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7 Serie Tv che avrebbero meritato una considerazione diversa ai Golden Globe

Attenzione: l’articolo può contenere spoiler su Dark, Stranger Things, Game of Thrones, Better Call Saul, The Pacific, True Detective e Shameless

I Golden Globe sono diventati un appuntamento imperdibile e memorabile per tutti gli appassionati del grande cinema e delle nostre amate serie tv. L’attesa che precede il tanto desiderato evento si fa strada tra le molte supposizioni che si fanno intorno ai possibili vincitori fino a quando si accendono le luci del palcoscenico che ospita tutti gli invitati. Da quel momento inizia un viaggio tridimensionale in cui il cinema e le serie tv divengono finalmente i protagonisti della serata e dei giorni immediatamente successivi. Giorni che sanno di festa per tutti quanti noi. L’ultimo appuntamento con i Golden Globe ha sancito la vittoria dei molti candidati per cui la stampa aveva già speso parole di grande elogio, da Oppenheimer a Succession passando per The Bear, Povere Creature e Beef. 

La storia dei Golden Globe è lunghissima, feconda e ricca di momenti iconici che hanno segnato la storia delle serie tv. Ma non tutte le serie tv che hanno fatto la storia del piccolo schermo hanno ricevuto un Golden Globe. Un po’ come per il tanto ambito pallone d’oro nel mondo del calcio, il premio televisivo non sempre premia il miglior prodotto lanciato sul mercato o quello che lo avrebbe meritato più di tutti gli altri. Vi lanciamo un esempio lampante: Game of Thrones, una delle serie tv più iconiche e riuscite degli ultimi anni, non ha mai ricevuto un Golden Globe nella categoria come serie drammatica dell’anno. Oggi vogliamo quindi spostare la nostra attenzione su quelle serie tv che non hanno ricevuto il giusto attestato di merito ai Golden Globe.

Ecco 7 Serie Tv che avrebbe meritato una considerazione diversa ai Golden Globe: 

Dark

Golden Globe: Dark

Per alcuni una delle serie tv più intricate di sempre. Per altri una delle serie tv più importanti nel grosso panorama legato al genere sci-fi. Stiamo parlando di Dark, uno dei prodotti più iconici nel mare magnum di Netflix, una serie capace di abbracciare diversi pensieri filosofici ed esistenziali per parlare a noi tutti di tempo, spazio e fratture universali. Il tempo, in Dark, muove i fili del racconto come un burattinaio a cui sono state affidate una serie di marionette stanche e tradite da un peso che non riescono a gestire. La serie tv tedesca ha appassionato milioni di spettatori sparsi per il mondo grazie a un racconto che li ha resi partecipi di eterne domande a cui, ancora oggi, non si hanno risposte definitive: dove sono finiti Martha e Jonas? Come sarà l’ennesimo loop temporale a Winden? Siamo rammaricati e delusi quando vi diciamo che Dark non ha ricevuto nemmeno un Golden Globe: dal 2017 al 2020, negli anni in cui la serie è andata in onda su Netflix, non è riuscita a mettere le mani sul premio tanto ambito. Se Dark non é stata premiata come miglior serie drammatica ai Golden Globe, stesso discorso vale per i suoi attori, poiché nessuno di loro ha ottenuto il giusto riconoscimento. Louis Hofmann, su tutti, avrebbe meritato almeno una candidatura per uno degli eventi più attesi dal mondo della televisione, soprattutto dopo aver ammirato tutto il suo talento nei panni di Jonas, il ragazzo che un giorno sarà Adam, il distruttore del cicli universali.

Shameless

Golden Globe: Shameless

William H. Macy nei panni di Frank Gallagher ha ottenuto due candidature come miglior attore in una serie commedia o musicale. E Shameless? La serie tv dedicata a una delle famiglie più disfunzionali di sempre non ha mai ricevuto un Golden Globe dopo aver raggiunto ben sette candidature agli Emmy. Shameless ci ha tenuti compagnia per ben undici anni con il suo ritratto melodrammatico della società, con un affresco crudo e sincero dei legami familiari e con una trama brillante in cui l’esistenzialismo sfonda i margini dello schermo. La famiglia Gallagher fa i conti con tutto quello che la vita ha da offrire catapultando lo spettatore in una zona di non-comfort, in svariati spaccati di quotidianità in cui i problemi si susseguono come se fossero atomi in cerca di soluzioni. La domanda del giorno è: Perché Shameless non ha mai ricevuto un Golden Globe? La trama, la sceneggiatura e la risoluzione narrativa di Shameless avrebbero meritato maggior considerazione, soprattutto se si pensa che la serie tv è andata in onda per undici stagioni, un tempo abbastanza lungo per accorgersi del suo immenso valore. Transparent si è aggiudicata, nel 2015, un Golden Globe nella stessa categoria di Shameless: siamo sicuri sia stata la decisione migliore in quel momento? Shameless avrebbe meritato di più.

Stranger Things

Golden Globe: Stranger Things

Stranger Things ci è andata molto vicino: la serie tv di Netflix è stata candidata come miglior serie drammatica nel 2017 e nel 2018, ma non è riuscita a vincere in nessuna delle due occasioni. Gli avversari, The Crown e The Handmaid’s Tale, hanno meritato il premio? Probabilmente sì, vista la bellezza dei due prodotti, ma Stranger Things avrebbe meritato una considerazione diversa nella categoria miglior attore non protagonista in una serie, miniserie o film per la televisione. David Harbour veste i panni di Jim Hopper, il capo della polizia di Hawkins, la cittadina in cui protagonisti di Stranger Things lottano da sempre contro Vecna e i suoi alleati. Jim Hopper è uno dei personaggi più importanti di Stranger Things, un uomo di mezza età a cui la vita ha dato troppo pugni nello stomaco ma che si è alzato sempre come fanno i pugili più forti dopo il colpo del KO.  Il suo rapporto con Undici ha commosso il mondo intero, soprattutto quando il protagonista si è lasciato forgiare e abbracciare da un amore che credeva di aver perso per sempre. Secondo il nostro giudizio (sindacabile), David Harbour avrebbe meritato di giocarsela fino alla fine per il Golden Globe nel 2018, anno in cui il premio è stato assegnato al suo collega Alexander Skarsgård per il suo ruolo in Big Little Lies – Piccole grandi bugie: Una grande prova come quella di David Harbour, il mitico Jim Hopper.

Incredibilmente, Game of Thrones non ha mai vinto un Golden Globe nella categoria serie tv

Golden Globe: game of thrones

Game of Thrones ha vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere: Emmy, Scream Award, Premi Hugo e tanti altri riconoscimenti importanti. La serie tv tratta dai romanzi di George R.R. Martin si è aggiudicata anche diverse candidature ai Golden Globe, ma, incredibilmente, non è riuscita mai a portarsi a casa il premio dedicato alla miglior serie drammatica. L’unica vittoria di Game of Thrones ai Golden Globe riguarda Peter Dinklage, l’attore che ha interpretato Tyrion Lannister nella serie dalla prima all’ultima stagione. Game of Thrones ha scritto una pagina importante e ineguagliabile del panorama fantascientifico portando sui nostri schermi la miglior trasposizione possibile dell’opera nata dalla pena di George R.R Martin, un racconto in cui pathos, azione, dramma e coerenza narrativa si donano a vicenda per sorprende lo spettatore. I Golden Globe non sono di certo l’unico parametro pronto a stabilire la bellezza di una serie tv, ma Game of Thrones avrebbe meritato questo enorme riconoscimento, soprattutto nel 2015, anno in cui la serie HBO si è arresa al cospetto di The Affair. Game of Thrones ha vinto tutto quello che c’era da vincere, ma non un Golden Globe: un paradosso a cui non troveremo mai una spiegazione 

Better Call Saul 

Golden Globe: Better Call Saul

Nel panorama televisivo non è mai facile dar luce agli spin off, soprattutto se l’opera madre ci sembrava perfetta. Breaking Bad ci sembrava il prodotto perfetto, una di quelle serie tv da guardare almeno una volta nella vita per apprezzare il fantastico mondo della serialità. Poi è arrivata Better Call Saul. Lo spin off legato alle avvenute di Breaking Bad ci ha smentito dalla prima messa in onda, da quando abbiamo potuto ammirare la tremenda quotidianità dell’avvocato Jimmy McGill / Saul Goodman. Better Call Saul si emancipa dal classico cliché che vede lo spin off come un prodotto più acerbo del primo per ammaliare lo spettatore con una storia avvincente come poche altre in circolazione, in alcuni frangenti migliore della stessa Breaking Bad. Better Call Saul ha ricevuto il plauso dalla critica, con particolare elogio per la recitazione, i personaggi, la scrittura, la regia e la fotografia, ma non ha mai vinto un Golden Globe per la categoria miglior serie drammatica. Ma soprattutto Bob Odenkirk non ha mai ricevuto un Golden Globe nella categoria miglior attore in una serie drammatica. Ancora oggi ci chiediamo come sia possibile che un attore del calibro di Bob Odenkirk non abbia vinto questo premio, soprattutto dopo averlo visto in azione nei panni di Saul Goodman e con la mimica facciale di chi riflette le espressioni di un uomo sfaccettato come pochi. La prova dell’attore ci ha regalato momenti iconici e menomabili, scene che hanno avvicinato il piccolo schermo al cinema d’autore. Bob ci ha regalato il ritratto e la fotografia mozzafiato di un uomo ambiguo, a metà tra slealtà e comportamenti che eludono la morale. Bon Odenkirk e Better Call Saul stanno ancora cercando un meritato Golden Globe. 

The Pacific 

Golden Globe: The Pacific

Quando due uomini del cinema come Steven Spielberg e Tom Hanks lavorano insieme il risultato non può che essere straordinario. Il magnifico duo ha prodotto The Pacific, una delle serie tv di genere bellico più influenti degli ultimi anni. A differenza di Band of Brothers, The Pacific racconta un altro tipo di guerra, non quella legata allo scenario europeo ma i combattimenti che hanno segnato il Pacifico. The Pacific ha portato nelle nostre case un affresco crudo e tangibile della guerra, un mosaico spietato e arricchito dalle parole di testimonianza di alcuni sopravvissuti e dalle immagini di repertorio. La miniserie televisiva statunitense ha ricevuto 23 candidature agli Emmy Award 2010, vincendo 8 premi, tra cui quello per la miglior miniserie. E lato Golden Globe? The Pacific non è stata candidata per nessuna categoria ai Golden Globe: una decisone che ha lasciato tanta amarezza nell’animo degli spettatori. Questo viaggio tridimensionale nella seconda guerra mondiale e sull’isola di Guadalcanal avrebbe meritato un premio anche ai Golden Globe, un premio che avrebbe dato il giusto peso a una regia da pelle d’oca e a una fotografia senza eguali.

I grandi esclusi ai Golden Globe: True Detective

True Detective

True Detective non ha una storia come tutte le altre: la serie tv targata HBO ha avuto un leggero calo dopo la prima stagione. Il motivo? La prima stagione di True Detective era perfetta, un gioiellino difficile da replicare. Le due stagioni successive alla prima sono stati comunque due ottimi prodotti, soprattutto quando hanno posto l’attenzione su quei temi che hanno reso True Detective una delle migliori serie tv di sempre: una finestra sull’esistenzialismo, una storia forgiata dal pensiero di Nietzsche. La prima stagione di True Detective non è riuscita a vincere neppure un Golden Globe dopo aver ottenuto ben quattro candidature. Una di queste, quella legata al miglior attore in una mini-serie o film per la televisione a Matthew McConaughey, avrebbe dovuto ottenere il giusto epilogo: la vittoria ai tanto attesi Golden Globe. Quella di Matthew McConaughey nei panni di Rustin Cohle è una prova indimenticabile, un viaggio alla ricerca dell’io in un mondo in cui il male cancella ogni speranza. Rust cerca il disperato profumo di giustizia in un deserto imbottito di pazzia e dolore, in una sequenza di piani dove i protagonisti sono chiamati a fondare nuovi ordini. Non dimenticheremo mai la prima stagione di True Detective. Non dimenticheremo mai Matthew McConaughey nelle vesti di Rust Cohle. Non dimenticheremo mai la sconfitta di True Detective ai Golden Globe.