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The Flash – Un confronto onesto tra il film e la serie

Il 2023 è stato un anno importantissimo per il velocista scarlatto, in particolare il periodo che è andato da maggio a giugno, che ha visto prima la fine della lunga narrazione seriale di The Flash, e poi l’uscita al cinema dell’atteso, discusso e chiacchierato live action sul supereroe della DC. Ora, a distanza di qualche mese da questo doppio importantissimo appuntamento, è sicuramente interessante andare a ragionare su cosa queste due esperienze hanno lasciato alla narrazione sul personaggio, ai fan di Flash e in generale al mondo della DC Comics che si aspetta a vivere un momento di svolta epocale per ciò che riguarda il suo comparto cinematografico e televisivo.

Flash è sempre stato uno degli eroi centrali della casa di Burbank, un personaggio che, anche per caratteristiche intrinseche come quella di poter rompere la barriera del tempo e viaggiare tra le epoche, è stato costantemente al centro della trama collettiva dell’universo DC. La sua rappresentazione cinematografica era attesissima da tempo, mentre quella seriale ha segnato pagine importanti della storia televisiva dei supereroi: cosa ci rimane di queste due esperienze ora che, a pochissima distanza l’una dall’altra, sono terminate? Proviamo a ragionarci e a muovere un confronto tra i due riferimenti.

The Flash: uno spirito diverso tra film e serie tv

Partiamo da quella che per anni è stata la narrazione centrale intorno al personaggio: la serie tv. The Flash è nata come primo spin-off di Arrow e di conseguenza ha dato forma all’Arrowverse, il fortunato universo seriale della DC Comics, che ha segnato un momento indelebile dei supereroi in televisione, salvo poi entrare in una sua fase crepuscolare e andare via via a concludersi. Nonostante un calo netto nelle ultime stagioni, The Flash è stata una serie di alto livello, sicuramente un punto di riferimento nella narrazione supereroistica, ma in generale un prodotto con un suo innegabile valore anche fuori dal genere di riferimento, che per anni e anni è stata una presenza abituale del panorama televisivo.

Gran parte della fortuna di The Flash è da ricondurre alla capacità, specialmente nelle sue prime stagioni, di incarnare lo spirito del personaggio, illustrandone l’ampio universo, portando in scena molti personaggi secondari e tanti villain iconici della storia a fumetti del velocista. The Flash, così come prima di lei Arrow, ha anche saputo inserirsi in una sorta di spazio vuoto, perché al tempo della loro realizzazione i supereroi spopolavano al cinema, ma in televisione latitavano e The Flash ha risposto a un’esigenza molto pressante, ritagliandosi così, con un lavoro intelligente, il proprio successo.

È chiaro che, proprio per questioni fisiologiche, il film The Flash non poteva avere la stessa profondità della serie, eppure, guardando il lungometraggio, è impossibile non avvertire l’incapacità di saper restituire quello spirito del personaggio, quell’essenza vitale che ha segnato, per anni e anni, la fortuna del velocista scarlatto negli albi a fumetti. Il Flash del film è, scusate le ripetizioni che stanno per arrivare, meno Flash del Flash della serie, nel senso che la pellicola non ha saputo realizzare un personaggio non tanto fedele nei contenuti o nelle caratteristiche all’originale, ma nell’essenza, cosa che invece la produzione CW ha fatto alla grandissima.

The Flash
Il Flash della serie (640×360)

La differenza di prospettiva

Sta proprio qui la grande differenza tra il film e la serie tv, ma questa differenza si può far risalire, a ben vedere, a una diversità di prospettiva importante, che riporta direttamente alla matrice originaria del concepimento delle due opere. The Flash, la serie della CW, è un enorme tributo al personaggio e alla sua storia, mentre il film utilizza il velocista essenzialmente come escamotage narrativo per realizzare il proprio scopo. Alla base c’è un’enorme differenza di prospettiva: la serie mette il racconto al servizio di Flash, il film mette Flash al servizio del racconto, perché serviva l’unico eroe in grado di “rompere” il multiverso e favorire la transizione verso la new era DC.

Qui si consuma l’essenza del confronto e della lontananza tra i due prodotti. Il film The Flash non è riuscito a incarnare l’essenza del personaggio perché nemmeno ci ha provato e perché, in fondo, nemmeno era ciò che si era prefissato. Serviva una scappatoia per gettarsi alle spalle tutto ciò che si era fatto negli anni, per chiudere una pagina e spianare la strada a un nuovo futuro, quello che James Gunn sta preparando e ha trionfalmente annunciato, che nasce proprio dalle macerie di The Flash. La serie ha chiaramente tutto un altro tono, è un’epopea dell’uomo più veloce del mondo e un enorme viaggio nella storia del personaggio. In quanto tale, The Flash è stata una serie importantissima, capace di ridisegnare la mitica di un eroe così iconico e di portarla sul piccolo schermo, nelle case di tutti gli spettatori, lettori di fumetti e non.

Il Flash del film (640×360)

Lo straordinario viaggio di The Flash

Per usare una metafora cara al buon Barry Allen, The Flash è stata una corsa magnifica, nei meandri dello spazio-tempo contornato da velocisti, maghi del tempo, metaumani e così via. L’entusiasmo con cui possiamo parlare della serie tv sicuramente non potrà mai essere spostato sul film, che mantiene i suoi pregi, ma non dà nulla più agli spettatori. Tornando al confronto, che è il leitmotiv di questa riflessione, è chiaro che fare un raffronto a livello contenutistico tra i due prodotti è inutile, stiamo paragonando una serie di nove stagioni a un solo film, tuttavia è bene ragionare sulla resa del personaggio e, in tal senso, non c’è storia.

The Flash, la serie, è stata una grandissimo viaggio per Barry Allen e i suoi fan, un percorso ricco di emozioni e di avventure. Il film, invece, è essenzialmente una buona pellicola, pure se confusionaria, ma sicuramente non può far breccia nel cuore dei fan di Flash, perché è asettico in relazione all’essenza vitale del personaggio.Il confronto si riduce a questo aspetto, in fin dei conti, anche perché è l’unico parametro considerabile.

A margine di queste due esperienze, comunque, rimane viva la speranza di poter rivedere un Barry Allen, o comunque un Flash anche nelle sue altre versioni, quantomeno al pari di quello di Grant Gustin. Specialmente al cinema, ci sarebbe bisogno di un prodotto iconico sul velocista scarlatto e il nuovo universo DC potrebbe soddisfare, qualora le cose iniziassero davvero ad andare nel verso giusto, questa esigenza. Per il momento ci coccoliamo il nostro Flash, che abbiamo salutato al termine di un viaggio straordinario proprio di recente: chissà che prima o poi questo confronto non vada allargato con qualche altro termine di paragone.