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The Expanse: la recensione in anteprima della sesta stagione targata Amazon Prime Video

Amazon Prime video ci ha dato la possibilità di vedere ancora una volta in anteprima gli episodi della sesta stagione The Expanse. Così, mentre la Rocinante affronta il suo ultimo volo tra le stelle, vi diciamo un po’ cosa ne pensiamo. La recensione è no spoiler, così da non rovinarvi la visione. Buon viaggio.

Che The Expanse sia sempre stata una serie estremamente sottovalutata, lo diciamo da tempi non sospetti. Per un genere, quello fantascientifico, che sta indubbiamente vivendo una nuova epoca d’oro lasciar passare in sordina una serie come questa è quasi un delitto. Perché The Expanse è riuscita benissimo a riempire il vuoto nella sci-fi lasciato dalla lunga serialità a partire dai primi 2010 (dove l’ultima serie tv notabile discretamente lunga è stata forse Batlestar Galactica, conclusasi nel 2009), arricchendo nel contempo il genere di nuovi elementi che stanno diventando la base per la costruzione di una nuova realtà fantascientifica sul piccolo schermo.

Dopo sei anni cos’è e da dove viene The Expanse dovrebbe essere risaputo, ma facciamo un piccolo riepilogo: basata sulla serie di romanzi di Daniel James Abraham e Ty Corey Franck (che scrivono insieme con lo pseudonimo di James S. A. Corey), la serie viene acquisita dal canale televisivo statunitense Syfy, che si occupa esclusivamente di fantascienza, paranormale e horror soprannaturale. Forte anche della loro fama in patria – il primo romanzo ottenne nomination per due prestigiosi premi nella fantascienza: Il Premio Hugo e il Premio Nebula – i due autori diventano anche gli sceneggiatori della serie e riescono a portarla avanti su Syfy fino alla terza stagione, quando venne cancellata per bassi ascolti.

Da qui la storia di The Expanse serie diventa assurda quasi quanto quella editoriale (i libri partirono prima come videogioco MMORPG, poi come gioco da tavolo e POI divennero una saga di libri): il movimento dello zoccolo piccolo ma duro dei fan viene corroborato da uno degli attori principali – Cas Anvar, l’attore che interpreta Alex – che ne diventa anche il testimonial principale a nome degli autori. L’insistenza per il salvataggio di questa serie tanto amata diventa tale da raggiungere le orecchie di Amazon Prime Video e poi sappiamo com’è finita: The Expanse raggiunge la sesta stagione e diventa una delle serie di punta della piattaforma. Non vogliamo spoilerarvi nulla, ma diciamo che considerando il materiale originale non poteva che finire così. Gli autori però hanno assicurato che il mondo di The Expanse tornerà sotto altre forme e non vediamo l’ora di vederlo.

Dove eravamo rimasti? Un riassunto

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Tempo fa avevamo già scritto una recensione in anteprima dell’intera quinta stagione prima che uscisse, così per fare il punto della situazione, nonché una recensione spoiler della prima puntata, dove raccontiamo un po’ dove eravamo rimasti alla fine della quinta stagione e che potete leggervi per rinfrescarvi la memoria prima di addentrarvi nella sesta stagione. Sostanzialmente abbiamo i membri della Rocinante di nuovo insieme dopo la conclusione delle varie storyline che li aveva visti divisi, con l’aggiunta di un membro potenzialmente esplosivo alla gang: quella stessa Clarissa Mao nata per essere una delle antagoniste principali di Holden nella quinta stagione. Dall’altra parte abbiamo un sembra più politicamente coinvolta Avasarala, con la fedele Bobbie a fare da guardaspalle, e una sempre più outcast Camina Drummer – fan favorite da quando è apparsa sullo schermo. Dalla parte dei cattivi abbiamo l’irredimibile Marco Inaros e il confusissimo Filip Inaros, che sarà un po’ la bussola morale di questa breve nuova stagione. Il cambiamento più grosso però è la morte di Alex, improvvisa e crudele nella sua casualità.

Cosa dobbiamo aspettarci dalla sesta stagione?

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Ormai già sappiamo da tempo che la sesta stagione di The Expanse prevede solo sei episodi. E se la cosa all’inizio ci è dispiaciuta, basta il primo frame per capire perché: la storia della serie passa anche dal comparto grafico, migliorato enormemente dal passaggio da Syfy ad Amazon e poi perfezionato di stagione in stagione fino ad arrivare all’ultima magnificente stagione. The Expanse è senza dubbio una serie costosa, probabilmente costosissima a giudicare dai dettagli sempre più minuziosi delle astronavi, dal tempo sempre più lungo trascorso nello spazio. Quello che vi possiamo dire su questa stagione, è che qui il comparto grafico si è addirittura superato; la sesta stagione di The Expanse, una serie tv, potrebbe competere tranquillamente con la sci-fi del grande schermo. Senza dubbio tutto ciò ha contribuito al taglio degli episodi, oltre che l’inevitabile scelta dovuta alla saga originale che prevedeva degli snodi troppo difficili da proporre nella serie (chi ha letto i libri, sa).

Nonostante i sei episodi, però, dobbiamo dire che la stagione riesce abbastanza efficacemente a chiudere alcune delle linee narrative, alcune in modo più efficace di altre. Quello che The Expanse ci ha insegnato fin dall’inizio è che, pur essendo hard sci-fi, il suo cuore sta nei personaggi, nella loro evoluzione e nelle loro relazioni. E la sesta stagione ce lo ricorda più delle altre, presentandoci dei cambiamenti di trama importanti soprattutto attraverso piccoli momenti tra i protagonisti. La cosa bella di The Expanse è che pur essendo ambientata nello spazio futuristico rimane genuina e ben piantata per terra quando si tratta dei personaggi. Ecco che alcune incomprensioni importanti – persino principali nella stagione – si risolvono quasi off screen con dialoghi all’apparenza insignificanti o sguardi di muta comprensione.

Dovete aspettarvi moltissimi di questi momenti: piccoli ma realistici, significativi ma non epici come è la vita.

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In questo modo The Expanse risolverà e chiuderà in cerchio molte relazioni rotte a causa di scelte avvenute nella quinta stagione. Quest’aspetto si vedrà soprattutto tra gli abitanti della Rocinante che – stretti tra Marina libera e l’Alleanza – dovranno risolvere non pochi dissidi interni dovuti soprattutto a scelte prese dai vari membri nella stagione precedente e nella sesta. Ovviamente lasciamo a voi il piacere di scoprire di chi stiamo parlando, ma possiamo dirvi che tutti i nodi aperti verranno portati al pettine senza lasciarsi (quasi) nulla indietro.

Una cosa che abbiamo decisamente apprezzato e che non si vede sempre, è la decisione di mantenere una fortissima coerenza interna anche a discapito di “mangiarsi un po’ di tempo”. La storyline di Naomi Nagata nella quinta stagione è stata un pugno nello stomaco sia per noi che per il personaggio e avrà delle conseguenze fisiche, psicologiche, morali. Decidere di mostrarne i riverberi anche nella sesta stagione è il segno di profonda sensibilità per il personaggio ma anche di un atto d’amore per l’intera storia. Ci fa capire che tutto è importante, che nulla è lasciato al caso. E questo non vale solo per Naomi, ma anche per Drummer e la sua famiglia, per Clarissa Mao e le conseguenze del suo passato, per Amos e la sua scelta di portarla a bordo.

Soprattutto vale per Alex. Oggi è difficile parlare di lui e separarlo dall’attore (che pur essendo stato importantissimo per la serie come accennato, è oggi accusato di cose gravissime e rimosso dal quadro), però vi diremo che Alex viene trattato con una sensibilità infinita ed è sempre presente anche se solo nei gesti, negli sguardi e nelle parole casuali degli altri personaggi. Aspettatevi quindi momenti dolci, delicati e significativi rivolti ad Alex e alla famiglia della Rocinante che tanto ci è entrata nel cuore.

Crediamo che questo sia stata una scelta coraggiosa, ma soprattutto giusta nei confronti della storia, del personaggio e dei fan. The Expanse si è dimostrato ancora una volta un mondo fatto di persone meravigliose e di questo saremo sempre grati.

Però dovete aspettarvi sicuramente anche dei momenti epici, perché di fantascienza dura e pura stiamo comunque parlando. The Expanse ci aveva lasciato con Marco Inaros e i rivoluzionari della Cintura a sparigliare le carte, possiamo dirvi che la sesta stagione riprende da dove ci aveva lasciato, confermando Marco come uno dei villain meno sfumati della serialità odierna. Se oggi fanno gola gli anti-eroi con zone grigie, Marco Inaros rimane allora un cattivo più classico, meno riscattabile. Però ha i suoi momenti, soprattutto quando viene appaiato alla nuova seconda in comando, la scaltrissima Rosenfeld Guoliang che assumerà un ruolo decisamente particolare per i due Inaros. E a proposito di Inaros, diremo solo di tenere d’occhio Filip il cui character arc è promosso a una delle cose più belle di questa stagione. E l’epicità di cui parlavo? Lo scontro tra Marina Libera e l’alleanza Terra-Marte-Cintura non è lontano.

Abbiamo parlato della guerra dalla parte dei cattivi, adesso parliamo dei buoni: Terra, Marte e Cintura pacificamente insieme contro Marco Inaros? Ovviamente questo non è accaduto nella quinta stagione, non accadrà nella sesta. Gli esseri umani non sono veramente bravi a restare costanti nelle loro posizioni e questo avrà delle grosse conseguenze su un’alleanza già traballante. Già nella quinta vediamo Avasarala tentare strenuamente la via della diplomazia, in questa stagione ci proverà sempre più cocciutamente – dimostrandosi ancora una volta come la persona più lungimirante e lucida della stanza – anche prendendo vie (e alleanze) inaspettate. Ma la persona che ne uscirà più forte è sicuramente Drummer che continuerà a immolarsi sulla strada identitaria, flettendosi giusto il poco necessario per raggiungere i suoi scopi. Dopo tanto soffrire, forse la vedremo finalmente giungere vittoriosa.

Il fatto che si tratti di una stagione finale, però, fa inevitabilmente i conti con alcuni personaggi che forse sono già più compiuti di altri e quindi magari hanno meno da dire. Tra questi certamente il granitico Holden, che dice poco ma quello che dice è forte e risolutivo. Holden è forse il personaggio che ha avuto lo sviluppo minore, perché dopotutto è sempre stato fedele a se stesso e alla sua famiglia nel momento in cui essa non entra in contrasto con i suoi ideali. Il suo essere poco flessibile in proposito è sempre stato un suo difetto e lo vedremo farci i conti quando dovrà ancora una volta prendere una decisione fondamentale per il destino dell’universo. L’altro personaggio è Bobbie, che come Holden ha qualche piccolo diverbio con se stessa ma per il resto fila come un treno verso ciò che crede sia giusto.

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Dulcis in fundo, questione protomolecola. La sesta stagione di The Expanse riescono a sciogliere ogni dubbio a riguardo? Quello che possiamo dirvi è che, come è accaduto in tutte le altre stagioni, anche in questa vedremo la protomolecola sotto altra forma. Da spore a esseri umani mutati, a meccanismi alieni sconosciuti, la protomolecola è mutata nel tempo filtrando nella trama attraverso diverse fessure. Anche in questa stagione la ritroveremo con nuove inedite caratteristiche. E poiché dove c’è ying c’è yang, con protomolecola e Costruttori di anelli ritroviamo anche i loro Distruttori, che già nella stagione precedente avevano inserito una nuova incognita nel complesso affresco di forze aliene.

Non possiamo dirvi di più, ma quello che ci teniamo a sottolineare è che The Expanse è sempre stata soprattutto una storia di umanità e di come l’umanità reagisce all’ignoto più che spiegare cos’è effettivamente l’ignoto.

Ricordatevelo alla fine, perché potrebbe essere che questa stagione non riuscirà a darvi tutte le risposte che cercavate in merito al mistero che la caratterizza. Non tutto è perduto però, perché i suoi autori hanno promesso di tornare molto presto e – come la loro protomolecola – in nuove inedite forme. Intanto godetevi l’ultimo viaggio, per ora, tra le stelle.

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