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Il finale di Sex Education forse non è piaciuto a tutti, ma è stato il più adatto possibile

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sul finale di Sex Education e sui precedenti episodi della serie

La quarta stagione di Sex Education ha messo la parola fine a una delle migliori serie tv degli ultimi anni, un sorprendente teen drama che, col passare del tempo, si è affermato come uno dei prodotti di punta nel panorama televisivo. La produzione firmata Netflix ha fatto il proprio esordio nel 2019, presentandoci un gruppo di adolescenti alle prese coi problemi della loro età, specialmente quelli legati al sesso. Dopo quattro anni, altrettante stagioni e svariate vicissitudini, lasciamo quei ragazzi molto più maturi, con un passato significativo alle spalle e pronti, finalmente, a gettarsi nella vita adulta dopo aver fatto pace coi tormenti dell’adolescenza e aver acquisito un notevole bagaglio di maturità.

Questa quarta stagione di Sex Education è stata attenzionata con cura dal grande pubblico. L’hype per conoscere le sorti di Otis, Maeve e compagni era alle stelle e, come per ogni serie tv di grande risonanza, il finale di stagione è stato alquanto divisivo, andando ad alimentare un dibattito tra chi si ritiene globalmente soddisfatto dell’epilogo e chi, invece, desiderava ben altro. Non è stato un finale unanimemente acclamato, per molte ragioni, soprattutto per la scelta di non piegarsi ai desideri di molti fan, ma è stato un finale ragionato, calibrato e soprattutto consono a quanto narrato e allo spirito che ha nutrito la narrazione per tutto il suo arco. Per noi, è stato il finale più adatto possibile e, nei seguenti paragrafi, vi spiegheremo perché.

Cosa succede nel finale di Sex Education

Facciamo un passo indietro e andiamo a ripercorrere, brevemente, cosa succede nel finale di Sex Education. Partiamo dai due grandi protagonisti, Otis e Maeve, che non coronano la loro relazione, ma prendono strade diverse, con la ragazza che torna in America dove l’aspetta un futuro da scrittrice, mentre il giovane fa pace con i suoi tormenti sia a livello di amicizia che di famiglia e mette ordine nella propria vita, pronto a scoprire cosa gli riserverà il futuro. Eric, dopo aver vissuto uno strano viaggio spirituale fatto di allucinazioni e apparizioni divine, prende la decisione di diventare pastore, incaricandosi di voler unire i suoi due mondi all’apparenza inconciliabili: quello religioso e quello LGBTQ+. Aimee affronta a viso duro il suo trauma, bruciando quei jeans che indossava quando ha subito la molestia in autobus. Adam fa pace con la sua sessualità e con suo padre, trovando anche la sua dimensione lavorativa. Jackson si riconcilia con le sue madri e col suo desiderio di scoprire le sue origini. Ruby finalmente ritrova il suo posto nel contesto sociale. Tutti arrivano, in modo coerente e significativo, alla fine del loro percorso.

Questo è, a grandi linee, l’epilogo di Sex Education, da cui partire per la nostra considerazione. Bisogna ammettere che, in questa quarta stagione, qualcosa non ha funzionato, specialmente nel modo in cui si è arrivati al finale. Le new entry non hanno inciso a dovere e alcune dinamiche sono state un po’ frettolose, ma poi l’atto finale ha rappresentato davvero una chiusura perfetta. La produzione Netflix, come detto, non è andata incontro ai fan, non ha portato a conclusioni forzate solo per garantire il tanto agognato lieto fine. L’esempio più eclatante di questa scelta è la separazione di Otis e Maeve, sicuramente dolorosa, ma necessaria per sottolineare lo spirito della serie.

Sex Education è stata, fino in fondo, un puro teen drama e come tale si è concluso. Questo finale è stato, sotto il profilo ideologico, il più ideale possibile perché rispecchia in pieno lo spirito della serie. I teen drama, nella loro natura, accompagnano i protagonisti nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta e Sex Education si conclude proprio su questo passaggio, quando smette di essere teen drama e, di fatto, perde la propria condizione d’esistenza. Questa fase di transizione viene incarnata dal finale della serie Netflix, adatto proprio perché in linea con questa fase della vita che i protagonisti della serie di trovano a vivere.

Sex Education
Otis e Ruby (615×409)

Un passaggio reso in modo ideale

Il passaggio dall’adolescenza all’età adulta è una fase delicata nella vita di ogni individuo. Non è, chiaramente, un momento ben identificabile e circoscrivibile, ma è piuttosto una lenta trasformazione, che stravolge gradualmente la vita. In questa quarta stagione di Sex Education abbiamo visto l’attuazione di questa transizione e il finale è proprio il culmine di questo passaggio, che di solito non è affatto semplice e lineare, ma è segnato da bruschi cambiamenti, da rinunce e da perdite, ma anche da un orizzonte tutto nuovo da scoprire. La perdita è proprio ciò che caratterizza questo atto conclusivo: vediamo Otis e Maeve rinunciare al loro amore, così come, anche se con meno impatto, Eric e Adam. Aimee e Jackson superano il loro passato, perdono, rispettivamente, il trauma e la rabbia, per voltare pagina e scoprire finalmente cosa ha in riserbo per loro il futuro. Tutti i protagonisti di Sex Education escono dal racconto con qualcosa in meno, ma con un bagaglio di esperienza significativo, necessario per affrontare l’età adulta che verrà, che non sarà per nulla meno complicata dell’adolescenza.

A fronte di ciò che si perde nel finale, c’è tutto ciò che si è guadagnato nelle quattro stagioni. Il rapporto tra Otis e Maeve non va disperso con l’addio della ragazza, ma rimane, e lo farà per sempre, nell’animo dei due, come potente elemento formativo. Gli amori adolescenziali, tranne alcuni casi, di solito accolgono questa funzione e Sex Education, in tal senso, ha fatto la scelta migliore, mostrando come Maeve ha reso migliore Otis e viceversa e sottolineando come l’uno porterà l’altra, per sempre, nella sua vita. Il discorso è ascrivibile a tutti gli altri protagonisti, forgiati dalle esperienze adolescenziali, che non si esauriscono col finale, ma vengono sublimate da esso.

Alla luce di ciò, ci sentiamo di dire, dunque, che il finale di Sex Education è stato, decisamente, il più adatto possibile. È stato in grado di portare tutti i protagonisti verso una nuova condizione, più adulta e matura, facendogli sperimentare quella perdita che è fondamentale in questa età di passaggio. Un finale più “lieto”, per così dire, sarebbe stato più artificioso, quello andato in scena è l’epilogo più credibile possibile, che omaggia anche lo straordinario lavoro di caratterizzazione portato avanti per quattro anni dalla serie Netflix. Una chiusura perfetta del cerchio, che non può che farci amare ancora di più una delle migliori produzioni, del genere e non solo, che hanno segnato gli ultimi anni del panorama seriale.

L’eredità di Sex Education tra i vecchi teen drama e i teen drama del futuro