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Rocco Schiavone 5 – Conservare il dolore: La Recensione del terzo appuntamento

In via del tutto eccezionale, Rocco Schiavone 5 è tornato in onda con due appuntamenti nella stessa settimana. L’episodio andato in onda di venerdì era infatti collegato alla puntata andata in onda mercoledì 12. Il mistero protagonista del precedente episodio è infatti rimasto aperto. Le domande non hanno trovato risposta e, per la prima volta, Schiavone non ha raggiunto l’obiettivo nel tempo che si era prefissato. Il corpo senza vita della studiosa di Leonardo Da Vinci non ha ancora trovato il proprio colpevole, e questo manda in profonda crisi il protagonista. Il suo animo perennemente tormentato ha sempre avuto dalla sua un’unica certezza: sarebbe stato in grado di portare a termine il caso affidatogli. Il lavoro è ciò che lo rende sicuro, il suo cavallo di battaglia che lo aiuta a distrarsi dalla sua vita privata. Togliergli queste certezza significa lasciarlo totalmente nudo e ancora più vulnerabile del solito. Il terzo episodio si apre così con un interrogativo che già conosciamo ma, soprattutto, con un errore commesso da Schiavone. Il vicequestore era infatti convinto che il colpevole fosse il figlio della Martinez. Entrato nella dimora di quest’ultima dopo la sua morte, Gianluca non ha avvisato nessuno del ritrovamento del corpo di sua madre. Si è limitato a prendere dei libri e scappare. Per Rocco le cose erano abbastanza ovvie, ma sarà proprio questo caso a ricordargli che l’ovvio non esiste. Il colpevole non è il figlio della studiosa. Ma questo terzo episodio lascia Schiavone con una profonda crisi che potrebbe sia annientarlo che rimetterlo in vita.

Il 19 aprile la serie arriverà a conclusione. L’episodio finale sta per essere nostro, ma prima è Rocco Schiavone 5 deve affrontare i propri demoni

Rocco Schiavone 5
Rocco Schiavone 5 (640×360)

La terza puntata di Rocco Schiavone 5 comincia, come anticipato, dalle ceneri della sua precedente. L’errore commesso dal vicequestore manda in crisi quest’ultimo che si chiede se adesso non riesce a svolgere neanche il suo lavoro. E’ l’unica cosa che gli resta a suo dire, sbagliare anche in questo sarebbe troppo da sopportare. La crisi lo getta nello sconforto, ma c’è qualcosa stavolta, una luce che forse non vedevamo da parecchio tempo. Di nuovo in sintonia con Sandra, Rocco torna a lavorare sul caso cercando di trovare la risposta che stava cercando, ma una sottotrama ci suggerisce un elemento fondamentale per la sua crisi emotiva.

L’agente Michele Deruta sta infatti attraversando un momento di forte crisi sentimentale, ma ad aiutarlo ci sarà proprio Rocco. Che il vicequestore tenda sempre una mano a chi ne necessita lo sappiamo bene, non è una novità. Nonostante il cinismo, il romano ha sempre dimostrato un’indole generosa e buona nei confronti di chiunque ne avesse bisogno, ma quel che stupisce è il suo incoraggiamento. Fatto a pezzi da una vita che lo ha reso disilluso, Rocco suggerisce a Deruta di vivere a pieni polmoni ciò che lo attende senza avere alcun timore. L’amore non è qualcosa di negativo. Come dicono nelle poesie, d’altronde, ciò che fa male è l’abbandono, le conseguenze di una relazione finita male. L‘amore in quanto tale non fa mai male, e Schiavone questo lo sa bene.

Aiutare gli altri, si sa, è sempre più facile, ma questo supporto sembra aiutare Schiavone nel ristabilire un contatto con Sandra che non ha nessuna colpa se non quella di, semplicemente, non essere la sua ex moglie. Sandra non è Marina, ma Rocco non può colpevolizzare la giornalista per questo. Nessuno sarà mai lei. L’unico ostacolo tra loro continua a essere questo, e forse – per la prima volta – il vicequestore sta finalmente cominciando a capirlo.

Rocco Schiavone 5 (640×360)

La profonda crisi esistenziale del nostro protagonista potrebbe dunque finalmente tramutarsi in qualcosa che abbia a che fare con la luce, e non più soltanto con il buio. Anche se è difficile, dobbiamo accettare che il personaggio di Rocco Schiavone non possa tornare mai nel vivo della sua esistenza ma che, al contrario, riesca a convivere con quel dolore tanto da accettare di poter andare avanti. Bisogna imparare a convivere con il male riuscendo a comprendere che, presto o tardi, una luce potrebbe accendersi, e sarà proprio quello il momento in cui quel male farà ancora più male. Rocco non è pronto a lasciare andare quell’inquietudine perché significherebbe allontanarsi ancor di più da Marina. L’unica cosa che gli rimane di lei è la struggente inquietudine che, ogni giorno, si posiziona nella bocca dello stomaco.

Il gran finale sta finalmente per arrivare, e qualcosa ci preannuncia che potrebbe essere rivoluzionario sia per la serie che per il suo protagonista. Non sappiamo che cosa accadrà, e neanche se quella luce si accenderà davvero, ma siamo consapevoli del fatto che Rocco Schiavone 5 ha saputo sorprenderci, dunque le aspettative – ora più che mai – sono alle stelle. Siamo pronti, Rocco. Facci vedere la tua luce. Anche se fa male.

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