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La giornata tipo di Billy Butcher

Le due di notte.Billy Butcher era teso come un filo da pesca quando ha abboccato una grande trota e non riusciva a prendere sonno. Il letto disfatto e un quadro sulla Rivoluzione Francese facevano da sfondo ad una stanza vecchia e disordinata. Billy si alzò di scatto quasi come se qualcuno avesse suonato alla porta, ma a parte lui, non c’era nessuno. Sulla tavola c’era una torta salata dall’aspetto invitante, ma Billy la gettó nella pattumiera senza pensarci due volte.Per smorzare l’ansia si mise a scrivere una lettera per Becca, sua moglie. Aveva passato moltissimi giorni pensando a come sarebbe stata la sua vita se sua moglie fosse stata con lui nei momenti più belli. Gli ritornavano in mente tutte le carezze e i baci al sapore di caffè lungo le spiagge della California. 

Ma poi la realtà dei fatti sconfisse la fantasia e i ricordi. Billy sapeva che sua moglie ha avuto un figlio proprio da quell’acerrimo nemico che tanto detesta: Patriota. Patriota. Ecco che la penna con cui stava scrivendo la lettera voló dalla finestra insieme ai fogli bianchi. Billy Butcher tiró qualche pugno sul muro e dopo aver messo le scarpe, uscì di casa, sbattendo la porta d’ingresso. Fece le scale di fretta e quasi inciampó tra i lacci delle sue stesse scarpe ridendo di se stesso e del suo stato mentale. Era notte fonda e la candida luna non nascondeva la sua bellezza.

Billy Butcher era accecato dall’odio

Pensó di mangiare un panino al McDonald’s ma poi gli venne un’idea poco brillante: assumere la Temp V. Il capo dei Boys sapeva che l’unica possibilità di battere i Super passava dall’assunzione della Temp V. E così, pochi minuti dopo, si sentiva più forte che mai, come se fosse l’uomo più grande del mondo. Non aveva piani o progetti, questa volta voleva attaccare Patriota senza nessun tipo di preparazione.Mentre camminava a testa alta tra le strade spente della città, un ricordo si staglió nella sua mente. Era come un fascio di luci all’uscita da una galleria autostradale.Il ricordo parlava di suo padre e sua madre. Ma non era un bel ricordo. 

Erano gli anni in cui era un ragazzino alle prese con i problemi dell’adolescenza. Erano gli anni in cui suo padre picchiava sua madre senza motivo. O un motivo c’era. Il padre pensava di essere il più forte e con il diritto di dettare legge. Un po’ come i Super. ’Schifosi Super’ sussurrò mordendosi le labbra. Probabilmente la rabbia che si porta dietro come un pesante bagaglio nasceva da quelle situazioni, da quei tragici momenti. E così Billy cresceva con un obiettivo cocente: non diventare mai come suo padre. Durante il suo cammino verso la base di Patriota, Butcher pensava anche alla guerra delle Falkland o alla sua vita da Marines. Una vita dura e piena di sacrifici. 

Billy era stato forgiato dalla paura e dalle difficoltà

Questo aspetto lo rendeva un vero osso duro. Anche Spiderman avrebbe avuto difficoltà contro di lui. Quando arrivó alla base dei Super, Patriota non c’era. Nessuno c’era. La sua rabbia esplose e dopo aver cercato in ogni angolo gli avversari, distrusse vetri e dispostivi. Prese un accendino e bruciò ogni frammento, anche una foto in cui c’era un Patriota sorridente accanto a suo figlio. Pensò di aver perso una grande occasione ma non la guerra. L’obiettivo restava sempre lo stesso e fino a quando non catturerà Patriota, non avrà l’anima in pace. 

Intanto si fece mattina e la fame divampava nello stomaco come un fuoco che arde. Il panino del McDonald’s restava sempre una buona idea e dopo aver saltato la fila, lo mangiò in tre secondi. Anzi, ne mangió due. Litigó con qualche passante per motivi che a lui sembravano di vitale importanza. Il primo è che uno di loro aveva la maglia di Patriota. Era una T-Shirt a stelle e strisce come la bandiera Americana. Ebbe un battibecco anche con una signora anziana che stava attraversando la strada senza passare sulle strisce pedonali. Che poi Billy camminava sempre senza passare sulle strisce pedonali. Alzó il dito medio anche nei confronti di un poliziotto che passava per caso senza fare rumore. Poi scappò via come un bambino dopo la ramanzina della mamma. Fece anche una linguaccia.

Prima di tornare a casa si fermò a guardare la città da uno degli altipiani. Gli sembrava bellissima e vestita a tema per una festa. Intanto la Temp V mostrava i suoi effetti collaterali. Billy Butcher era stanco e assonato quasi come se tutte le sue forze si stessero perdendo. Pensó a Becca e a quanto gli mancavano le sue rassicurazioni. Da uno degli altipiani urló ‘Dannata Becca’. Tiró un calcio ad una cassetta che probabilmente era stata lasciata lì da qualche bambino e scese. Scese senza fretta e a passo lento.

Pochi minuti dopo squilló il telefono. Era Soldatino. Era pronto per dare la caccia a Patriota. Un’altra giornata stava per iniziare e Billy era pronto più che mai. Patriota doveva morire, costi quel che costi. Radunò tutta la sua squadra che ormai sembrava un’allegra  famiglia al pranzo di Natale. La guerra stava per iniziare. I super dovevano salvare il mondo. Billy Butcher doveva salvare il mondo. I Super erano il cancro della società e andavano eliminati.

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