopongono a diversi esperimenti e operazioni volti a capire se lei è “una di loro”. Si parla qui di immigrati arrivati da un’altra dimensione, una dimensione “dove il cielo era sempre grigio”, e dove le condizioni di vita erano talmente pessime da costringere gli abitanti a viaggiare su un’altra dimensione per ricominciare con un’altra vita. Non è un contesto fin troppo familiare?

Eve inizialmente non ricorda di aver vissuto sull’altra dimensione. Ma, quando finalmente lo ricorda e tutti scoprono che è una di loro, le voltano le spalle, compresi suo marito, le sue figlie e le amiche ricche, che ora la guardano giudicandola come prima giudicavano gli immigrati dal sud america. Ovvero, trattandola come un’estranea.

Eve viene riportata nella prigione dalla quale era scappata, speranzosa, erroneamente, di trovare supporto nella sua famiglia, ma sembra essere un reato provenire da un altro posto. E non solo nella serie tv.

Il messaggio chiaro ed evidente di questo episodio è che tutti siamo migranti in qualche modo, anche se spesso lo dimentichiamo. Eve si credeva superiore alla sua domestica Anna, perché credeva di essere una “vera americana”. Ma la situazione si è capovolta, ricordandole che anche lei proviene da un altro posto. Eve ha imparato la lezione a sue spese, ha capito che essere nati in un altro luogo non è una colpa, né un reato. Lei lo ha capito, ma tutti gli altri no.

The Twilight Zone

Questo episodio nel complesso non dispiace, ma c’è sempre qualcosa che non convince. Il problema di questo reboot è che Jordan Peele vuole parlare di temi attuali e reali utilizzando l’idea della Twilight Zone. Ma si tratta di temi fin troppo noti a tutti, non ci danno quella sensazione di estraneazione, di qualcosa che non potremmo mai immaginare. Tutto ciò che viene raccontato è fin troppo reale. La differenza tra la serie originale e il reboot è che la prima ci trasportava nella Twilight Zone, mentre il secondo porta la Twilight Zone nella nostra realtà. E di base non è una mossa sbagliata, semplicemente però non è vicina all’idea originale, e non ci fa provare le stesse sensazioni.

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