7) Diavoli
Prendete Patrick Dempsey, Alessandro Borghi e una trama disillusa, volta a parlare del mondo come un posto incerto. Un mondo in cui l’etica vacilla più di quanto dovrebbe. In cui la morale si dimentica generando una reazione fatta catena di conseguenze che non sempre conosceranno un punto di ritorno. Prendete ognuno di questi elementi, e avrete la ricetta di Diavoli. Una delle migliori Serie Tv italiane degli ultimi anni, e la migliore del suo anno di nascita, il 2020. Una produzione che fa del rapporto tra i suoi protagonisti l’arma più pericolosa di tutte.
E’ un rapporto di devozione, tra un capo che insegna e un trader italiano che, grazie ai suoi consigli, è arrivato dov’è arrivato con il solo ausilio delle sue forze. Un rapporto di devozione, certo. Ma anche estremamente tossico, destinato a mettere in dubbio l’etica di Massimo. Composta da due stagioni, Diavoli è stata un successo fin dalla sua prima puntata. Sia per la presenza di uno degli attori di punta dell’Italia, Alessandro Borghi, sia per l’essenza del suo thriller che, nella seconda stagione soprattutto, toccherà vette altissime mettendo in atto una narrazione sempre più vicina alla realtà.
Le conseguenze del Covid, ma anche della Brexit, saranno i punti saldi di questa narrazione. Lo abbiamo notato quando abbiamo visto il Regno Unito spaccarsi. Staccarsi in due pezzi pronti a mettere l’uno contro l’altro i cittadini, qui rappresentati durante una crudele caccia allo straniero. E lo abbiamo visto di nuovo quando abbiamo visto le conseguenze del Covid espandersi. Non facendo sconti a nessuno, questa parte così attuale racconta un mondo che non è più lo stesso, in cui ogni certezza viene spezzata cambiando per sempre sia gli stili di vita che gli aspetti economici. In questo teatro così drammatico, Massimo cerca di trovare il proprio ruolo, diventando sempre più distaccato dalla sua etica e sempre più manipolatore. Mentre, dall’altra parte, Dominic cerca con prepotenza quella devozione. Approfittandosene, manipolandola e utilizzandola come un’arma.
Attraverso questa narrazione, la serialità italiana ha raggiunto un altro traguardo. E’ diventata più buia e cinica, e purtroppo non troppo lontana dalla realtà. Ha ridato voce al genere thriller, mettendo in luce alcuni degli argomenti più oscuri e complessi. Una lotta sanguinosa in cui tutti avranno un ruolo principale, volto – ancora una volta – a mettere a repentaglio un equilibrio già estremamente precario.
8) Strappare Lungo i Bordi – 2021
Torniamo nel mondo Netflix con Strappare Lungo i Bordi, una Serie Tv di Zerocalcare. Fin da subito la notizia di una Serie Tv tratta dalla penna del fumettista aveva suscitato un’attenzione mediatica fuori dal comune, dettaglio che si è presto tramutato in un vero e proprio record per la piattaforma. Con Strappare Lungo i Bordi, infatti, Netflix ha dato vita alla sua seconda migliore Serie Tv italiana, un cult che un cult lo è diventato immediatamente. Grazie a personaggi ben eleborati e un’intelligenza emotiva straordinaria, la Serie Tv di Zerocalcare ha subito capito come parlare al pubblico. Come essere umana, in un mondo che non sempre lo è.
Passando dalle ambizioni fino ad arrivare ai disagi di una vita che accumula traumi su traumi, Strappare Lungo i Bordi è diventata presto lo specchio riflesso di una realtà generazionale in cui si si sono potuti rispecchiare tutti. I complessi del protagonista sono infatti estremamente realisti, intimi ma distribuiti in modo uniforme in ognuno di noi. Siamo tutti la fragilità di Zero che, in questo senso, diventa presto un alter ego comune. Quel tipico personaggio in cui, nonostante le profonde differenze, alla fine ti rispecchi per osmosi. Perché anche lui, come te, non c’ha capito niente ma prova a trovare un modo per farlo.
Strappare Lungo i Bordi non ha mai avuto bisogno di urlare il dolore per trasmettercelo. Ha soltanto raccontato una storia di ogni giorno, mettendoci dentro qualcosa che tutti conosciamo. Dando vita alla prima Serie Tv animata italiana a ottenere un tale successo, Zerocalcare si è reso protagonista della nuova era seriale. Un’epoca in cui abbiamo bisogno di una pacca sulla spalla da parte di qualcuno pronto a capirci, e empatizzare. E quel qualcuno, qui, è proprio Sara. L’angelo custode di Zero e di tutti noi. L’intelligenza emotiva della serie, la parola giusta al momento giusto, il braccio che si allunga quando ne abbiamo più bisogno. Strappare Lungo i Bordi è stata tutto questo fin dalla sua prima puntata. Fin da quel momento in cui ancora non sapevamo dove sarebbe andata a parare, ma ci sentivamo già a casa.
