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9 grandi personaggi delle Serie Tv che inizialmente avrebbero dovuto avere un ruolo marginale

Il seguente articolo contiene spoiler di: Breaking Bad, Friends, The West Wing, Lost, Buffy, Veronica Mars e The O.C.

Non tutto nella vita procede secondo i piani. È un concetto che quasi ogni serie tv ha cercato di portare su schermo per risultare comprensibile e qualcosa nel quale rivedersi. Ma è ancora più affascinante quando i prodotti che tanto amiamo subiscono questa sorte dietro le quinte: non ogni serie tv è stata ideata per come abbiamo imparato ad amarla e non ogni personaggio è rimasto nel suo ruolo iniziale. In una lunga lista di prodotti tra i quali competere, saper adattarsi ad esigenze e richieste può fare la differenza tra gloria eterna e anonimato.

«Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione.»

Così recitavano in Amici Miei e non potremmo che essere più d’accordo. Più che rimanere fissi e chiusi nelle proprie idee, questi sceneggiatori hanno colto la palla al balzo per rendere il proprio prodotto ancora più grandioso della prima stesura. Noi non possiamo fare altro che alzarci in piedi e tessere le lodi di questi prodotti, dei personaggi che hanno ottenuto un ruolo più centrale e degli attori che hanno reso tutto questo possibile. Le storie sono – come sempre – diverse e singolari, ma con il medesimo finale, o quasi.

Tra aneddoti, importanza del cambiamento e impatto storico, questi sette prodotti ci hanno regalato nove nuovi grandi personaggi, senza i quali probabilmente non sarebbero amate quanto lo sono adesso. Non importa se per colpa di uno sciopero come Breaking Bad, la storia la raccontano i vincitori o – in questo caso – le sceneggiature finali.

Josiah Bartlet – The West Wing

Breaking Bad

Quando Aaron Sorkin buttò giù la prima idea per The West Wing non sapeva che lo show avrebbe avuto il presidente della Casa Bianca come punto focale, nei suoi occhi era il giovane Rob Lowe a dover ottenere tutte le luci della ribalta come protagonista. La sua era un’idea innovativa: non solo regalare al pubblico uno show sulla politica fruibile da chiunque e con una visione utopistica del mondo, ma farlo senza la figura presidenziale come predominante. Ironicamente fu lo stesso Rob Lowe a chiedere di dare il ruolo saltuario del presidente al suo vicino di casa e idolo da una vita: Martin Sheen.

Quel giorno Rob Lowe cambiò per sempre la sua carriera e la storia della televisione. Dopo una sola apparizione nel pilot per un paio di minuti, Martin stregò le reti televisive talmente tanto che queste accettarono di produrre la serie solo se lui fosse diventato il protagonista. Lowe diede nuova vita alla carriera del protagonista di Apocalypse Now, ma a pagare con la retrocessione a “solo” personaggio importante fu lui. Probabilmente da quel giorno ha smesso di consigliare casting ai suoi produttori e non ci chiediamo il perché.

Benjamin Linus – Lost

Anche uno show come Lost ha dovuto riadattarsi alla maestria di un suo interprete e lo ha fatto in maniera superba. Il personaggio di Micahel Emerson inizialmente doveva apparire soltanto per tre episodi nella seconda stagione, un ruolo marginale e molto più che secondario, che andava lentamente a sfumare man mano che l’uomo appariva a schermo. Poiché questo ruolo minore era troppo stretto per un personaggio come Ben, venne completamente rivoluzionato e messo al centro dell’isola come pochi altri all’interno della serie. Ben non è solo un’antagonista coi fiocchi, ma un vero mistero divenuto concretezza.

Sia grazie ai suoi flashback che alla capacità della sceneggiatura di farlo ondeggiare tra bene e male all’occorrenza, i fan non possono che ammettere il grandissimo contributo che Ben ha dato alla serie. Un uomo calcolatore e cinico, ma non per questo sempre dalla parte del torto. L’isola ci ha insegnato che la civiltà è molto più che una suddivisione in categorie e l’interpretazione di Emerson ha messo a soqquadro le dinamiche come non mai. Il tutto cogliendo la palla al balzo, esattamente come il suo personaggio avrebbe fatto al suo posto.

Lilly Kane – Veronica Mars

Breaking Bad

Una versione più in piccolo del precedente è quella attorno a Lilly Kane in Veronica Mars. Un personaggio complicatissimo, mostrato attraverso i flashback e sogni di Veronica, che mostra una grande profondità e tanto misticismo. I sogni di Veronica ci fanno provare emozioni legate a momenti che sappiamo non essere più afferrabili con mano, ma desidereremmo lo fossero. Lilly doveva apparire solo in un paio di episodi della prima stagione, ma la giovanissima Amanda Seyfried impressionò Rob Thomas talmente tanto da ottenere un ruolo per ben dieci episodi.

Ancora oggi Lilly è un personaggio ricordato dai fan per la grande profondità e il significato che rappresentava per Veronica, una vera amica che aveva affrontato una fine ingiusta e dolorosa. Anche per questo vogliamo fare un plauso all’attrice perché non siamo così sicuri che la serie avrebbe avuto lo stesso successo senza la svolta presa per includere il suo personaggio. Le scene tra lei e Veronica hanno fornito una nuova linfa vitale ad un prodotto che ha permesso ad esso di rimanere in vita fino al 2007, per poi concludersi nel 2019 sotto grande richiesta dei fan.

Hank Schrader – Breaking Bad

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Può l’amore di un fan impedire che un personaggio muoia? No, ma può ritardare la sua dipartita. Lo scherzoso membro della DEA non sarebbe mai dovuto diventare il cupo e senza emozioni guscio vuoto dopo l’incidente coi cugini Salamanca. Il personaggio, infatti, nei piani iniziali avrebbe dovuto morire durante il finale della prima stagione della serie. Vince Gilligan voleva che Walter White si trovasse disperso in Breaking Bad, senza punti fermi attorno a sé e sarebbe stato di certo un colpo di scena. Se non fosse stato per il famoso sciopero dei lavoratori del 2007 che costrinse tutte le produzioni a cambiare i piani in corsa.

Gli episodi della prima stagione di Breaking Bad si fermarono a sette e la morte di Hank, ma non solo la sua, venne accantonata con l’idea di portarla in scena probabilmente durante la stagione successiva. Almeno fino a quando la serie venne trasmessa e il suo personaggio venne così amato dal pubblico che Gilligan decise di dargli ancora altre stagioni di vita, facendolo arrivare quasi al finale. Senza quell’evento ad oggi non avremmo uno dei cambi di interpretazione più sensazionali della storia delle serie tv, anche se la fine è arrivata anche per lui.

Jesse Pinkman – Breaking Bad

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Può l’amore dei fan impedire che un personaggio muoia? In effetti sì, ci siamo sbagliati. Tra le vittime del finale della prima stagione avrebbe dovuto esserci anche il socio in affari di Walt e questo cambiamento ci sorprende ancora di più. Perché se per Hank la sua fine è stata solo rimandata, seppur dopo una grande storyline tutta sua, Jesse è effettivamente rimasto uno dei pochi personaggi in vita alla fine di Breaking Bad. Non solo, il suo rimanere in vita è punto focale e cardine del finale, una rappresentazione del suo essere finalmente libero da tutto e da tutti, anche da Walt.

Non sappiamo quale sarebbe stata la direzione della serie senza quel famoso sciopero del 2007, ma siamo sicuri che sia diventato una delle sliding doors più grandi dell’industria. Abbiamo provato in passato a divertirci immaginando come Breaking Bad avrebbe affrontato la morte di Jesse e Hank in questo articolo. Ma ci sentiamo più felici davanti alle loro conclusioni canoniche. Aggiustando la mira, Gilligan ha fatto centro non una, ma due volte ed è anche per questo che merita ogni nostro plauso.

Summer Roberts – The O.C.

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Tornando ai pomeriggi su Italia 1, per questo punto vogliamo stimolarvi il fattore nostalgia; The O.C. è nei cuori di tutti noi, soprattutto la sua sigla leggendaria. Eppure non è mai stato uno show banale e gli va dato il gran merito di affidarsi ad interpretazioni sopra la media per creare un teen drama ormai diventato cult. Uno dei personaggi più longevi della serie è proprio Summer Roberts e la cosa fa sorridere quando pensiamo che la ragazza avrebbe dovuto apparire nel pilot e poco altro. Rachel Bilson, infatti, non era stata scritturata per molte puntate, ma riuscì a fornire un’interpretazione tale da guadagnarsi un posto di riguardo.

È forse una delle prime occasioni in cui un teen drama ha premiato così tanto un’attrice solo per la sua bravura. Qui non parliamo di casting, ma di riadattamento di un’opera. Perché il lavoro con Summer non si limitò a renderla un personaggio presente in tutte le stagioni, ma la rese addirittura protagonista in quella conclusiva. Un vero e proprio inno al merito in una serie che ancora oggi sottovalutiamo troppo per via del suo genere di appartenenza e per i tanti stereotipi esistenti attorno a esso.

Spike – Buffy l’ammazzavampiri

Se vi dicessimo che uno dei vampiri più amati di sempre si è consolidato grazie a un fattore di età non ci credereste, eppure è così. L’attore di Spike ha confermato più volte che il suo ruolo nella serie avrebbe dovuto essere molto diverso da come l’abbiamo visto. Il vampiro doveva rappresentare un ostacolo minore e facilmente superabile per Buffy e alleati, ma quando l’attore del Consacrato divenne troppo grande per il ruolo, il personaggio fu ucciso in poco tempo e sostituito come cattivo principale proprio da Spike. Conosciamo tutti poi come questi sia cambiato nel corso della serie, il tutto per una vera botta di fortuna.

Spike non solo diventa un personaggio importantissimo di Buffy, ma ha una crescita che lo stesso Whedon ha definito come la migliore in tutta la serie. Passa dall’essere il cattivo principale, ad un alleato saltuario, fino a diventare un interesse romantico per Buffy. Il suo passato ci ha colpito come un fiume in piena e James Marsters si è ritenuto fortunato ad aver avuto questa seconda chance sullo stesso personaggio.

Chandler Bing – Friends

Neanche Friends è esente da complimenti in questa lista. Alla fine è brutto dirlo, ma in ogni gruppo di amici ci sono quei due o tre che stanno più in disparte e lasciano il centro delle conversazioni agli altri. Nei piani originali di Marta Kauffman, Chandler e Phoebe, prossimo personaggio di questa lista, avevano proprio questo ruolo. Friends inizialmente doveva valorizzare di più i personaggi di Jennifer Aniston, Courteney Cox, Matt LeBlanc e David Schwimmer. Non stiamo certo parlando di ruoli di nicchia, ma i due avrebbero dovuto limitarsi ad essere le comic reliefs del gruppo.

È grazie alla grande bravura attoriale di Matthew Perry se Chandler ha avuto modo di risplendere sempre di più all’interno del prodotto. L’attore ha consolidato il suo ruolo nella serie come uno dei personaggi più amati dei fan all’interno dei sei ed è stato fonte di ispirazione per tanti ruoli dopo il suo. Non si è solo limitato a quello, anche perché la stessa bravura notata da Marta Kauffman per dargli un ruolo più grande, gli ha permesso di finire in produzioni quali The West Wing e Scrubs, per non parlare dell’acclamazione ricevuta alla reunion.

Phoebe Buffay – Friends

Per Lisa Kudrow il compito è stato forse ancora più difficile, circondata da due attrici incredibili come Courteney Cox e Jennifer Aniston. Il personaggio di Phoebe è entrato nei cuori dei fan e non solo; Marta Kauffman è rimasta tanto impressionata dal tutto che quasi vent’anni dopo ha voluto riportarlo su schermo sotto certi aspetti in Grace and Frankie. L’ultima produzione della Kauffman è figlia del suo ingegno, ma anche della capacità di Lisa Kudrow di rendere un personaggio simile al meglio e con una caratterizzazione completa.

Tant’è che la stessa attrice ha fatto ritorno come “nuova Frankie” durante un paio di episodi della serie, in questo bellissimo omaggio regalatole dalla sua ex-produttrice. E alle porte della settima e ultima stagione di Grace and Frankie, ci sembrava doveroso rendere un’ennesimo omaggio a una delle maggiori cause della nascita di questo prodotto record per Netflix. Come recita la sigla di Friends “So no one told you life was gonna be this way” e la mente dietro al progetto è stata la prima a doverlo ammettere.

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